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Con la Legge di stabilità crescono del 40% i fondi per la cooperazione

Per adesso la promessa sembra essere stata mantenuta. Parliamo dell’aumento dei fondi alla cooperazione allo sviluppo che il premier Renzi aveva promesso in più occasioni di incrementare con l’obiettivo finale di portare l’Italia in quarta posizione tra i paesi donatori del G7, in cifre si tratterebbe di arrivare allo 0,25% del PIL nel 2017. Questo primo aumento dei fondi farebbe segnare una crescita dello 0,01% degli aiuti pubblici. Le slide di Renzi indicano un aumento di 121 milioni di euro per il 2016, con circa il 40% in più rispetto ai fondi attuali, che passano da 297 a 418 milioni di euro.

 

A seguito del Consiglio dei ministri della scorsa settimana che ha approvato il DDL Stabilità, il ministro Gentiloni ha comunicato in una nota stampa che “la manovra aumenta le risorse per l’aiuto pubblico allo sviluppo di ben 121 milioni di euro per il 2016, con circa il 40% in più rispetto ai fondi attuali, che passano da 297 a 418 milioni di euro“. Per il ministro “si tratta di una inversione di tendenza storica che rafforza il ruolo internazionale dell’Italia a favore dei paesi in via di sviluppo. Gli ulteriori stanziamenti permetteranno all’Italia di dare attuazione a un piano di riallineamento del nostro aiuto pubblico allo sviluppo e di valorizzare i contributi sia attraverso il finanziamento delle organizzazioni internazionali sia promuovendo un maggiore sostegno all’attività delle ONG, che sono tra le forze migliori dell’Italia all’estero, delle imprese e delle università”. La Cooperazione, ha aggiunto Gentiloni, “è un vero investimento strategico: la lotta contro la povertà va nella direzione di una maggiore pacificazione delle aree di crisi, della stabilizzazione internazionale e di un contributo alla costruzione di istituzioni democratiche a tutela dei diritti umani, consentendo anche di rafforzare la nostra strategia di intervento sulle cause dei flussi migratori”.

 

Ma la strada per raggiungere l’obiettivo fissato da Renzi è ancora lunga. Secondo Luca De Fraia di ActionAid Italia, per agguantare il quarto posto del G7, il governo italiano deve arrivare a quota 0,25% nel 2017, il che necessita 1,3 miliardi di euro di finanziamento in più all’anno.

 

Al di la dei fondi restano importanti criticità nel percorso di rilancio della cooperazione che potrebbero rendere inefficace l’aumento delle risorse. Da quelle politiche, in primis la mancata nomina del vice ministro con delega alla cooperazione dopo le dimissioni di Lapo Pistelli datate giugno 2015, a quelle più operative che riguardano nello specifico il lento avvio dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, istituita dalla legge 125/2014.

 


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