ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Vuoi ricevere ogni giorno i bandi e le news?

La campagna di delegittimazione delle ONG entra in Parlamento

Fino a ieri il fango sulle ONG lo avevamo visto soprattutto sui social, sui giornali e in TV, un attacco lungo, che dura ormai da quasi due anni, politicamente architettato e messo in pratica quotidianamente da presunti giornalisti, commentatori e politici. Oggi invece quella macchina del fango si è seduta in cattedra al Parlamento della Repubblica e si presenta nella veste di un fantomatico centro studi.

E’ il caso del Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli che lo scorso 21 febbraio ha presentato alla Sala Stampa della Camera dei Deputati il report “Ong e trasparenza. Evoluzione normativa comparata e controversie”. Una presenza ormai continuativa alla Camera quella del centro studi riconducibile all’attuale sottosegretario agli esteri – con delega per la Nato e l’Osce – Guglielmo Picchi (leghista con un passato in Forza Italia) che ha assoldato per l’occasione presunti esperti di geopolitica. A presentare il report infatti c’è l’autore, il dott. Carlo Sacino che vanta un’esperienza pregressa in materia in quanto analista politico per Gefira Foundation, la fondazione olandese che, nell’ottobre del 2016, diede inizio alla campagna contro le ONG impegnate nei salvataggi nel mare tra la Libia e l’Italia insinuando in un lungo articolo che le ONG sarebbero parte di una grande organizzazione criminale con il compito di portare migliaia di migranti in Europa.

Il report che ha scomodato dall’aula di Montecitorio anche l’On. Igor Iezzi (Lega) è in realtà un documento di sei paginette degne di una tesina di scuola superiore che passano in rassegna in poche righe le presunte best practice mondiali individuate in materia di legislazione sulla trasparenza delle ONG. I fari del centro studi Machiavelli sono l’Ungheria e Israele, meritevoli dei aver promulgato su esempio degli Stati Uniti leggi specifiche per ostacolare il finanziamento delle ONG da parte di entità straniere e impedire l’assistenza all’immigrazione clandestina.

Secondo l’analista indipendente Sacino “dall’Ungheria si dovrebbe imparare che è legittimo responsabilizzare le ONG che favoriscono l’immigrazione illegale perché non è legittimo scaricare i costi dell’immigrazione sulla collettività italiana”. Le ONG – prosegue – “dicono che in Libia i migranti vengono trattati male e che ci sono violazioni di diritti umani, ma nulla proibisce alle ONG di andare in Libia a far sì che i migranti non vengano discriminati. Il problema è che non lo vogliono fare li, vogliono semplicemente portare gli immigrati in Europa ed effettivamente la loro volontà è di portare i migranti in Italia, ma questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

A dargli manforte ci sono anche il giornalista Fabio Amendolara (La Verità) e Daniele Scalea (Presidente Centro Studi Machiavelli) che animano il dibattito dei pochi presenti con le parole d’ordine della retorica anti ONG: il burattinaio occulto George Soros, il sistema corrotto di Mimmo Lucano, le cooperative che vivono di migranti, Save the Children che prende importanti finanziamenti da Gentiloni e Renzi, Emergency che ricatta i governi, il MOAS che erano commercianti d’armi,  le altre ONG finanziate da governi stranieri e vicine ai movimenti di estrema sinistra, ecc, ecc. Tra il pubblico si fa notare per le sue tesi complottiste perfino un medico cooperante ex funzionario di Ambasciata italiana e poi esperto dell’AICS.

Questo è quanto si dice alla Camera dei Deputati delle ONG senza alcun contraddittorio. E a dirlo è un Centro Studi che formalmente è una semplice associazione culturale e che sul proprio sito non pubblica nessun dato (indirizzo fisico, codice fiscale, responsabile dell’organizzazione) e tantomeno un bilancio economico.

Eppure Il centro studi Machiavelli dall’inizio del 2017 è stato un vero motore propulsore delle tesi identitarie leghiste: undici dossier presentati all’interno dei locali della Camera dei Deputati, occupandosi soprattutto del tema migrazioni. Al primo incontro di presentazione in sala sono apparsi anche Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.

A novembre scorso un altro report firmato da Sacino contro il Global Compact sulle migrazioni fu presentato a Montecitorio alla presenza del senatore leghista Manuel Vescovi. Dopo quella presentazione Guglielmo Picchi inizia una aperta pressione sul governo a partire dal collega sottosegretario Manlio Di Stefano. In pochi giorni il premier Giuseppe Conte annuncia il cambio di rotta, l’Italia non parteciperà a Marrakesh per la firma.

Scarica il report “Ong e trasparenza. Evoluzione normativa comparata e controversie”

Scarica il report “I global compact su migrazioni e rifugiati. Sono compatibili con le politiche del Governo italiano?”

Presentazione del report “Ong e trasparenza. Evoluzione normativa comparata e controversie” alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, il 21 febbraio 2019.


Leggi anche






Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *