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Prende forma l’architettura finanziaria del Piano Mattei

Inizia a prendere forma l’architettura finanziaria per supportare l’attuazione del Piano Mattei per l’Africa. Il 29 giugno scorso è stato presentato Plafond Africa (previsto dal D.L. 89/2024), una serie di strumenti che consentono a Cassa Depositi e Prestiti di elargire finanziamenti, per un massimo di 500 milioni di euro, a valere sulle risorse proprie, a sostegno di imprese che operano in Africa per supportare i progetti promossi nell’ambito del Piano Mattei. Tra questi figura anche il Fondo 394 gestito da Simest, che finanzierà con 200 milioni il “Potenziamento mercati africani”, strumento dedicato alle imprese del sud Italia che esportano, importano o sono già presenti in Africa.

È di ieri invece la notizia relativa all’avvio della piattaforma Growth and Resilience platform for Africa (GRAf) gestita sempre da CDP insieme a Afdb – Banca Africana di Sviluppo. Si tratta di un fondo per la crescita del settore privato africano e per stimolare lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti presenti sul territorio e gettare le basi per nuove opportunità di investimento congiunte.

Il Plafond Africa è stato presentato lo scorso 23 luglio a Roma al convegno “Nuova Misura Africa: strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane“, evento organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Durante l’evento è stata presentata anche la cosiddetta “Quota Attanasio”, ovvero la riserva da 200 milioni di euro di finanza agevolata nell’ambito del Fondo 394/81 – gestito da Simest (Gruppo CDP).

La misura è operativa dal 25 luglio, la liquidità è indirizzata agli investimenti per la transizione digitale ed ecologica, rafforzamento patrimoniale, acquisto di beni e macchinari strumentali, realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa. Sono finanziabili anche le spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano, e quelle delle imprese italiane che esportano beni e servizi, o che si approvvigionano di materie prime strategiche.

La piattaforma GRaf ha l’obiettivo di mobilitare altri 350 mln di euro, per arrivare a un totale di 750 mln, permettendo ai futuri investitori che aderiranno di acquisire nuove conoscenze sul settore privato africano e condividere opportunità di investimento in fondi che operano sul Continente. Per ora le risorse investite da Cdp e la Banca Africana di Sviluppo arriveranno a 200 mln di euro ciascuno e verranno impegnate in tre filoni principali: sicurezza alimentare, crescita delle PMI locali e infrastrutture sostenibili.

Il GRAf si basa su una struttura di tipo aperto e flessibile. In particolare, i co-investitori della piattaforma sottoscriveranno dei soft pledges (impegni non vincolanti), mantenendo piena discrezionalità sulle decisioni di investimento rispetto alle singole opportunità generate dai partecipanti. La governance della piattaforma sarà snella in modo da assicurare la massima rapidità ed efficacia di intervento. In particolare, si prevede la presenza dei seguenti organi:

  • uno Strategic committee, formato da rappresentanti dei principali co-investitori, con il compito di definire la strategia di investimento della piattaforma;
  • un Advisory committee, formato da rappresentanti di ciascun co-investitore, con il compito di analizzare le potenziali opportunità e monitorare l’andamento degli investimenti.

Questi primi due strumenti presentati dal governo sono presenti nel documento del Piano Mattei, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, che nella sua seconda parte delinea la pluralità di canali di finanziamento cui attingere per l’attuazione dei progetti. Il Piano Mattei potrà anche contare su:

  • Risorse dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo destinate all’Africa sia in forma di dono stanziate presso la Farnesina per interventi di cooperazione;
  • Risorse messe a disposizione da Istituzioni Finanziarie Internazionali e Banche Multilaterali di Sviluppo per progetti di sviluppo economico negli Stati africani selezionati come beneficiari prioritari del Piano;
  • Partecipazione a programmi finanziati nell’ambito del Global Gateway Africa-Europe dell’UE e delle altre iniziative europee (Connecting Europe Facility; Horizon Europe), nonché tripartite;
  • Compartecipazione finanziaria di altri Stati donatori (Stati membri UE, alcuni Stati del Golfo hanno già manifestato interesse, Stati del G7 o del G20) a iniziative e progetti del Piano.
  • Ulteriori risorse finanziarie provenienti da Fondi pubblici nazionali già operativi che possono finanziare iniziative coerenti con i pilastri e le finalità del Piano (ad esempio Fondo Italiano per il Clima, Fondo Rotativo per la Cooperazione allo Sviluppo).
  • Parte delle risorse finanziarie impiegate dalla Cassa Depositi e Prestiti nello svolgimento del suo ruolo di Istituzione finanziaria italiana per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.
  • Operazioni di conversione del debito (“debt for development swap”), in particolare quelle bilaterali di cui all’art. 5 legge n. 209/2000.
  • Ulteriori fondi e piattaforme di co-investimento, in fase di costituzione, dedicate al sostegno sotto qualsiasi forma di iniziative nel Continente africano attraverso la combinazione di risorse pubbliche e private.

Per quanto riguarda il sostegno al settore pubblico e l’investimento in progetti su larga scala con interlocutori sovrani, il partenariato finanziario principale del Piano Mattei si basa sulla cooperazione con la Banca Africana di Sviluppo, con la quale si è negoziata l’apertura di un fondo multi-donatori aperto al contributo sovrano di terzi e di un fondo italiano bilaterale per l’erogazione di crediti concessionali e doni. Il fondo multi-donatori (Mattei Plan and Rome Process Financing Facility) è un fondo speciale istituito per sostenere progetti nei settori strategici per il Piano Mattei e il Processo di Roma su sviluppo e migrazione, con una particolare concentrazione sull’energia, trasporto e acqua.

Il contributo italiano al fondo, proveniente dal Fondo Italiano per il Clima, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, sarà in gran parte destinato a crediti concessionali per il supporto finanziario degli investimenti e per la parte restante a doni a supporto sia di investimenti (negli Stati in cui le politiche di rischio della Banca Africana di Sviluppo non consentono la concessione di crediti) che di attività di assistenza tecnica. Tutti i contributi (sotto forma di doni e/o crediti concessionali) alle componenti di investimento e assistenza tecnica saranno gestiti dalla Banca Africana di Sviluppo, che agirà in qualità di amministratore e fiduciario del fondo multilaterale sulla base di linee guida operative da adottare in linea con le politiche e le procedure della Banca, al fine di disciplinare l’elaborazione e l’approvazione di tutti i progetti.

In aggiunta a questo fondo multi-donatori sarà istituito un fondo bilaterale che si concentrerà in particolare sull’erogazione di crediti concessionali e doni per progetti da realizzare nei settori strategici del Piano Mattei che, in considerazione della loro dimensione e complessità, non necessitano del coinvolgimento di altri investitori. Anche il fondo bilaterale sarà gestito dalla Banca Africana di Sviluppo, che agirà in qualità di amministratore e fiduciario del fondo sulla base di linee guida operative che saranno adottate in raccordo con le politiche e le procedure della Banca per disciplinare l’elaborazione e l’approvazione di tutti i progetti.


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