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Il Piano Mattei è legge, a fine mese la conferenza Italia – Africa

Con il via libera della Camera dei Deputati (169 voti favorevoli, 119 contrari e 3 astenuti), il decreto sulla governance del Piano Mattei che mira allo sviluppo di Stati del continente africano è legge dello Stato. Non essendo state apportate modifiche rispetto al testo già licenziato dal Senato, il decreto è stato convertito in legge.

Nel frattempo fervono a Palazzo Chigi i preparativi per la Conferenza Italia-Africa che si terrà i prossimi 28 e 29 gennaio a Palazzo Madama. Al vertice parteciperanno una ventina di capi di stato africani e decine di ministri degli esteri oltre ai ministri del governo italiano interessati al piano.

Un’occasione che servirà a sciogliere i dubbi sull’effettivo stato di avanzamento del Piano che è da poche settimane nelle mani dell’ex ambasciatore italiano a Tunisi Fabrizio Saggio, diventato consulente diplomatico della premier e capo della Struttura di Missione e del suo vice, consigliere Lorenzo Ortona.

Dubbi risollevati dalle opposizioni in occasione del dibattito parlamentare. “La montagna non ha partorito neppure un topolino”, ha ironizzato il vice–presidente del PD, Toni Ricciardi: “La triste verità è che il Piano Mattei è solo fuffa e propaganda utile a far credere che tutto un tratto abbiamo risolto i nostri problemi con il continente africano”.  Di “progetto vuoto” parla anche Benedetto Della Vedova (+Europa): “Stravolge la legge sulla cooperazione internazionale, sposta risorse e ruoli dal ministro degli Affari esteri accentrandola a Palazzo Chigi – prosegue il deputato– e tutto questo con un decreto legge che alla Camera passerà de plano”.

Pesanti anche le critiche del co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli che si scaglia contro il primo progetto intitolato al Piano Mattei. Si tratta del programma “MAMi – Farmers Markets”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato da CIHEAM Bari in collaborazione con World Farmers Market Coalition e promosso da Coldiretti attraverso la Fondazione Campagna Amica che si propone di offrire supporto tecnico per lo sviluppo di nuovi mercati contadini in Albania, Egitto, Libano, Kenya e Tunisia. Secondo Bonelli “il programma di formazione, avviato con il Piano Mattei da Coldiretti, è stato messo in campo ancor prima dell’approvazione parlamentare della legge sul Piano Mattei. Ma la cosa grave è che il piano di formazione è stato eseguito senza un bando pubblico e non coinvolgendo le organizzazioni agricole africane. Il coordinamento citato da Coldiretti coinvolge farmer markets americani e questo svela un’operazione che si trasforma in colonialismo culturale e di aiuti legati allo sfruttamento”.

Oltre a questa iniziativa appena avviata, l’unico progetto pronto sarebbe quello riguardante la Tunisia al quale avrebbe lavorato proprio l’ex ambasciatore Saggio.

Secondo il vice Ministro Cirielli, “il Piano nel concreto verrà delineato nel confronto con le nazioni africane che avverrà nell’ambito della conferenza Italia-Africa convocata a fine gennaio nel nostro paese. Tutto ciò avverrà nel segno di un nuovo modello di cooperazione, non predatoria ma una partnership paritaria. L’iniziativa deve servire a mettere in movimento le idee già nate in ambito Ue, così da far sì che ci siano sempre più risorse per il piano di sviluppo congiunto Africa-Europa.”

Il coinvolgimento della UE è sicuramente l’altro nodo da sciogliere, esiste infatti la consapevolezza di non essere decisivi sul continente africano senza un allargamento nel Piano all’Unione europea, ma non solo. Il problema è che, finora, nessuno sembra aver accolto l’invito. I rapporti con l’Africa, ha assicurato la premier, saranno al centro della presidenza italiana del G7 appena iniziata. È chiaro che non possiamo occuparci da soli dell’Africa”, ha aggiunto la premier, assicurando che il tema sarà centrale durante la presidenza italiana del G7, ma dovrà esserlo anche a Bruxelles, all’interno dei piani della Ue.


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  1. l’approvazione che rende operativo il Piano Mattei dimostra come il Ns Governo intende procedere nel continente africano con i Paesi che hanno necessità di progredire e dare soluzione ai loro problemi di esistenza. La loro autonomia dipenderà dal nostro impegno ed aiuto in ogni settore. L’Italia ha queste capacità e potrà dimostrarlo ricostruendo il Corno d’Africa Somalia-Etiopia-Eritrea. Nazioni che conosciamo e che si aspettano dall’Italia un ritorno di Pace e Progresso. Sono fiducioso su questo.

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