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Beyond the Numbers: bilanciare innovazione, etica e impatto

CartONG, la rete francese di organizzazioni specializzata in Information Management per la cooperazione e l’aiuto umanitario, ha recentemente pubblicato il rapporto “Beyond the Numbers: Balancing Innovation, Ethics, and Impact” con il supporto dell’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD). Lo studio fornisce una panoramica aggiornata sulle pratiche di gestione dei dati delle organizzazioni della società civile (OSC), con un focus particolare sulle sfide, le opportunità e le questioni etiche legate all’uso dei dati nel settore umanitario.

In un periodo nel quale l’evoluzione della gestione dei dati sta accelerando anche nel settore della cooperazione è importante esaminare l’impatto della digitalizzazione e della gestione dei dati sul lavoro delle OSC del Nord e del Sud Globale, delle istituzioni internazionali e sul settore privato che compongono il sistema della cooperazione internazionale. La gestione dei dati sta diventando una componente cruciale per migliorare l’efficacia, l’accountability e l’innovazione nel settore, ma questo richiede una riflessione critica su come i dati vengono raccolti, utilizzati e condivisi; esiste infatti il rischio di creare un sistema a due velocità, dove solo poche grandi organizzazioni traggono vantaggio dalla digitalizzazione, lasciando indietro le OSC di medie e piccole dimensioni e quelle locali. Per questo motivo il rapporto “Beyond the Numbers” invita tutte le parti coinvolte a lavorare insieme per costruire un sistema umanitario più equo, trasparente e basato sui dati.

Ecco di seguito i principali elementi presentati nel rapporto:

  1. Cambiamenti nell’uso dei dati: Il rapporto evidenzia che, sebbene la produzione di dati sia in costante crescita, l’uso dei dati per la presa di decisioni operative sul campo rimane limitato. La maggior parte delle OSC raccoglie dati principalmente per rispondere ai requisiti dei donatori (74%), con un impatto relativamente basso sulle decisioni strategiche.
  2. Qualità dei dati: Persistono problemi legati alla qualità dei dati, come bias di genere e linguaggio, oltre alla sotto-rappresentazione di alcuni gruppi vulnerabili. Nonostante i progressi nella raccolta dei dati digitali, rimangono sfide per quanto riguarda la standardizzazione e la verifica della qualità.
  3. Professionalizzazione del settore: Si osserva una crescente professionalizzazione della gestione dei dati, con un aumento delle competenze tra le OSC, soprattutto a livello internazionale. Tuttavia, le organizzazioni locali e nazionali continuano a soffrire di un divario di competenze rispetto agli attori globali più strutturati.
  4. Alfabetizzazione dei dati: La “data literacy“, ovvero la capacità di leggere, analizzare e interpretare i dati, rimane una sfida per molte organizzazioni. Mentre la consapevolezza dell’importanza della gestione dei dati è aumentata, è necessario un impegno maggiore per diffondere queste competenze a tutti i livelli dell’organizzazione.
  5. Cybersecurity e gestione responsabile dei dati: Con l’aumento delle minacce informatiche, il rapporto sottolinea l’importanza di una gestione responsabile dei dati. Questo include la necessità di migliorare le competenze in materia di sicurezza informatica e di garantire che i dati sensibili siano protetti adeguatamente.
  6. Uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale (IA): L’IA sta emergendo come tecnologia chiave anche nel settore umanitario, ma il rapporto avverte che il suo utilizzo deve essere attentamente monitorato per evitare rischi etici e per garantire che sia utilizzata in modo responsabile.

Il rapporto presenta anche una serie di raccomandazioni rivolte alle organizzazioni del settore umanitario e della cooperazione internazionale.

  1. Promuovere il pensiero critico e l’apprendimento collettivo: Il rapporto raccomanda a tutte le OSC di investire nella formazione continua e nella diffusione di buone pratiche, con l’obiettivo di migliorare la gestione dei dati e l’uso delle tecnologie digitali.
  2. Investire proattivamente nella gestione dei dati: Le OSC devono continuare a investire in competenze e strumenti per migliorare la gestione dei dati, aumentando la loro capacità di utilizzare i dati per migliorare la qualità dei programmi e la trasparenza verso i beneficiari.
  3. Supporto dai donatori e dalle agenzie internazionali: I donatori e le agenzie delle Nazioni Unite devono sostenere l’adozione delle tecnologie digitali e promuovere un’alfabetizzazione diffusa tra i beneficiari per ridurre il divario tra attori globali e locali.
  4. Standardizzazione e condivisione dei dati: Il rapporto incoraggia lo sviluppo di standard comuni per la gestione e la condivisione dei dati, promuovendo un approccio collaborativo e aperto all’uso delle informazioni raccolte sul campo.

Scarica il rapporto completo


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