In attesa che si concluda l’iter di valutazione dei progetti presentati a valere sui fondi del 2023, la presidenza del Consiglio ha presentato l’annuale Relazione al Parlamento sull’utilizzo dei fondi dell’otto per mille IRPEF a gestione statale.
La legge n. 222 del 1985 prevede che tali risorse vengano utilizzate dallo Stato per interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati ed ai minori stranieri non accompagnati, conservazione dei beni culturali, ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica, recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. In particolare, quest’ultima categoria è stata inserita solo a partire dalla quota disponibile a valere sugli importi relativi all’anno 2023.
A partire dalla dichiarazione dei redditi anno 2019 è stata data ai contribuenti la possibilità di scegliere tra le singole tipologie di intervento, le somme disponibili vengono quindi ripartite in funzione delle preferenze espresse dai contribuenti in fase di dichiarazione dei redditi.
Lo scorso 29 gennaio, come ogni anno, è stato pubblicato il decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, contenente i parametri specifici di valutazione delle istanze, che potranno essere presentate entro il 30 settembre 2024. Il decreto introduce alcune novità sulla destinazione dei fondi della categoria “Fame nel mondo” a seguito dell’approvazione del decreto che istituisce il Piano Mattei e “la straordinaria necessità ed urgenza di coordinare le iniziative rivolte a Stati del continente africano”: i progetti dovranno essere localizzati nel continente Africano nei Paesi con i quali il Governo ha inteso concludere accordi. Non essendoci attualmente una lista di questi paesi si presuppone che questa verrà comunicata successivamente dalla Presidenza del Consiglio. Un’altra novità per la scadenza del 2024 sarà l’utilizzo dei una piattaforma online per la presentazione dei progetti oltre a una rinnovata modulistica.
In totale, a valere sui fondi anno 2023 sono state presentate n. 366 domande, in crescita rispetto all’anno precedente quelle relative alla categoria Fame nel mondo che passano da 138 a 159:
Di seguito la tabella relativa alla media dei progetti approvati sul totale dei progetti presentati per anno e categoria
La Relazione riporta che l’istruttoria per la valutazione dei progetti è attualmente in corso e, compatibilmente con la disponibilità delle Commissioni tecniche, si concluderà nel corso del 2024.
Per quanto riguarda le risorse disponibili si evidenzia che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 dicembre 2023, di approvazione del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’anno finanziario 2024, è stata fissata la dotazione in euro 62.029.694 cui va ad aggiungersi una quota pari a euro 87.449.715 quale assestamento di bilancio dello Stato per l’anno 2023, per un totale di euro 149.479.409. Ai sensi della legge 125, all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo deve essere trasferita una quota pari al 20% dell’intero ammontare, pari ad euro 29.895.881, non ancora erogata. Le risorse disponibili, all’esito della devoluzione all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo della quota di competenza, sono pari ad euro 119.583.527.
Tale importo sarà suddiviso tra le categorie in misura direttamente proporzionale alle preferenze espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, sulla base delle elaborazioni effettuate da parte del Mef. Le singole quote saranno poi incrementate dai risparmi di spesa di competenza di ciascuna categoria.
A partire dalle risorse disponibili per l’anno 2023, e per un triennio, la quota relativa alle scelte non espresse dai contribuenti è utilizzata prioritariamente per il finanziamento di interventi straordinari di “recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche” così come previso dalla l. 9 ottobre 2023, n. 137. Relativamente alla categoria “edilizia scolastica”, la quota parte attribuita deve essere trasferita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri direttamente al Ministero dell’istruzione.
La dotazione del fondo otto per mille Irpef a diretta gestione statale sta registrando un incremento dei fondi disponibili sia per effetto della riduzione dei prelievi per coperture non attinenti, sia per la crescita del numero di contribuenti che hanno opzionato lo Stato nelle loro denunce dei redditi generando, per il 2023 un totale lordo di oltre 330 milioni di euro.
Rispetto al totale che i contribuenti hanno destinato alla diretta gestione statale, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per tali attività, è assegnata una somma pari al 43,58 per cento. Nelle rappresentazioni grafiche e tabellari seguenti si propone il dettaglio di quanto emerge dalla banca dati e statistiche del Ministero delle finanze nel mese di ottobre 2023.
Di seguito la tabella relativa alla percentuale delle scelte espresse dai contribuenti per categoria di intervento su dichiarazione dei redditi anno 2019
Negli anni 2021 e 2022, il continente Africano, specialmente nei Paesi dell’Africa Sub-sahariana, ha interessato il maggior numero di progetti, si è registrato l’intensificarsi di progetti in paesi quali Kenya e Mozambico, Senegal, Etiopia, Congo e Zambia.
La relazione contiene anche un’analisi abbastanza fantasiosa della correlazione tra i valori della migrazione netta standardizzata e l’erogazione dei fondi otto per mille per la categoria “Fame nel Mondo”. Secondo l’analisi, i paesi destinatari di maggiori risorse tenderebbero ad avere una più elevata la migrazione netta (differenza fra il numero di immigrati ed il numero di emigrati).
Infine vengono presentate le destinazioni dei fondi “Fame nel mondo” a diretta gestione statale gestiti dall’Agenzia nazionale per la Cooperazione allo sviluppo. Nell’ultimo triennio (2021-2023), le risorse dell’otto per mille destinate all’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sono state pari a 40.010.030 euro. Di queste, secondo quanto dichiarato dall’AICS una quota pari a euro 32.008.024 è stata destinata al finanziamento di interventi di cooperazione allo sviluppo e una quota pari a euro 8.002.005. circa il 20%, è stata destinata al sostenimento di spese di gestione legate a detti interventi.