Sempre più organizzazioni e finanziatori si stanno muovendo nella direzione di una migliore gestione dell’impatto generato e nella costruzione di processi che aiutino a prendere decisioni fondate sui dati. Nello stesso tempo, la pressione e la sensibilità verso trasparenza e accountability sono esponenzialmente cresciute negli ultimi anni, così come la necessità di costruire relazioni di fiducia con sostenitori e volontari che facessero leva sul senso della loro partecipazione, il che ci riporta di nuovo al reale impatto generato.
Uno dei fattori critici a supporto di questi obiettivi è certamente rappresentato dalla capacità delle organizzazioni di pianificare, raccogliere, elaborare e capitalizzare i dati sull’efficacia dei loro interventi, capacità che non può prescindere – anche grazie alle sempre maggiori possibilità aperte dalla digitalizzazione – da una gestione professionale dell’intero ciclo del dato.
Nel settembre 2019 ChangeLab e Info Cooperazione lanciarono una survey su questo tema, che poi divenne oggetto di una tavola rotonda dal titolo “A chi serve la valutazione? Il valore dei dati fra nuove tecnologie, questioni etiche e innovazione sociale”. Il sondaggio e tavola rotonda fecero emergere soprattutto difficoltà e criticità e un quadro complessivo ancora poco maturo rispetto a una – troppo spesso mitizzata – data revolution.
L’anno seguente, per dare seguito a questo approfondimento, ma con un focus più specifico sul rapporto fra digitalizzazione e valutazione dell’impatto, sempre con la regia del ChangeLab, venne organizzato un confronto on line fra professionisti e professioniste che lavorano per donatori pubblici e privati, ONG, agenzie specializzate in data management ed esperti di valutazione dell’impatto. All’incontro, cui seguì un articolo di sintesi degli esiti principali, parteciparono ActionAid, AICS, ArcoLab, AVSI, CIAI, CNR, Compagnia San Paolo, Con i Bambini, COSPE, Fondazione Cariplo, Gnucoop, Mani Tese, Punto Sud, Social Value Italia, TeamDev, TechSoupe WeWorld. Anche in questo caso, più delle soluzioni, emersero le criticità.
Dopo quasi quattro anni molto è cambiato e il contesto si evolve rapidamente con l’avvento di strumenti sempre più accessibili che integrano l’intelligenza artificiale. Quali progressi le organizzazioni sono riuscite a fare in questi anni?
Oggi, su iniziativa di WeWorld e con il contributo di Riprogettiamo il Futuro di Fondazione Cariplo, con Mapping Change, ChangeLab e Info Cooperazione torniamo a interpellare gli operatori delle organizzazioni del Terzo Settore sui sistemi digitali di gestione dei processi di monitoraggio e valutazione dell’impatto.
Vi proponiamo un nuovo survey e quattro webinar aperti e gratuiti sulle fasi principali di gestione del ciclo del dato, tutte strettamente interconnesse: pianificazione, raccolta, elaborazione e capitalizzazione. L’obiettivo è quello di animare insieme una breve ma intensa comunità di pratica, nella quale condividere criticità e soluzioni e trovare insieme la strada migliore per lavorare meno e meglio tutti, a vantaggio dell’impatto nelle comunità con cui lavoriamo.
Per partecipare al questionario clicca qui. Le risposte saranno raccolte solo fino al giorno 28 marzo. In fondo al breve questionario, se di tuo interesse, potrai lasciare l’indirizzo email per ricevere l’invito a partecipare ai 4 webinar gratuiti, che si terranno dal mese di aprile al mese di giugno 2024, in date che comunicheremo via mail e qui su Info cooperazione. Vi aspettiamo!
WeWorld, ChangeLab, Mapping Change, Info Cooperazione.
Questa attività si svolge all’interno del progetto “We are digital for the future of the World” coordinato da WeWorld” con il contributo di Fondazione Cariplo.