Molti professionisti del non profit hanno intrapreso o pensato di intraprende dei corsi di specializzazione nel campo della progettazione e diverse organizzazioni hanno rilevato questo bisogno formativo per i propri operatori. Di questi tempi la situazione economica stimola la richiesta da parte degli operatori che vogliono specializzarsi per migliorare la propria competitività ed efficacia su bandi e finanziamenti di progetti. Nel frattempo anche gli esperti e le organizzazioni impegnate nella formazione si moltiplicano, proponendo un’offerta formativa ampia allo scopo di raccogliere fondi per la propria sostenibilità.
E’ importante quindi dare qualche elemento per saper scegliere e sfatare alcuni miti.
Falsi miti 1: Imparerò a progettare per ogni contesto e situazione
Non esiste una metodologia condivisa di progettazione. La più nota nel non profit è il Project Cycle Management (PCM)perché è utilizzata dai principali donatori della cooperazione allo sviluppo (EuropeAID, ECHO, MAE, ecc.). Sebbene il PCM sia probabilmente l’approccio più complesso ed esaustivo nel campo del non profit, non bisogna dimenticare che molti finanziatori – come diverse DG dell’Unione Europea e le agenzie delle Nazioni Unite – usano sistemi diversi (es. RBM, ma anche metodologie non codificate). Ricordiamo anche che le certificazioni business come il PMP ed il Prince2 “parlano” tutt’altro linguaggio che il PCM. E’ importante quindi verificare che il corso che si sceglie sia adatto alle esigenze progettuali della propria organizzazione.
Falsi miti 2: Il corso mi permetterà di vincere bandi e portare fondi alla mia organizzazione.
Non si vincono progetti europei sapendo solo progettare. Una buona progettazione è fondamentale per la formulazione ed esecuzione di un intervento e per massimizzarne l’impatto. E’ anche un utile strumento di fund-raising – un progetto scritto male è ormai impresentabile ad un donatore Europeo – ma senza una strategia che includa networking, visibilità, comunicazione e lobby difficilmente vincerete un bando competitivo. Quindi non investite in un corso in progettazione senza una strategia complessiva chiara all’interno della vostra organizzazione.
Ma allora quale corso scegliere?
Date queste premesse, esiste una grande offerta di formazione a livello italiano ed estero in classe, a distanza o con sistemi misti (blended). Attraverso una breve ricerca in rete, troverete corsi brevi, master annuali, professionali, introduttivi, generici e specifici. Queste le prime regole base per la scelta: verificare programma, CV della scuola, numero degli iscritti, riscontri dei passati corsisti, ecc. Un elemento chiave è certamente il formatore (usate linkedin per avere un’idea del suo CV).
Date queste premesse, esiste una grande offerta di formazione a livello italiano ed estero in classe, a distanza o con sistemi misti (blended). Attraverso una breve ricerca in rete, troverete corsi brevi, master annuali, professionali, introduttivi, generici e specifici. Queste le prime regole base per la scelta: verificare programma, CV della scuola, numero degli iscritti, riscontri dei passati corsisti, ecc. Un elemento chiave è certamente il formatore (usate linkedin per avere un’idea del suo CV).
Nel campo dei corsi brevi in Italia (che reputiamo la formula migliore se accompagnata da tanto lavoro sul campo), possiamo segnalare alcuni percorsi conosciuti per esperienza diretta, testati e raccomandati da chi li ha già frequentati.
Un percorso tra i più dettagliati e completi sul Project Cycle Management è offerto dall’ISPI (Milano) con i corsi curati da Javier Schunk. Due diplomi, uno base ed uno avanzato, con diversi incontri nel fine settimana per sviscerare ogni aspetto del ciclo di progetto.
Se si cerca un corso più compatto e tematico, ci sono i workshop organizzati da ASVI (Roma) come “Progettare per Fondazioni Bancariee di Imprese” curato da Stefano Oltolini oppure ed i corsi di Andrea Stroppiana “Cooperazione Internazionale e Progettazione per lo sviluppo” a RC (Roma) (con un impianto più propedeutico).
Infine gli anglofoni dovrebbero assolutamente tenere in conto i percorsi di formazione all’estero e le piattaforme di e-learning che, nonostante i chiari limiti, offrono una varietà tematica sempre più interessante (alcuni esempi bioforce, Redr,HREA).
Ovviamente si tratta solo di alcune segnalazioni su corsi di cui abbiamo ricevuto testimonianze dirette. L’invito è aperto a tutti per segnalare altri corsi frequentati che volete consigliare qui di seguito nei commenti.
Un percorso tra i più dettagliati e completi sul Project Cycle Management è offerto dall’ISPI (Milano) con i corsi curati da Javier Schunk. Due diplomi, uno base ed uno avanzato, con diversi incontri nel fine settimana per sviscerare ogni aspetto del ciclo di progetto.
Se si cerca un corso più compatto e tematico, ci sono i workshop organizzati da ASVI (Roma) come “Progettare per Fondazioni Bancariee di Imprese” curato da Stefano Oltolini oppure ed i corsi di Andrea Stroppiana “Cooperazione Internazionale e Progettazione per lo sviluppo” a RC (Roma) (con un impianto più propedeutico).
Infine gli anglofoni dovrebbero assolutamente tenere in conto i percorsi di formazione all’estero e le piattaforme di e-learning che, nonostante i chiari limiti, offrono una varietà tematica sempre più interessante (alcuni esempi bioforce, Redr,HREA).
Ovviamente si tratta solo di alcune segnalazioni su corsi di cui abbiamo ricevuto testimonianze dirette. L’invito è aperto a tutti per segnalare altri corsi frequentati che volete consigliare qui di seguito nei commenti.
Anche Cospe propone a breve un corso per la formazione dei progettisti di cooperazione.
vedete nel sito cospe.org
Giancarlo Malavolti
Per email Marcello ci segnala anche i corsi del VIS sull'area Cooperazione Internazionale. http://www.volint.it/vis/elearning/area-cooperazione-internazionale.html
Un corso che per esperienza personale mi sento di consigliare è quello offerto dal Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale (www.tcic.eu) di Trento. Nel 2013 il corso – della durata di circa 40h – è previsto per Settembre, come da Guida alla Formazione, scaricabile all'indizzo http://www.tcic.eu/c/document_library/get_file?uuid=093d5fbb-5f81-4ba5-a39a-8023181d7983&groupId=12226
Dal 21 Maggio inizia il corso ” Progettare la cooperazione internazionale” organizzato da Ong 2.0 (Volontari per lo sviluppo). Il corso è molto interessante ed economico, oltre al fatto che lo puoi seguire in qualsiasi parte del mondo.Io, ad esempio, l’ho seguito a novembre 2012 mentre ero in Brasile.
Ecco questo è il link del corso di cui vi parlavo.
http://www.volontariperlosviluppo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2267:3-17-dicembre-tecniche-di-progettazione-il-ciclo-di-vita-del-progetto-approccio-con-il-metodo-del-quadro-
ciao a tutti… vedo che le date su questo blog sono abbastanza… datate.
Svecchio lo strumento con questa richiesta.
C’è un corso di: Finanziamento e progettazione
per il Terzo Settore a Milano
Ente: Confini online e docenti Tiziano Blasi e Stefania fossati.
QUalcuno ha pareri da darmi sia sull’ente che i docenti?
buona giornata