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Oltre cinquecento micro progetti approvati dalla CEI per l’emergenza Covid-19

Sono 541 i progetti finanziati in 65 Paesi del mondo per un totale di circa 9 milioni di euro grazie allo stanziamento della Conferenza Episcopale Italiana per l’emergenza coronavirus in Africa e in altri Paesi partner di cooperazione. A seguito della manifestazione d’interesse aperta nel mese di aprile scorso, il Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo della CEI ha proceduto a selezionare le numerose richieste secondo criteri specifici per i progetti in ambito sanitario e formativo. Nel dettaglio, sono 381 le iniziative approvate in ambito sanitario per un totale di 7.486.900 euro e 160 quelle nel settore formativo per 1.502.328 euro. Ecco di seguito la suddivisione geografica dei progetti approvati.

I progetti sostenuti hanno l’obiettivo di dotare le strutture sanitarie dei Paesi di dispositivi di protezione per il personale, indispensabili per la gestione dell’emergenza, e di strumenti terapeutici basilari per affrontare la pandemia. In seconda battuta, sostenere le realtà locali nelle iniziative di sensibilizzazione della popolazione su comportamenti atti a non favorire il contagio, oltre a formare e preparare dal punto di vista tecnico il personale sanitario così da prevenire il diffondersi della pandemia.

Per i progetti sanitari si è data priorità a quelli con il maggior numero di persone servite, di posti letto disponibili, dotati di personale adeguato, già operativi e con ricoveri per Covid in corso. Nella scelta, si è tenuto conto dell’incidenza del contagio a livello nazionale, della maggiore capacità tecnica delle realtà richiedenti, sempre però con un’attenzione ai Paesi più poveri. Si è data inoltre priorità alle aree più remote e agli slum urbani, dove la situazione risulta particolarmente critica. Sono state privilegiate soprattutto le strutture più prossime alla popolazione, già facenti parte della rete delle realtà note e sostenute nel passato, dimostratesi efficaci ed efficienti.

Per quanto riguarda i progetti formativi, si sono privilegiati quelli con un più ampio numero di beneficiari, un più largo raggio d’azione, promossi su scala nazionale, con un impatto su tutta la popolazione, più completi e chiari nei fini e nelle azioni, con un’attenzione specifica per i più vulnerabili, incluse le persone disabili, capaci di raggiungere anche le minoranze (con barriere linguistiche o culturali), mantenendo sempre una priorità per le periferie dei Paesi più poveri. Si sono finanziate iniziative basate su un creativo utilizzo dei social media e della telefonia mobile per veicolare messaggi educativi realizzati ad hoc (SMS educativi, video, gruppi di discussione virtuale, campagne di sensibilizzazione, ecc.); stampa di poster, volantini illustrati, manifesti, banner da esporre in luoghi pubblici, negli ospedali o nei Centri di salute; corsi formativi rivolti al personale sanitario per prepararlo tecnicamente ad affrontare l’emergenza; trasmissioni radio per sensibilizzare la popolazione sui comportamenti per evitare il contagio.

Le somme finanziate sono state di 15.000 euro per i progetti presentati dagli ospedali e dalle cliniche fino a 100 posti letto e di 30.000 euro per quelli oltre i 100; per i progetti formativi la cifra massima erogata per ciascuno è stata di 10.000 euro. Le iniziative dovranno essere realizzate localmente entro tre mesi dall’erogazione del contributo.


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