Il Rapporto annuale sullo Stato del Capitale Naturale in Italia, nella sua quinta edizione si apre segnalando una novità costituzionale significativa: il riconoscimento tra i principi fondamentali della Repubblica Italiana, della “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Il Rapporto evidenzia la necessità di ampliare il numero e le dimensioni delle aree naturali protette e di integrare i corridoi ecologici al fine di conseguire l’obiettivo di proteggere entro il 2030 almeno il 30% delle aree terrestri e marine, a fronte di un territorio protetto che oggi, secondo i dati ISPRA, è pari al 21,7% di quello terrestre e all’11,2% di quello marino.
Alle politiche nazionali ed europee in materia di ambiente e clima, si ispirano, con volontà di coerenza, le strategie della Fondazione Compagnia di San Paolo, rafforzando in tal modo anche le scelte locali, prima fra tutte l’impegno della città di Torino a diventare ad emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2030. Da tali premesse e sulla base delle indicazioni fornite dalla letteratura scientifica, che riconosce l’investimento nel capitale naturale come una strategia efficace per affrontare le sfide ambientali e climatiche del presente, si articola, in coerenza con le edizioni precedenti, la presente edizione del bando Simbiosi.
Il bando, rivolto ai territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, sostiene progetti volti a promuovere la tutela attiva, consapevole e concreta del capitale naturale e volti a mantenere sani, vitali e resilienti i sistemi naturali.
Il bando intende in particolare supportare progettualità finalizzate a
- rigenerare, proteggere, valorizzare il patrimonio naturale e la biodiversità,
- aumentare la resilienza al cambiamento climatico,
- ridurre tutte le forme di inquinamento e
- aumentare la consapevolezza pubblica e individuale sull’impatto che il degrado ambientale ha sulla salute e sul benessere delle persone.
Più in dettaglio, il bando persegue i seguenti obiettivi:
- favorire iniziative di rinaturalizzazione e/o di restituzione di capitale naturale nei centri abitati
- contribuire a proteggere e recuperare gli ecosistemi terrestri, fluviali, lacustri e marini
- contribuire a proteggere e/o ripristinare la biodiversità
- promuovere l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche
- promuovere la sostenibilità, il miglioramento ambientale degli agroecosistemi e delle produzioni agricole
- promuovere la neutralità climatica dei centri abitati
- promuovere azioni di adattamento al cambiamento climatico
- prevenire e ridurre le forme di inquinamento
- favorire la consapevolezza pubblica e individuale riguardo ai benefici dell’investimento in capitale naturale, anche
- per le sue ricadute sul benessere e sulla salute delle persone.
Ciascun Ente potrà presentare una sola proposta progettuale se proponente unico o se ente capofila di un partenariato; è tuttavia ammessa la possibilità di partecipare come partner anche ad altre proposte presentate da altri capofila.
I soggetti proponenti dovranno dimostrare di avere titolo giuridico (di proprietà o anche attraverso contratti di comodato, locazione, etc.) ad operare sull’area oggetto dell’iniziativa. Il titolo in virtù del quale il bene è nella disponibilità dell’Ente dovrà avere una durata coerente rispetto agli obiettivi e alla tipologia di interventi previsti. In fase di partecipazione al bando, la Compagnia si riserva di accettare come provvisoriamente sufficiente anche una dichiarazione da parte dell’Ente partecipante che attesti l’impegno della proprietà alla formalizzazione del conferimento delle aree all’Ente richiedente, in caso di selezione positiva, ed a quale titolo. L’acquisizione del titolo giuridico dovrà tuttavia essere giuridicamente formalizzata prima dell’avvio dell’iniziativa in caso di finanziamento della medesima.
Le proposte dovranno avere un taglio applicativo e dovranno generare risultati concreti, concorrendo a determinare – nel contesto territoriale di riferimento del progetto – un miglioramento quantificabile dei parametri ambientali identificati in fase di candidatura.
I progetti dovranno insistere su uno o più dei seguenti ecosistemi:
- Ecosistemi montani, marini, lacustri, fluviali e zone umide (paludi e torbiere)
- Ecosistemi rurali
- Boschi e foreste
- Ecosistemi urbani
- Praterie (incluse quelle marine)
I progetti dovranno:
- realizzarsi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta o in più di una di queste regioni;
- concludersi entro il 31 dicembre 2027;
- puntare a rafforzare la resilienza dei territori rispetto alle sfide ambientali oltre a connettere specifiche finalità ambientali con il benessere sociale e le prospettive di sviluppo delle comunità. Saranno pertanto valutate positivamente le proposte che includano il coinvolgimento attivo della cittadinanza, nelle fasi di progettazione dell’iniziativa e/o nelle successive fasi di attuazione e gestione;
- prevedere anche azioni collaterali di sensibilizzazione ed educazione ambientale;
- prevedere specifiche attività di monitoraggio pre e post-intervento in modo da indicare e quantificare l’effetto migliorativo ascrivibile agli interventi previsti dal progetto;
La scadenza è fissata per il 29 marzo 2024.