Nel 2017, secondo l’ultimo report di Starteed, società che sviluppa soluzioni nel mercato del crowdfunding, sono stati 41 i milioni di euro raccolti dalle piattaforme di crowdfunding attive in Italia, per un volume di affari complessivo di 133 milioni di euro e 15.915 progetti finanziati. In Italia le piattaforme di crowdfunding operative sono 67, tra le quali non sempre è facile districarsi. Un numero destinato a crescere e a segmentare ulteriormente il pubblico di destinazione, che può fare la differenza. Il successo di una campagna di crowdfunding, infatti, non dipende solo dalla qualità e dalla validità del progetto da finanziare. Molto dipende dall’affinità tra i contenuti e gli obiettivi del progetto e i potenziali finanziatori. Per queste ragioni esistono piattaforme di crowdfunding dedicate a settori specifici, che vanno dal panorama no profit al digitale, dalla tutela dell’ambiente al mondo del sociale, dal food al design, dall’editoria allo sport, arte e cultura, dalla ricerca scientifica all’innovazione, per arrivare a piattaforme più generaliste o a diffusione prevalentemente regionale e locale.
Arrivare velocemente, o meno, al gol – ovvero, l’obiettivo economico della campagna – non è per niente semplice. Sul successo o sull’insuccesso di un progetto potrebbero incidere il modello e le regole scelte per la raccolta e l’accredito delle donazioni.
I modelli principali sono: donation based (non prevede alcuna ricompensa per il donatore che ha effettuato la donazione), reward based (prevede una ricompensa, ma non monetaria, per il donatore che ha effettuato la donazione), lending based (permette ad enti ed imprese di dare e ottenere prestiti a e da persone e aziende) e equity based (permette al donatore di diventare di fatto azionista del progetto finanziato e poi realizzato).
Tra le regole, invece, abbiamo, al di là della semplice donazione senza vincoli: raccogli tutto (il destinatario della donazione raccoglie i fondi anche se non raggiunge il budget predefinito) e tutto o niente (il destinatario della donazione raccoglie i fondi solo al raggiungimento del budget predefinito).
Ma quali sono le 10 migliori piattaforme di crowdfunding a cui affidarsi?
Kickstarter
Kickstarter è senza dubbio la piattaforma di crowdfunding più famosa nel Mondo. Fondata a Manhattan nel 2009, nel giro di pochi anni, è riuscita a sconfinare oltreoceano ed approdare in Europa. In Italia è arrivata nel 2015. Attualmente è utilizzabile in 21 Paesi. Kickstarter applica un modello misto: donation based e reward based. Non permette, invece, offerte in equity based e vincola i destinatari delle donazioni alla pubblicazione del progetto. Al termine della campagna è possibile raccogliere i fondi sono al raggiungimento del budget predefinito. Kickstarter trattiene una commissione del 5% sulla somma raccolta solo in caso di gol.
DeRev
Secondo un rapporto della Commissione europea DeRev, progetto tutto italiano, è tra le 5 migliori piattaforme di crowdfunding in Europa. Lanciata nel 2013 detiene il record della campagna di crowdfunding più finanziata in Italia: 1 milione e mezzo di euro destinati alla ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, distrutta da un incendio. DeRev propone 3 formule, 2 a tempo e una illimitata: raccogli tutti e tutto o niente, entro un massimo di 90 giorni; fundraising, con accredito istantaneo dei fondi e senza obiettivi minima. Una formula, quest’ultima, riservata ad associazioni no-profit o enti che intendono finanziare attività continuative.
Eppela
Come DeRev, anche Eppela è una piattaforma italiana. Nata nel 2011, nel 2017, ha raccolto quasi 6 milioni e mezzo di euro. Applica il modello reward based, che prevede una ricompensa per il donatore che ha effettuato la donazione, e stabilisce dei limiti di tempo entro i quali raccogliere i fondi, variabili da un minimo di 15 giorni ad un massimo di 40 giorni. Eppela trattiene una commissione del 5% sulla somma raccolta solo in caso di gol. Tra le piattaforme aperte all’equity based, Eppela offre l’opportunità del cofinanziamento dei progetti da parte di aziende, fondazioni e istituzioni, fino ad un massimo del 50% del loro budget.
Mamacrowd
Mamacrowd è una piattaforma pura di equity crowdfunding, che permette al donatore di diventare azionista del progetto finanziato. Per questo motivo non tutti possono candidare il proprio progetto, ma il team di Mamacrowd, attraverso criteri quantitativi e qualitativi valuta la candidatura e l’esistenza di alcuni prerequisiti previsti, come ad esempio l’iscrizione alla sezione speciale del Registro delle imprese. Mamacrowd è una realtà giovanissima fondata da SiamoSoci nel 2016 ed autorizzata da Consob, e predilige ed agevola gli investimenti in progetti innovativi italiani lanciati da startup e piccole e medie imprese.
StarsUp
StarsUp è stato il primo progetto che la Consob ha autorizzato alla raccolta online di capitale di rischio da parte di aziende innovative, ed operare in regime di equity crowdfunding, pensato per startup e piccole e medie imprese. StarsUp mette a disposizione, oltre alla piattaforma per la raccolta fondi, anche la consulenza dei propri professionisti e richiede una commissione solo in caso di raggiungimento dell’obiettivo economico predefinito, variabile a seconda dell’offerta sottoscritta. Dal 2014 l’azienda livornese ha raccolto quasi 3 milioni di euro. StarsUp fornisce anche informazioni sulle agevolazioni per le aziende e gli investitori.
Produzioni dal basso
È probabilmente tra le piattaforme di crowdfunding più conosciute, la prima in Italia. Fondata nel 2005, predilige il modello misto: donation based e reward based. Propone 4 regole per la raccolta fondi: raccogli tutto (ricompensa per il donatore, scadenza massima di un anno, commissione del 5% su ogni transazione), donazione semplice (scadenza massima di un anno, commissione del 3% su ogni transazione, fondi subito disponibili), donazione ricorrente (nessuna scadenza, solo PayPal, rinnovo automatico mensile della donazione), tutto o niente (scadenza massima di 120 giorni, commissione del 5% su ogni transazione).
Ulule
Ulule, in 6 anni, è diventata la prima piattaforma europea di crowdfunding, con oltre 21 mila progetti finanziati e più di 2 milioni di utenti iscritti. Permette a progetti creativi ed innovativi – molti focalizzati su musica, fumetti, film, avventure imprenditoriali o di solidarietà – di testare idee, ingrandire e rinforzare la propria community. Ulule ha portato al gol quasi il 70% di campagne. Il modello di crowdfunding proposto su Ulule è il reward based, con formula tutto o niente. Le commissioni destinate alla piattaforma variano a seconda dell’importo raccolto, della forma di pagamento e dell’imposte vigenti in cui opera il titolare del progetto.
Indiegogo
Fondata nel 2008 in California, Indiegogo è una delle più consolidate piattaforme di crowdfunding, seconda solo a Kickstarter. Predilige il modello misto: donation based e reward based e si è aperta anche all’equity based, grazie ad un programma di investimenti con MicroVentures. Si può scegliere la formula raccogli tutto nel caso in cui fallisce l’obiettivo tutto o niente. Dal 2016 su Indiegogo è possibile acquistare i prodotti finanziati con le donazioni degli utenti. La sezione Marketplace, infatti, aiuta le startup e i piccoli imprenditori anche nella fase di commercializzazione del prodotto, sfruttando la visibilità della piattaforma.
Buonacausa
Buonacausa è una piattaforma di crowdfunding generalista rivolta ad aziende, associazioni, attivisti che possono richiedere donazioni per i loro progetti inseriti in numerosi ambiti: dallo sport alla salute, dall’agricoltura ai beni culturali, dai diritti civili ai diritti umani, dall’ambiente alla cooperazione internazionale, dalla ricerca scientifica allo sviluppo economico. La piattaforma è totalmente gratuita, non prevede commissioni e, a differenza delle altre, privilegia il do it yourself, ovvero chiunque può gestire in autonomia la propria campagna impostando comunicazione e strategia di diffusione preferite.
Kapipal (temporaneamente non operativa)
Nata del 2009, Kapipal si definisce la prima piattaforma internazionale a supporto del crowdfunding personale ed è anche la prima ad aver introdotto, nel settore, il modello equity based. Il team di Kapipal offre supporto personalizzato per ogni campagna e consente anche la promozione di piccoli progetti individuali. È una piattaforma generalista che predilige il raccogli tutto, fissa in tre mesi il tempo massimo di panificazione di una campagna ed applica una commissione del 4% sull’importo finanziato. Nel 2016 ha acquisito la piattaforma Crowdfunding Italia.
Come fate a scrivere che Derev è tra le migliori piattaforme se al di là della raccomandazione per la raccolta dei fondi per la città della Scienza a Napoli non ha 1 campagna degna di nota.
Io mi sono trovata bene con Innamoratidellacultura, che si occupa in particolare di progetti artistici.