EuropeAid ha pubblicato alcuni giorni fa il bando “Quality Alternative Care for Children and De-Institutionalisation” all’interno del programma Beni pubblici e sfide globali del DCI. Si tratta di una call volta a sostenere e prevenire la separazione dei minori e dalle loro famiglie e fornire un’assistenza alternativa di qualità adeguata ai bambini privi della cura genitoriale. Questo obiettivo si riferisce in particolare alle Linee guida ONU del 2009 sulle modalità di assistenza ai bambini che non sono affidati alle cure di uno dei genitori e che quindi necessitano di soluzioni alternative di assistenza. La dotazione finanziaria è pari a 13 milioni di euro. Il finanziamento UE può variare da 1 a 4 milioni per progetto. Scadenza per la presentazione dei concept note 27 marzo 2018
Obiettivo
Garantire un migliore futuro ai bambini privi di cura famigliare assicurando loro la migliore e piena attuazione delle Linee guida dell’ONU per l’assistenza alternativa ai bambini, perché possano avere le stesse possibilità degli altri di raggiungere il loro pieno potenziale nella società.
Azioni
L’azione deve essere tesa a aiutare le autorità pubbliche nazionali e locali a riformare i loro sistemi di assistenza infantile alternativa e a dare attuazione alla legislazione vigente al fine di dotarsi di sistemi più solidi di protezione dei minori.
Attività ammissibili
- mettere ai governi in grado di fornire assistenza alternativa ai bambini privi delle cure genitoriali e di controllarne la qualità, in linea con le Linee guida dell’ONU sull’assistenza ai minori
- offrire assistenza alternativa di qualità ai bambini privi della cura dei genitori
- sostenere la transizione da un’assistenza istituzionale a un’assistenza basata sulla comunità
- evitare le separazioni non necessarie dei bambini dalle loro famiglie.
Beneficiari
OSC (Organizzazioni della Società Civile), che comprende ONG, organizzazioni locali, agenzie del settore privato no-profit, istituzioni e organizzazioni e loro reti a livello nazionale, regionale e internazionale, con sede nell’UE o in uno dei paesi eleggibili.
Le proposte progettuali devono essere presentate da un partenariato di almeno due soggetti (un proponente e un co-proponente). Il proponente deve necessariamente coinvolgere nel progetto un’autorità pubblica locale o nazionale del paese nel quale si realizza l’azione.
Le azioni del progetto devono svolgersi in almeno uno dei Paesi ammissibili specificati nell’Annex N (parte 2). I progetti devono essere scritti in inglese, francese o spagnolo e avere una durata compresa fra 24 e 48 mesi.