La questione di genere potrebbe sbarrare la strada al vice ministro Lapo Pistelli che alcune settimane fa era dato per favorito per la poltrona di Ministro degli Esteri lasciata vacante dopo la nomina di Federica Mogherini alla Commissione Europea. L’idea di Renzi di mantenere l’equilibrio di genere nel governo potrebbe favorire una donna per la casella della Farnesina. In prima istanza sembrava fosse fatta per la vicepresidente della Camera Marina Sereni.
Un nome che non scontenterebbe nessuno in quanto franceschiniana e quindi renziana, ma di estrazione comunista: Fgci e poi Pci, fino a ricoprire il ruolo di di responsabile esteri della segreteria Ds di Piero Fassino. Da circa un anno si è avvicinata alla galassia del premier al punto da sostenerlo alle primarie 2013 partecipando alla Leopolda 2013 e 2014.
Ma la sorpresa dell’ultimora è il nome di Lia Quartapelle che circola con insistenza a pochi giorni dalla kermesse fiorentina della Leopolda 5 che l’ha vista protagonista dei tavoli su temi di politica estera. Sconosciuta ai più, la trentaduenne milanese è invece ben nota nel settore della cooperazione internazionale. Laureata all’estero, dottorato a Pavia, tirocinio alla Cooperazione Italiana in Mozambico e ricercatrice all’Ispi. Questi gli elementi che farebbero dell’On.Quartapelle una candidata possibile per ricoprire il ruolo di Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In Parlamento è entrata nel 2013, votatissima alle parlamentarie, è membro della Commissione esteri e fa parte della delegazione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. La sua marcia in più sarebbe la provenienza politica dall’influente circolo PD milanese 02.
Ma si sa, con Renzi nessuno può #staresereno fino all’ultimo. Gli altri nomi continuano a circolare nel Transatlantico di Montecitorio: l’impaziente Lapo Pistelli, il candidato naturale alla successione di Mogherini “per doti diplomatiche, competenza e curriculum”, l’ambasciatrice Elisabetta Belloni (ex DG della DGCS), il sottosegretario prodiano Sandro Gozi, l’ex dalemiana Marta Dassù (oggi nel cda di Finmeccanica) e l’europarlamentare di sicura fede Simona Bonafé.