Da sempre la sanità – e le azioni di cura e ricerca dei tumori in particolare – è protagonista nelle scelte, e così via, di fatto quest’anno la notizia è che sono aumentate le preferenze, che da quasi 10 anni diminuivano e questo nonostante la presenza ancora importante di contribuenti che non destinano il proprio 5 per mille ad alcuna organizzazione. Ma uno sguardo attento sui dati ci fornisce comunque elementi importanti, chiavi di lettura cui porre attenzione se si vuole massimizzare l’efficacia di questo strumento di raccolta fondi che viene messo a disposizione delle organizzazioni.
L’analisi del numero di preferenze
Quando guardiamo uno scostamento sul numero totale delle preferenze, il primo dato che dobbiamo guardare è il numero di contribuenti, ossia quante dichiarazioni sono state presentate, in modo particolare Unici e 730, le dichiarazioni che generano il 99 % delle preferenze.
Le dichiarazioni del 2022 sono aumentate di circa 500 mila unità rispetto all’anno precedente. Dato alla base dell’incremento del numero di preferenze inserite quest’anno, che ammontano a circa 200.000 in più e sono così suddivise fra i vari ambiti di intervento:
Più avvincente l’analisi dei dati relativi alle organizzazioni escluse dalle preferenze. Un dato che era atteso ma che, rappresentato nei dati, fa comunque riflettere, anche perché ne possiamo percepire la misura.
Il fenomeno era prevedibile, perché sappiamo che molti Enti stanno valutando l’opportunità o meno di diventare ETS – o di effettuare questa trasformazione in futuro – rinunciando (o aspettando) in questo modo ad entrare nel RUNTS e quindi al 5 per mille. La conseguenza sono poco più di 400 mila preferenze escluse. E’ comunque un trend temporaneo e che potrà tornare ai trend storici – circa 40.000 preferenze escluse – quando e qualora tale decisioni venissero riviste.
Sempre le novità legate all’iscrizione al RUNTS sembrano essere alla base di un altro fenomeno, ossia l’incremento del numero di organizzazioni che non hanno ricevuto alcuna preferenza. E’ riconducibile a tante organizzazioni che sono diventate ETS ma non hanno promosso la possibilità di donarvi il 5 per mille e non hanno quindi ottenuto alcuna preferenza, neanche quella del proprio responsabile legale. Forse perché non sono neanche consapevoli della possibilità di accedere a questo strumento o perché si preferisce comunque favorire una realtà legata o vicina. La tabella seguente riassume i dati sul numero degli Enti iscritti, 71.674 nel 2022 a confronto con i 72.738 del 2020. Dato da leggere tenendo in considerazione quanto detto in precedenza, in particolari sugli esclusi.
Fai come lo scorso anno
Tornando al numero di preferenze escluse, ci sentiamo di evidenziare uno spunto di riflessione per le organizzazioni, in particolare per i fundraiser. Detto un po’ provocatoriamente: “Campagna o non Campagna” il 5 per mille è una scelta che una volta conquistata difficilmente si perde. Sono circa 400 mila le preferenze conquistate senza alcuna campagna, ma con la sola frase “fai come lo scorso anno”, la formula più frequentemente usata e probabilmente quella su cui è più importante lavorare. “Fai come lo scorso anno” è la frase più pronunciata al commercialista, al CAF o nella Precompilata. Si sono basati anche su questo gli Enti che quest’anno sono statti esclusi ma che hanno in programma di trasformarsi in ETS a breve.
Fenomeno che vale in generale per tutti, con una progressiva erosione alle grandi da parte della miriade di realtà locali che fanno leva sul contatto diretto e il passa parola. Fenomeno di erosione che mettiamo in evidenza nella tabella seguente, dalla quale si evince come stia progressivamente incrementando il numero di preferenze date alle organizzazioni nelle fasce più basse.
Altro fenomeno che nel 2022 sembra saltare agi occhi è anche la concentrazione delle preferenze verso poche organizzazioni. Il 50% dell’importo totale viene destinato a sole 130 organizzazioni, a fronte delle 158 che avevano raccolto la medesima percentuale nell’anno precedente.
Un occhio agli Enti che raccolgono di più
Guardando la classifica dei 20 Enti che hanno raccolto di più, primeggia come sempre la Fondazione AIRC che con il proprio codice Fiscale quest’anno supera il Miliardo di euro raccolti dalla nascita del 5 per mille. Nessun cambiamento rilevante nella classifica se non qualche spostamento di posizione.
Si rilevano invece andamenti meno marcati guardando alla fotografia del numero di preferenze ricevute. Le motivazioni sono da ricercare in un piccolo incremento del valore medio di ogni scelta rispetto allo scorso anno, cosi come la ripartizione degli importi al di sotto dei 100 euro che dallo scorso anno viene ripartito proporzionalmente.
Infine, una analisi della ripartizione a livello geografico. Spiccano le regioni del centro nord dalle quali proviene il 90 % del valore totale raccolto, a fronte del 78 % di dichiarazioni effettuate.
Dopo 18 anni dall’istituzione del 5 per mille, gli importi destinati ammontano a oltre 7,5 miliardi di euro. Sono 56 gli enti che hanno superato in questo periodo i 10 milioni di euro raccolti, totalizzando complessivamente 3,3 miliardi di euro. Abbassando lo sguardo, sono 528 le organizzazioni che hanno raccolto complessivamente nel periodo un milione di euro, per un totale di 4,5 miliardi di euro raccolti. Infine, possiamo dire che circa il 10 % degli enti – 7668 – beneficiano dell’ 85 %del totale degli importi destinati. (articolo di Mario Consorti – NP Solutions)