Ormai da alcuni mesi i dati inseriti dalle ONG italiane sul portale Open Cooperazione compongono un quadro sempre più completo del settore della cooperazione allo sviluppo e dell’aiuto umanitario in Italia. Ottanta tra le più importanti organizzazioni italiane hanno inserito i loro dati di trasparenza e altrettante lo stanno facendo nelle ultime settimane. Si tratta dei dati relativi all’anno 2014, la possibilità di inserire i dati 2015 sarà abilitata nel mese di giugno. Il quadro che emerge suscita interesse in primis perché parliamo di dati inediti che fino ad ora non erano reperibili; finalmente è disponibile una fotografia sempre aggiornata sul mondo della cooperazione non governativa in Italia. I dati aggregati rilasciati nel portale sono divisi in quattro macro aree: paesi e settori d’intervento, risorse umane, risorse economiche e certificazioni.
Nelle info-grafiche di Open Cooperazione è possibile visualizzare in modo semplice e immediato la sommatoria di tutti i dati che le singole organizzazioni hanno volontariamente inserito nel database.
I dati aggregati
I settori d’intervento più comuni tra le ONG italiane sono l’educazione, la sanità, il capacity building e l’aiuto umanitario. Il settore conta su risorse economiche importanti, il “fatturato” totale delle organizzazioni registrate supera i 500 milioni di euro, il 68% arriva da donatori istituzionale il restante 32% è costituito da donazioni da privati. Le risorse umane del settore sono in perfetto equilibrio di genere (50% uomini e 50% donne). Oltre l’80% sono impiegati all’estero. Il 31% degli operatori può contare su contratti a tempo indeterminato e il 38% su collaborazioni a progetto. La retribuzione più alta dichiarata dalle ONG registrate al portale raggiunge quasi 66.000 euro lordi annui, quella più bassa si attesta a 10.000 euro. La trasparenza è già di casa presso le ONG italiane che pubblicano regolarmente i propri bilanci sui siti internet. Nel 78% dei casi si tratta di bilanci certificati da entità esterne. Un terzo delle organizzazioni sono anche dotate di specifiche certificazioni.
Rielaborazione degli opendata
Il sito consente anche la visualizzazione del profilo di ogni singola organizzazione con la scheda relativa ai dati inseriti. In pieno spirito opendata, tutti i dati pubblicati sul sito sono scaricabili in formato CSV e quindi utilizzabili per ulteriori ricerche, incroci e visualizzazioni.
La fruibilità dei dati messi a disposizione da Open Cooperazione ci consente quindi di elaborarli ulteriormente e di mettere a confronto le diverse realtà italiane che operano nella cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario. Sulla base dei dati inseriti dalle organizzazioni nel database abbiamo estratto nove classifiche che ci consentono di conoscere meglio alcune specificità delle organizzazioni della società civile italiana impegnate nel settore.
LE TOP 10 DI OPEN COOPERAZIONE
Bilancio 2014 (totale delle entrate)
Fondi 5 x 1000 del 2014
Volontari attivi sul territorio italiano
Progetti in corso (implementati direttamente e/o da partner locali)
Dipendenti e collaboratori
Anno di fondazione
Numero di soci
Livello di trasparenza (Rank Open Cooperazione su dati 2014)
I primi 10 paesi dove lavorano le ONG italiane (numero di org attive)
NB: Le classifiche sopra elencate sono state elaborate con l’estrazione dei dati del portale Open Cooperazione alla data dell’ 11 maggio 2016. Si riferiscono quindi alle organizzazioni presenti nel data base e ai dati che queste hanno voluto rendere disponibili a quella data.
Vorresti vedere anche la tua organizzazione? Ma non è ancora registrata su Open Cooperazione?
Apri adesso il tuo account su Open Cooperazione e inserisci i dati di trasparenza della tua organizzazione.
mi sembra di trovare alcuni errori, secondo quanto si trova sulla pagina http://www.open-cooperazione.it/web/Dati-Risorse-umane.aspx:
1 – il 31% di contratti indeterminati si riferisce agli operatori in Italia, e non al totale degli operatori.
2 – Il lordo piú alto é di 77.000 e non di 66.000
Sarebbe il caso di correggere, grazie, che soprattutto il dato sulla tipologia di contratti é fuorviante.
gentile Corrado grazie delle precisazioni. Sul dato relativo alle tipologie contrattuali la sua precisazione è corretta. In questo articolo non siamo andati così nel dettaglio dei dati disponibili ma abbiamo comunque messo i link diretti alle infografiche in modo che ognuno possa approfondire.
Sul secondo punto, il dato ieri era 66.000 €. Tenendo conto che i dati si aggiornano automaticamente, il fatto che oggi sia 74.000 vuol dire che qualche organizzazione ha aggiunto un nuovo dato questa mattina.
cari saluti
Scrivete che educazione(forse meglio scrivere ‘ istruzione’ ) e’ fra i settori privilegiati di intervento.In 34 anni di Africa(6 nazioni) non ho conoscenza di ONG con qs orientamento.AVSI lo fa,vero.I missionari investono molto su istruzione. Da sempre.
Conosco e apprezzo CAMFED inglese.
UNESCO spendono soldi a preservare siti importanti,spesso nel mondo ricco.
Gli Italiani vantano tre figure che dovrebbero guidare e motivare l’impegno: Giovanni Bosco,Maria Montessori e Lorenzo Milani.
Grazie
Massimo Serventi
Pediatra
Dodoma