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Comune di Milano per la sicurezza alimentare, le sette dritte per vincere

Ammontano a 2 milioni le risorse che il Comune di Milanomette a disposizione per il co-finanziamento di iniziative per la sicurezza alimentare con questo bando 2013. Si tratta dell’ultimo bando con queste modalità, il Comune sta lavorando con il Cespi all’elaborazione di un nuovo piano strategico per la cooperazione che molto probabilmente vedrà anche nuove modalità e meccanismi per il sostegno di progetti. E’ chiaro che l’amministrazione preferisce passare ad una modalità di co-progettazione con gli attori del territorio impiegando le propri risorse in progetti strategici con un ruolo maggiore.
Questo bando 2013 sarà quindi molto competitivo, c’è da aspettarsi un numero importante di proposte progettuali a causa della diminuzione consistente dei fondi della cooperazione decentrata un pò in tutta Italia e della latitanza della nostra cooperazione nazionale (MAE/DGCS). In più la nuova e intelligente modalità dei concept note messa in campo dal Comune solleciterà molte organizzazioni a proporre almeno un’idea di progetto. Giusto per dare un pò di numeri tenete conto che l’ultimo bando “Milano per la sicurezza alimentare 2010” aveva un budget di 1.265.000 € e sono stati co-finanziati 12 progetti su 43 valutati, nel bando Comune Milano per la difesa, incremento e valorizzazione della biodiversità, 11 finanziati su 47 presentati per un totale di 1.250.000 €. E poi c’è stato il bando Cariplo-Regione Lombardia con 19 progetti approvati su 130 proposte presentate.

Ora, analizzando questo bando 2013 e i massimali definiti per i 4 lotti, è chiaro che i progetti approvati non arriveranno a 10. Il numero è destinato a ridursi se considerate che il bando indica chiaramente una premialità per progetti che in qualche maniera continuino le esperienze dei progetti Micro jardin e Realsan nei quali il Comune era coinvolto direttamente (lotti 2 e 3).
Insomma lo spazio si restringe a poco più di 6 progetti finanziabili. 

Ecco allora alcuni consigli per aumentare le probabilità di vincere questo bando:

1 – Dimenticate i progetti solitari
In questo bando il partenariato è d’obbligo, ma non solo quello con i partner locali. Un bando così competitivo che chiede alle organizzazioni proponenti grande esperienza e capacità può essere vinto solo con un partenariato forte, l’ufficio Soci si aspetta ampie collaborazioni con università, aziende e altri enti. Ma attenzione ai partenariati artificiosi, se il progetto viene finanziato poi bisogna essere in gradi di realizzarlo.

 

2- Non pensate a questo bando per co-finanziare progetti più ampi
Anche questo aspetto è abbastanza esplicito nel bando, c’è addirittura il divieto di abbinamento con altri co-finanziamenti di Fondazione Cariplo. Come dire…non pensate di proporre un progetto già finanziato dal bando Cariplo-Regione Lombardia. Ma anche altri co-finanziamenti importanti, pur se non esclusi a priori, non sono certo benvenuti. Il Comune con l’innalzamento della percentuale di co-finanziamento dal 30 al 60 % vuole mettere il bollino sui progetti finanziati e poterli presentare come “i progetti del Comune di Milano”.

 

3 – Mettetevi nei panni del donatore
Il Comune si sta avviando verso una dimensione in cui vorrà scegliere le idee progettuali più compatibili con le sue linee strategiche di cooperazione e le sue ambizioni di amministrazione di una capitale europea. Quindi non conta solo la centralità del progetto rispetto alla tematica dei singoli lotti ma anche il ruolo e la visibilità che il Comune potrebbe acquisire nel co-finanziarlo.

 

4 – Concentratevi sulla ricaduta dei progetti su Milano e Lombardia
Le primialità e le griglie di valutazione parlano chiaro, non è richiesto solo ai progetti ECM (lotto1) di produrre una forte ricaduta sul territorio cittadino. Anche i progetti di cooperazione internazionale dovranno contenere attività di sensibilizzazione e comunicazione adeguati a coinvolgere la cittadinanza e l’opinione pubblica. Un particolare accento è posto dal Comune sui Consigli di Zona della città di Milano.

 

5 – Pensate all’Expo 2015
E’ chiaro che questi progetti, della durata massima di 24 mesi, saranno ancora in fase di implementazione durante il semestre dell’Expo 2015. Non a caso il testo del bando incoraggia la presentazione di proposte che riguardano i paesi partner e i prodotti coinvolti nei cluster tematici dell’esposizione universale. Proiettatevi quindi in questa dimensione, i progetti dovranno portare i propri risultati nell’anno dell’Expo.

 

6 – Dimenticate progetti assistenziali
Saranno progetti sulla sicurezza alimentare ma non dovranno essere assistenziali. Un forte accento è riposto sulla sostenibilità economica e la creazione di opportunità economiche per le popolazioni beneficiarie. Spazio quindi all’innovazione tecnologica, rafforzamento delle capacità e promozione di imprese sociali e cooperative.

 

7 – Non esagerate con le valorizzazioni
Meglio un partenariato ampio in cui si divide il carico di co-finanziamento con gli altri attori piuttosto che gonfiare il budget di valorizzazioni e spese generali. Il Comune si aspetta di affidare le risorse ad organizzazioni in grado di attrarre risorse private cash con le quali contribuiranno alla realizzazione dei progetti.

 

Come sempre lo spazio dei commenti è aperto a richieste di informazioni, dubbi o ricerca di partner.

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