Prima ancora della valutazione di merito della seconda fase del bando AICS per progetti di cooperazione, sono state fatali le verifiche amministrative effettuate dell’Agenzia. E’ così che il 20% delle proposte progettuali presentate a settembre scorso sono state eliminate dal procedimento e non saranno neanche valutate nel merito dalla Commissione di valutazione. Sono infatti solo 69 le proposte che hanno passato indenni le verifiche amministrative su le 86 pervenute. Vista la dotazione del bando di 22,5 milioni, i progetti che verranno valutati dalla Commissione hanno ormai una probabilità su due di essere finanziati.
Scarica QUI la lista dei progetti che hanno superato le verifiche amministrative.
Ma com’è possibile che ben 17 proposte progettuali su 86 siano incappate in irregolarità tali da essere escluse dalla valutazione? Effettivamente si tratta di una situazione inedita che preoccupa gli addetti ai lavori. Non è certamente un buon segnale per il primo bando dell’Agenzia per la Cooperazione; il fatto che così tante proposte progettuali, normalmente elaborate da personale esperto, siano state invalidate da aspetti amministrativi dovrebbe far suonare un campanello d’allarme sulla chiarezza delle procedure e delle regole del bando stesso.
Secondo quando indicato nel bando questa fase di valutazione è stata effettuata dall’ufficio di segreteria della Commissione che procede alle verifiche sulla sussistenza dei criteri di ammissibilità e/o delle irregolarità causa di esclusione, di cui agli artt. 5.3, 5.4, 5.5, 5.6 del bando e il controllo delle spese ammissibili, sulla base delle indicazioni dell’allegato 12.
Le proposte complete sottomesse in questa seconda fase del bando sono progetti complessi, normalmente di dimensioni medio/grandi che coinvolgono decine di entità tra partner, controparti e amministrazioni locali e altri stakeholder sia nei paesi partner che in Italia. A differenza della prima fase di concept note, le progettazioni complete hanno carattere operativo e sono frutto di un lungo lavoro effettuato sul campo, spesso in contesti difficili, che deve essere ricondotto alle regole schematiche di un bando che ovviamente non può tenere conto delle peculiarità di ogni singola situazione. Eppure alcune regole di questo primo bando dell’AICS sembrano facilitare l’esclusione preventiva delle proposte piuttosto che portarle alla valutazione ed eventualmente penalizzarle per le mancanze o i difetti di forma. A questo stadio è obiettivamente frustrante non accedere alla valutazione magari per l’incompletezza di un allegato o l’inserimento di una spesa inammissibile.
Attraverso l’accesso agli atti di valutazione, che tutte le ONG possono facilmente richiedere all’AICS, bisognerà verificare quali siano stati i principali problemi riscontrati e quali le cause di esclusione verbalizzate negli atti della Commissione di valutazione. Questo potrà sicuramente essere utile agli operatori per riorientare il lavoro di progettazione. Anche per l’AICS la valutazione di questo primo bando nel suo complesso sarà importante per trovare le formule migliori per il futuro, il futuro di un’organizzazione che per avere successo dovrà diventare un’eccellenza nella gestione del grant making.
Scarica l’elenco dal sito Aics
Spesso come le leggi Italiane sono interpretative ,mai la chiarezza completa. Sembrano fatte apposta……saluti giorgio
Come sempre sembra che i bandi vengano vissuti come una gara a ostacoli, soprattutto dall’amministrazione che li gestisce. Invece sarebbero lo strumento per cercare di finanziare i progetti migliori, nell’interesse di tutta la cooperazione italiana.
Concordo pienamente!