La società civile è una parte essenziale delle democrazie evolute. Dalle ONG, alle fondazioni filantropiche, ai gruppi di attivisti, alle associazioni di beneficenza, alle organizzazioni di base e di volontariato, gli attori della società civile canalizzano le preoccupazioni e i bisogni collettivi della società, danno voce alle persone, forniscono servizi fondamentali, promuovono la cittadinanza attiva, la solidarietà e i valori democratici. In caso di crisi, intervengono a sostegno di chi ne ha bisogno, integrando e rafforzando in modo decisivo l’azione dei governi e delle istituzioni.
Tutti sembrano essere d’accordo sul valore del lavoro della società civile europea. Il 76% degli europei ritiene che la società civile abbia un ruolo importante nel promuovere e proteggere la democrazia e i valori comuni, mentre il 47% si impegna regolarmente con le organizzazioni della società civile (OSC), facendo volontariato, intraprendendo azioni offline e online o donando denaro per sostenere le loro attività.
Il Parlamento europeo ha recentemente affermato “il ruolo cruciale svolto dalle OSC nella […] formulazione e nell’attuazione del diritto, delle politiche e delle strategie dell’UE” e ha sottolineato “il loro contributo fondamentale a un dibattito pubblico informato, ad articolare le aspirazioni presenti nella società, a dare voce alle persone vulnerabili ed emarginate, a garantire l’accesso a servizi cruciali, a fornire competenze nell’elaborazione delle politiche, a promuovere la cittadinanza attiva, ad agire come scuole di democrazia”. Anche il Consiglio dell’Unione Europea ha fatto eco a queste parole, affermando che “le OSC sono un elemento indispensabile nel sistema di controlli ed equilibri di una democrazia sana”.
Tuttavia, nonostante tutto questo sostegno istituzionale e dei cittadini, gli attori della società civile in Europa devono affrontare un numero crescente di sfide. Dalle vessazioni giudiziarie e amministrative alle campagne diffamatorie e alle restrizioni alla libertà di associazione, di riunione e di espressione, le minacce e gli attacchi contro le OSC e i difensori dei diritti umani sono aumentati negli ultimi anni. In diversi Stati membri la fiducia negli attori della società civile è minata da un clima generale di ostilità, talvolta alimentato da attori statali. Le organizzazioni e gli attivisti che lavorano a sostegno di gruppi discriminati come LGBTIQ+, rifugiati e richiedenti asilo, nonché minoranze religiose ed etniche, pagano spesso il tributo più alto.
Gli attacchi aperti e la delegittimazione non sono gli unici ostacoli alle azioni della società civile. Anche quando il contesto politico e mediatico generale è più favorevole, gli attori della società civile possono incontrare difficoltà nel portare avanti efficacemente il loro lavoro a nome delle circoscrizioni che rappresentano e nel far sentire la loro voce. Trovare opportunità di finanziamento coerenti e adeguate può rappresentare una seria difficoltà, mentre l’accesso ai decisori politici per contribuire al processo decisionale è spesso limitato. In alcuni casi, anche una legislazione ben intenzionata può avere conseguenze indesiderate che creano ulteriori ostacoli alla capacità operativa degli attori della società civile.
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee, l’Unione europea ha l’opportunità di invertire queste preoccupanti tendenze e di dimostrare pieno sostegno alla società civile, trasformando le parole in azioni concrete. Con questo obiettivo in mente, un’ampia coalizione di organizzazioni della società civile ha lanciato la campagna Civil Society for EU, chiedendo un maggiore supporto, coinvolgimento e finanziamento della società civile europea durante la prossima legislatura.
Per poter svolgere appieno il proprio ruolo a beneficio dei cittadini e delle società europee, le OSC hanno bisogno di uno spazio della società civile sicuro e favorevole, di un meccanismo di protezione per prevenire e rispondere a tutte le forme di discriminazione e molestie e di finanziamenti più prevedibili e di facile accesso.
Questi sono alcuni degli elementi chiave da includere in un quadro comune chiaro e strutturato da sviluppare per affrontare in modo globale le attuali sfide e lacune delle politiche. La campagna chiede il lancio di una Strategia europea per la società civile, una richiesta avanzata da tempo dagli attori della società civile di tutta l’UE e non solo.
Tuttavia, un migliore riconoscimento, protezione e finanziamento sono solo una parte della storia. L’UE deve cambiare l’approccio con cui la società civile ha la possibilità di contribuire allo sviluppo e all’attuazione delle leggi e delle politiche comunitarie. Le consultazioni guidate dall’alto e le limitate opportunità di scambio con i decisori ostacolano il potenziale della società civile nel plasmare in modo significativo il processo di elaborazione delle politiche in tutte le sue fasi, apportando l’esperienza che deriva dalla presenza quotidiana sul campo.
A questo proposito, la campagna Civil Society for EU chiede alle istituzioni europee di concludere un accordo di dialogo civile volto ad armonizzare gli standard e ad aumentare le opportunità di impegno della società civile tra le diverse istituzioni e gli Stati membri, nonché a migliorare l’apertura e la trasparenza dei processi politici europei e nazionali.
La posta in gioco non è solo la creazione di politiche, opportunità e fondi migliori per le OSC stesse. Una società civile più forte e dotata di maggiori poteri significa servizi migliori per le persone, una maggiore voce alle loro esigenze e una rappresentazione più equilibrata degli interessi pubblici nella formazione delle decisioni che riguardano tutti noi. In poche parole, significa un’Europa più democratica e inclusiva per gli anni a venire.
Carica il manifesto della campagna
La campagna ha organizzato un evento online in programma dal titolo “What role for civil society in protecting European democracy?” per venerdì 19 gennaio 2024 con i leader di alcuni dei principali partiti politici europei. Il programma e il modulo di iscrizione sono disponibili qui.