Il Ministero degli Interni ha pubblicato recentente l’esito del bando per progetti di cooperazione ed assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione e asilo aperto a fine 2019. Il bando, che vantava una dotazione finanziaria di 20 milioni, aveva fatto discutere perchè frutto di un presunto canale parallelo di cooperazione a gestione del Viminale che ha fatto emergere per l’ennesima volta la mancanza di coerenza e strategia della cooperazione italiana come sistema unitario.
I paesi destinatari del bando erano Chad, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Libia, Mali, Niger, Nigeria e Tunisia dove le attività progettuali dovranno affrontare le cause profonde delle migrazioni attraverso lo sviluppo socio-economico e la creazione di opportunità di lavoro; la promozione del trasferimento di competenze e capacità professionali e finanziarie che migliorino le condizioni del mercato del lavoro e accrescano le opportunità di impiego soprattutto per i giovani; il miglioramento dei servizi di protezione dell’infanzia nei Paesi di origine e di transito; il sostegno al rafforzamento dei sistemi di stato civile e anagrafe; la protezione dei rifugiati e dei migranti vulnerabili.
In totale sono pervenute al Viminale 49 proposte progettuali alla scadenza di fine gennaio 2020, di cui 42 dalle organizzazioni della società civile e 7 dagli enti locali.
16 progetti approvati alle organizzazioni della società civile, si tratta in particolare di CISP, CIFA, ELIS, PLAN ITALIA, TAMAT, CIAI, TERRE SOLIDALI, CEFA, COOPI, AVSI, ARCS, WWGVC, GIOVANNI XXIII, CISV, CVCS e AMREF. 5 progetti in Etiopia, 4 Costa d’Avorio, 2 Mali, 2 Niger, 2 Tunisia e 1 Nigeria.
Due proposte approvate agli enti locali, nello specifico alla REGIONE TOSCANA e al COMUNE di MAZARA DEL VALLO per altrettanti progetti da realizzare in Tunisia.
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