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2016 è boom di assunzioni nella cooperazione internazionale

Quello che si sta per concludere non è stato un anno qualunque per il settore della Cooperazione Internazionale. Dopo la riforma del settore varata ormai due anni fa e la nascita dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione iniziano a vedersi chiari segnali di ripresa. Un indicatore significativo è quello legato alle risorse umane di questo settore composto per lo più da organizzazioni non governative. Già dal secondo semestre dell’anno il numero delle posizioni disponibili (le cosiddette vacancy) ha ripreso a correre come non si vedeva da tempo. Un primo dato, abbastanza affidabile e indicativo, viene proprio da questo blog che si conferma il punto di riferimento di chi offre e cerca lavoro nel settore. In un recente ricerca effettuata da ASVI Social Change, Info Cooperazione risulta la migliore piattaforma italiana di Job Posting per la cooperazione internazionale. Nel 2016 abbiamo registrato un aumento del 25% delle vacancy disponibili, ne abbiamo pubblicate oltre 800 negli ultimi dodici mesi. Circa un terzo delle vacancy pubblicate si riferivano a posizioni in Italia, un altro terzo in Africa e le rimanenti in Medio oriente, America Latina e Asia.

 

Le organizzazioni che hanno pubblicato più vacancy nel 2016 sono state Cesvi, Intersos, Avsi e Coopi. Tra le figure più richieste si confermano quelle di Project Manager, Responsabile paese e Amministratore. In crescita le posizioni legate alla Raccolta fondi e alla Comunicazione in particolare Web Marketing e Social Media. Un dato nuovo e interessante riguarda l’apertura di oltre 50 vacancy nel sud Italia per lo più legate a progetti di assistenza profughi e richiedenti asilo tra Sicilia e Calabria.

 

Ma quanti sono gli operatori della cooperazione internazionale?
Un dato completo non è disponibile ma gli opendata inseriti dalle maggiori organizzazioni del settore sul portale Open Cooperazione possono aiutarci a fare una stima. I dati del 2014, inseriti da quasi 100 organizzazioni, contano già 12.000 operatori tra Italia ed estero (52% uomini e 48% donne). Di questi il 16% ricopriva posizioni in Italia (circa 2000 persone). I dati del 2015, inseriti per ora da 70 organizzazioni, contano già 10.700 operatori. Non c’è dubbio quindi che le risorse umane complessive registrino un trend in aumento già dall’anno scorso.

 

Dai dati disponibili su Open Cooperazione si può anche constatare l’impatto che il Jobs Act ha avuto sul nostro settore. Il 2015, primo anno del Jobs Act, ha fatto registrare un aumento importante dei contratti a tempo indeterminato (+14%) e una conseguente diminuzione dei contratti a progetto (co.co.pro) e delle prestazioni a partita IVA.

 

 

Cosa aspettarsi per il 2017

A giudicare dall’andamento delle ultime settimane di quest’anno il numeri sembrano destinati a crescere ancora. Il 2017 infatti si sta aprendo con un’ulteriore ondata di posizioni aperte anche spinte dalla recente approvazione di 56 importanti progetti che le ONG italiane realizzeranno all’estero grazie al co-finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione. In queste ultime settimane stiamo pubblicando numerose vacancy relative allo staff di questi progetti che verrà selezionato nei primi mesi dell’anno.

 


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  1. E’ vero che le vacancy aumentano ma e’ anche vero che le maggiori ONG (principalmente quelle menzionate) continuano ad assegnare le posizioni vacanti con sistemi di clientelismo e non di meritocrazia o esperienza.

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