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La campagna anti-ONG sbarca all’Europarlamento

Sull’onda lunga del Qatargate, lunedì scorso il Parlamento europeo ha tenuto una sessione quasi interamente dedicata alle organizzazioni non governative che dopo qualche anno sono ritornate nel mirino degli eurodeputati delle destre europee alla ricerca di un capro espiatorio su cui accanirsi per far vedere che qualcosa viene fatto per contrastare la corruzione della politica.

La risoluzione adottata contiene in primis alcune misure richieste dal Parlamento per rafforzare l’integrità delle istituzioni europee con un elenco di aree in cui sono necessari ulteriori miglioramenti:

  • una migliore attuazione del Codice di condotta, comprese nuove sanzioni finanziarie, e l’introduzione di un maggior numero di attività sanzionabili;
  • il divieto di qualsiasi attività retribuita che possa creare un conflitto di interessi con il mandato da deputato;
  • un processo di approvazione per i viaggi pagati da paesi terzi e una verifica supplementare per gli assistenti dei deputati;
  • riformare il Comitato consultivo sulla condotta dei deputati;
  • dichiarazioni patrimoniali da parte dei deputati all’inizio e alla fine di ogni mandato e maggiori informazioni sui lavori accessori;
  • risorse adeguate per il Registro per la trasparenza per verificare l’esattezza delle informazioni pubblicate;
  • estendere agli assistenti e al personale del PE l’obbligo dei deputati;
  • allineare le norme interne alla direttiva sugli informatori.

C’è poi il capitolo sulle ONG, per le quali il Parlamento vuole rivedere le norme attuali per accrescere la trasparenza e la responsabilità, in particolare su governance, bilancio e influenza straniera. Si chiede un esame finanziario completo delle ONG prima che queste siano iscritte nel Registro per la trasparenza. Le ONG che ricevono denaro da terzi e che invece non sono tenute a iscriversi nel Registro, dovrebbero comunque essere obbligate a pubblicare le loro fonti di finanziamento, dicono i deputati, che chiedono anche l’immediato congelamento di tutti i finanziamenti UE a favore di tali ONG, se non sono pubblicate tali informazioni.

Nel dibattito torna alla ribalta l’eurodeputato tedesco del PPE Markus Pieper che già nel 2017 si era fatto portatore di una iniziativa che chiedeva l’introduzione di paletti per il finanziamento delle organizzazioni non governative in particolare per quelle attive nella lobby presso le istituzioni e quelle critiche rispetto alle politiche dell’Unione. A lui fanne eco oggi i parlamentari italiani di Lega e FdI e di svariati partiti politici europei di ispirazione populista.

Negli interventi in aula c’è aria di caccia alle streghe, quella retorica che in Italia conosciamo bene perché in uso ormai da anni per polarizzare l’opinione pubblica e tenerla inchiodata sul tema migratorio e far passare inosservati problemi ben più urgenti.
Il Partito Popolare Europeo sembra aver preso spunto dai colleghi nostrani utilizzando sistematicamente il Qatargate per mettere in dubbio la società civile. Secondo il “EU Observer”, l’offensiva del PPE sulle ONG è un modo per ostacolare le campagne delle ONG che spesso, pur sottofinanziate, hanno avuto successo ostacolando le loro politiche neoliberiste. E’ il caso degli ormai defunti accordi su commercio e investimenti (TTIP) tra UE e USA contro i quali la società civile europea si mobilitò con una forte azione di lobby. Deviare l’essenza della vicenda del Qatargate sulla società civile sarebbe un modo per evitare che si vada a scavare ulteriormente sul comportamento dei parlamentari; esistono infatti rivelazioni già note che estenderebbero il modello Qatargate a europarlamentari del PPE per i loro legami con Mosca e diversi altri regimi autoritari tra Asia e Africa.

Tuttavia, c’è ancora una parte maggioritaria dei deputati che hanno criticato nei loro interventi il ricorso allo scandalo della corruzione per lanciare una ingiusta campagna diffamatoria contro le ONG e ribadiscono il loro sostegno alle organizzazioni della società civile che difendono i diritti umani e l’ambiente, nel pieno rispetto delle norme in materia di trasparenza e integrità delle istituzioni europee.

In una votazione separata, il Parlamento ribadisce la richiesta di un Organismo etico indipendente per le istituzioni dell’Ue, sulla base delle proposte dei deputati del settembre 2021, “per ripristinare la fiducia dei cittadini”. La risoluzione sull’istituzione di un Organismo europeo indipendente è stata adottata con 388 voti favorevoli, 72 contrari e 76 astensioni. L’aula chiede che tale organismo abbia i compiti di distinguere chiaramente fra atti criminali, violazioni delle norme istituzionali e comportamenti non etici e svolgere un ruolo chiave nella protezione degli informatori all’interno delle istituzioni europee, lavorando in modo complementare con altri organismi dell’Ue come l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), la Procura europea (Eppo), il Mediatore europeo e la Corte dei conti europea.


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  1. Abbiamo tutti davanti agli occhi gli orrori della guerra in corso. Così come abbiamo quelli delle continue catastrofi naturali.
    Eppure sembriamo assuefatti , impotenti, e indifferenti. Come di fronte alle continue tragedie sulle nostre coste dei naufraghi in fuga da guerre, carestie. miseria. E il problema oggi in esame in EU non sono le ragioni alla base di questo esodo continuo e inarrestabile, ma chi li salva da morte certa. Dobbiamo dare un freno a questi salvataggi. Questo è il tema.
    L’enorme spesa militare di ogni nazione non è un problema. Il problema sono i profughi e chi li salva.
    Se solo si convertisse questa spesa di ciascun paese in altre direzioni: agricoltura sostenibile, lotta ai cambiamenti climatici, energia pulita, sanità pubblica, sostenibilità sociale, non ci sarebbero più povertà e disoccupazione, e diminuirebbero anche i problemi relativi al clima e ai flussi migratori.
    Ma a chi gioverebbe tutto questo ? : non certo alle lobbies dell’Industria Bellica, alle major BigPharma, alla Finanza Tossica , alle Mafie che sono tante e in ogni paese, alle industrie petrolifere, e a tutti i vari despota, tiranni, dittatori, mascherati da politici e loro sodali.
    Dunque, questa valutazione che si accinge ad aprire il parlamento UE non sarà altro che l’ennesima prova che si continua a perseguire l’azione e non la radice che l’ha provocata.
    I profughi continueranno a venire e rischiare di morire con meno aiuti e protezioni. Questo il prevedibile risultato. Anche senza Onlus.
    E le Bigpharma, Wars industries, Big petrol e co. a fare profitti.
    Ma fino a quando…? Madre terra ci sta dando a ripetizione segnali e avvertimenti inquietanti. Siamo circa 8.000.000.000 ( 8 miliardi) forse troppi per il pianeta. Dovremmo prendere provvedimenti, senza aiuti di guerre e pandemie.
    Ma noi ci preoccupiamo per accogliere poche migliaia di disgraziati.
    Se questo vi pare il problema che ha la UE. Allora non resta che aspettare un meteorite che sistemi le cose.
    Roberto

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