Due settimane fa il Governo ha inviato alle Camere la prima relazione annuale sul Piano Mattei, che è poi passata all’esame delle Commissioni parlamentari competenti. Il testo di 35 pagine fa il punto sullo stato di attuazione del piano fino allo scorso 10 ottobre dando conto di 21 progetti. Di questi, 17 riguardano i 9 Paesi destinatari dei progetti pilota già individuati nel Piano Mattei. Gli altri quattro sono progetti regionali o transnazionali, che coinvolgono più Paesi, anche al di fuori del novero dei destinatari dei progetti pilota.
Si tratta perlopiù di iniziative già comprese nel piano, al momento della sua presentazione, durante il vertice Italia-Africa o progetti già approvati o istruiti precedentemente che sono stati finalizzati all’interno di questa nuova cornice. Tra le sintetiche schede di progetto sottoposte alle camere sono compresi sia progetti guidati da enti pubblici che imprese private molti dei quali attualmente in una fase preliminare che diventerà operativa nel 2025.
Ecco di seguito una breve descrizione dei 21 progetti in questione:
Progetti nazionali
Algeria
La scheda n.1 riguarda il “Recupero di terreni semi-aridi per la produzione agricola”. Il progetto sviluppa e amplia un’iniziativa già avviata dalla società Bonifiche Ferraresi, con il supporto finanziario di SIMEST. La relazione indica la data di avvio del progetto per il mese di dicembre 2024, con la finalizzazione dei primi pozzi e la semina dei cereali. Viene anche precisato che il progetto prevede un partenariato tra Bonifiche Ferraresi (al 49%) e il Fondo nazionale per gli investimenti algerino. La relazione prevede che il piano crei circa 6.000 posti di lavoro.
La scheda n. 2 riguarda “l’Istituzione di un centro di formazione professionale a vocazione regionale”. Il progetto mira a istituire un centro di formazione per aziende ad alto avvio tecnologico. L’avvio del progetto è previsto per il 2025, anche se non stati ancora individuati i soggetti esecutori. La relazione indica che il progetto avrà un finanziamento misto italo-algerino, anche se non viene indicato il budget previsto.
Costa d’Avorio
La scheda n.3 riguarda il “Sostegno al settore dell’istruzione primaria“. Il progetto per rafforzare le infrastrutture e la formazione degli insegnanti in diverse aree del Paese (da individuare con le autorità locali). L’avvio è previsto nel primo semestre del 2025, anche se non sono stati ancora individuati i soggetti esecutori (che si prevede siano organizzazioni non governative italiane). Il progetto usufruisce di uno stanziamento di 15 milioni di euro, sui fondi “a dono” della cooperazione italiana.
La scheda n.4 riguarda il “Rafforzamento del settore sanitario“. L’intervento intende potenziare il programma di sostegno alla Rete di religiosi che operano in ambito sanitario” (URSSCI) e sostenere l’ampliamento dell’ospedale Abobo di Adidjan, specializzato nella medicina materno infantile. Entro il mese di giugno del 2025 si prevede l’avvio dei lavori di ampliamento dell’ospedale e di un centro di formazione per infermieri. Il progetto usufruisce di un finanziamento di 49 milioni di euro (di cui 19 milioni a dono e 30 in credito d’aiuto), sui fondi della cooperazione italiana. 15 milioni a dono già stanziato per l’Università Cattolica e l’Università di Padova, i restanti 4 andranno al governo ivoriano.
La scheda n. 5 riguarda il “Rafforzamento delle filiere agricole per la produzione destinata al consumo interno” (in particolare riso, mais, legumi e mango). Si tratta di un progetto di SACE, di avvio previsto nel secondo semestre del 2025. Nel corso delle attività svolte sono già state coinvolte imprese italiane, mentre per la fine del 2024 è prevista la conclusione dell’anali tecnica dei singoli progetti. Il finanziamento del progetto è in carico alla stessa SACE, anche se la relazione non indica l’impegno di spesa previsto. Quest’ultima iniziativa non era prevista tra i progetti pilota indicati nel Piano Mattei per la Costa d’Avorio. Per questo Paese il piano prevedeva invece come settori di intervento, oltre a quello sanitario, l’istruzione e il rafforzamento dell’anagrafe e dello stato civile.
Egitto
La scheda n.6 riguarda la “Scuola italiana di ospitalità di Hurghada, Enrico Mattei”. La scuola alberghiera, inaugurata lo scorso 24 ottobre, mira a promuovere programmi educativi e professionali nell’ambito turistico e la cooperazione nella gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro. L’avvio dei corsi, che si ritiene coinvolgeranno circa 200 studenti l’anno, è previsto per il primo trimestre del 2025. La realizzazione della scuola è curata dalla catena alberghiera egiziana Pickalbatros, con un finanziamento (di cui non è indicato l’ammontare) da parte del Ministero italiano del turismo, per l’invio dei docenti italiani. In relazione all’Egitto, il Piano Mattei prevedeva anche un progetto pilota nel settore agricolo, di cui la relazione non dà conto.
Etiopia
La scheda n. 7 prevede un “Programma di sostegno per lo sviluppo ambientale e la green economy“. Il progetto prevede la bonifica dell’area del lago Boye e la riqualificazione della città di Jimma. La sua esecuzione è affidata al governo etiope, con un finanziamento di 25 milioni di euro della cooperazione italiana (13.5 milioni a dono, già erogati, e 11.5 come credito d’aiuto).
La scheda n. 8 prevede il supporto alla riforma dell’Università di Addis Abeba, per assicurarle una maggiore autonomia gestionale. L’avvio del progetto è previsto nel gennaio 2025. L’iniziativa è finanziata dal Ministero dell’università e della ricerca (che è anche soggetto esecutore), anche se non viene indicato l’ammontare dei fondi.
Kenya
La scheda n. 9 si intitola “Ampliamento della produzione di olio vegetale per biocarburanti”. L’obiettivo è sostenere la filiera locale dei biocarburanti, coinvolgendo in prospettiva fino a 200.00 piccoli agricoltori, in terreni marginali o degradati. Si prevede di introdurre migliori pratiche agricole e macchinari più moderni. L’esecuzione del progetto è affidata ad ENI, per complessivi 210 milioni di dollari, di cui 75 a valere sul Fondo italiano per il clima e 135 dalla Banca mondiale. Il progetto risulta avviato nello scorso mese di maggio.
La scheda n. 10 riguarda un “Programma di riduzione delle aflatossine” (cioè dei parassiti che infettano cereali e frutta secca). Il progetto prevede l’acquisto di essiccatori mobili, attrezzatura di diagnostica e impianti di decontaminazione, nonché la creazione di un centro per l’eradicazione delle micotossine. L’avvio è previsto entro il primo semestre del 2025, con un finanziamento di 50 milioni di euro, di cui 20 a dono, a valere sui fondi della cooperazione italiana.
Marocco
La scheda n. 11 riguarda la creazione di un “Centro di formazione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica”. Il centro sarà ospitato in una prima fase presso il Politecnico Mohammed VI, ma in prospettiva potrebbe essere trasferito in un complesso di proprietà italiana a Tangeri. Il primo corso di formazione si è tenuto nello scorso mese di ottobre. Nel corso del 2025 si prevede che il centro diventi operativo anche come incubatore di start up locali. La fase preparatoria ed iniziale del progetto è sostenuta dalla Fondazione Enel, in collaborazione con la fondazione italiana RES4Africa e con l’università marocchina.
La scheda n. 12 riguarda il “Sostegno al settore sanitario attraverso il rafforzamento della telemedicina”. Il progetto, avviato lo scorso mese di maggio, prevede lo sviluppo di sistemi di monitoraggio a distanza di pazienti con patologie croniche, evitando spostamenti e ospedalizzazioni. Il progetto è finanziato dalla società italiana Dedalus, attiva nella medicina digitale, e si avvale del supporto diagnostico dell’ospedale Gaslini di Genova.
Mozambico
La scheda n.13 prevede l’Istituzione di un polo agroalimentare nella provincia di Manica, nel centro del Paese. Il progetto ha lo scopo di valorizzare la produzione locale, riducendo le importazioni, stimolando gli investimenti privati e migliorando le condizioni di lavoro. La realizzazione della struttura, che sarà curata del governo mozambicano, è prevista nel corso del 2025. Il progetto usufruisce di fondi per 38 milioni di euro della cooperazione italiana, di cui 35 milioni come credito d’aiuto.
Repubblica del Congo
La scheda n.14 riguarda il “Miglioramento dell’accesso all’acqua potabile per la città di Brazzaville”, che è la capitale del Paese. Il progetto mira a realizzare una sistema di approvvigionamento di acqua che prevede di servire fino a 1.6 milioni di abitanti, assicurando una gestione sostenibile della risorsa. Si prevede la sua realizzazione nel triennio 2025/2027. Per il 2025 si prevede la finalizzazione degli studi di fattibilità. Il soggetto esecutore del progetto è la società pubblica congolese che ha in carico il sistema idrico, anche se la gestione e la manutenzione della rete sarebbe affidata a società private (con il possibile coinvolgimento di soggetti italiani). Il progetto ha un costo stimato di circa 300 milioni di euro, di possibile provenienza sia nazionale sia internazionale, che però non sono ancora finanziati.
Tunisia
La scheda n. 15 riguarda il Progetto “Tandem” per la sicurezza alimentare. L’iniziativa prevede il recupero e il trattamento delle acque reflue, il miglioramento delle tecniche di cultura e l’incremento della meccanizzazione nelle aree colpite da siccità, oltre che i trasferimenti tecnologici tra le filiere agricole dei due Paesi. Nel primo semestre del 2025 si prevede l’approvazione degli studi di fattibilità e la definizione dei capitolati d’appalto. Il progetto ha un finanziamento per 33.6 milioni, con fondi a dono della cooperazione italiana, cui dovrebbero aggiungersi finanziamenti del Fondo italiano per il clima e della Banca africana di sviluppo (non quantificati).
La scheda n. 16 si intitola “TERNA Innovation Zone“. Il progetto prevede la creazione, a Tunisi, di un centro per la formazione e l’accelerazione tecnologica a favore di aziende innovative nel settore energetico. L’inizio delle attività del centro è previsto nel primo semestre del 2025. Le sue attività saranno finanziate dall’azienda italiana Terna.
La scheda n.17 riguarda un progetto di formazione, conservazione e valorizzazione di tre siti archeologici tunisini (Kerkpuane, Pupput e Neapolis). L’iniziativa, di previsto avvio nel 2025, ha una durata di 36 mesi, e prevede diverse fasi, dal reclutamento del personale all’attività di cantiere. Per quanto riguarda il finanziamento del progetto, la relazione cita l’articolo 24 della legge n.125 del 2014 (Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo). Dato il tenore della norma richiamata, se ne dovrebbe derivare che l’iniziativa sia finanziata con fondi dell’amministrazione coinvolta, in questo caso il Ministero dei beni e delle attività culturali (con capofila, per quanto riguarda la sua esecuzione, l’Istituto centrale per il restauro). L’ammontare finanziario non è comunque indicato.
Progetti regionali o transnazionali
La scheda n. 18 si intitola “Roadmap to Connect Africa to Europe for Clean Energy Production”. Il progetto intende realizzare una mappatura delle infrastrutture di produzione di energie rinnovabili esistenti in Tunisia, Algeria ed Egitto (con possibile estensione ad altri Paesi del nord-Africa) e delle loro possibili interconnessioni con i Paesi dell’UE, attraverso l’Italia. Il progetto, avviato lo scorso mese di maggio, si concluderà nel settembre del 2025, con la presentazione dei risultati dello studio (condotto dalla Banca Mondiale). Il progetto è finanziato integralmente con fondi UE, attraverso il Technical Support Instrument (TSI).
La scheda n.19 si intitola “AI Hub for Sustainable Development“. Il centro è stato istituito a Roma, in occasione della presidenza italiana del G7, con la collaborazione dell’agenza Onu UNDP. Ha lo scopo di rafforzare gli ecosistemi locali di intelligenza artificiale dei 9 Paesi africani destinatari dei progetti pilota del Piano Mattei. Il centro intende poi potenziare (anche in termini di sicurezza) le infrastrutture locali dei dati, sostenere start up africane del settore e promuovere partenariati con centri di ricerca e università. L’avvio delle attività è previsto a gennaio 2025. L’hub – come indica la relazione– “sarà co-finanziato anche con fondi a valere sul bilancio del MIMIT”.
La scheda n. 20 riguarda la Fase II del “corridoio di Lobito“. Il progetto ha lo scopo di collegare la città di Luacano, in Angola, con Chingola, in Zambia, passando per la Repubblica democratica del Congo, per facilitare il trasporto di minerali e prodotti agricoli. Il progetto, che intende anche rimettere in funzione infrastrutture ferroviarie già esistenti, rappresenta uno dei maggiori progetti infrastrutturali nell’ambito del Global Gateway dell’Unione Europea. Entro la fine del 2024 si prevede di finalizzare gli studi di fattibilità e le procedure per formalizzare la partecipazione italiana. Nel corso del 2025 saranno selezionate le società italiane dell’esecuzione dei lavori e della gestione dell’opera. I lavori veri e propri inizieranno nel corso del 2026. Per quanto riguarda i profili economici, come si legge nella relazione, “inizialmente la partecipazione finanziaria italiana potrà ammontare fino a 200 milioni di dollari“.
La scheda n.21 riguarda “Iniziative educative transnazionali e internazionalizzazione del sistema AFAM“, cioè dell’Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale). Il progetto consiste in due bandi del Ministero dell’università e ricerca. Il primo riguarda progetti di ricerca tra istituti di diversi Paesi, partenariati accademici e programmi di “doppia laurea”. La relazione precisa che, in relazione a questo bando, 14 progetti (sui 24 complessivi) saranno riservati ai Paesi africani, cui saranno destinati 30 milioni di euro previsti dall’iniziativa (sui 50 complessivi). Il secondo bando, con una copertura complessiva di 87 milioni di euro, finanzia progetti di didattica, ricerca e promozione artistica per la promozione della cultura italiana. Per questo secondo bando l’importo dedicato alle iniziative in Africa è di 16 milioni di euro. Il progetto, che è stato avviato nello scorso marzo e che si chiuderà nel marzo del 2016, si rivolge a 38 Paesi africani.
Scarica la relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei (contiene le schede di progetto)