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Il Parlamento europeo pubblica uno studio sulla trasparenza dei finanziamenti alle ONG

Sulla scia dello scandalo Qatargate, al Parlamento europeo continuano una serie di iniziative volte a rafforzare l’integrità delle istituzioni europee. Sono due i capitoli di questione: da un lato le nuove norme su trasparenza e conflitti di interesse per eurodeputati e assistenti che non potranno avere incarichi nelle lobby per i due anni successivi alla fine del mandato, dall’altro il filone che riguarda le ONG, tornate nel mirino degli eurodeputati delle destre europee che già avevano iniziato un’azione ostile nei loro confronti sulla questione migrazione e salvataggi in mare.

Su richiesta di alcuni parlamentari, il Committee on Budgetary Control ha commissionato uno studio per valutare i recenti sviluppi in materia di trasparenza e responsabilità dei finanziamenti delle ONG dell’Unione Europea. Si tratta del rapporto “Transparency and accountability of EU funding for NGOs active in EU policy areas within EU territory“, reso disponibile alcuni giorni fa che analizza i finanziamenti erogati alle organizzazioni non governative (ONG) e alle organizzazioni non profit (NFPO) attraverso sovvenzioni dirette (erogate dalla Commissione europea) e indirette (erogate da organismi intermedi, quali le agenzie degli Stati membri e le agenzie delle Nazioni Unite, ecc).

L’analisi è avvenuta utilizzando i dati inseriti del Sistema di Trasparenza Finanziaria (FTS) con particolare riferimento a tre programmi campione: il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF), il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (Erasmus+) e il programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE). Dal 2020 al 2022 la Commissione e le agenzie dell’UE hanno concesso sovvenzioni alle ONG per un importo di circa 17,5 miliardi di EUR in regime di gestione diretta. Ciò ha rappresentato circa il 4,6 % di tutti gli impegni di bilancio dell’UE durante questo periodo. I tre programmi che sono al centro dello studio hanno fornito circa 1 miliardo di EUR alle ONG in gestione diretta, il che equivale al 5,8 % di tutti i finanziamenti di sovvenzione alle ONG in regime di gestione diretta in tutti i fondi e programmi del bilancio dell’UE.

Lo studio si prefiggeva i seguenti obiettivi:

  • Fornire ai deputati al Parlamento europeo una valutazione della trasparenza dei fondi UE concessi alle ONG e una panoramica della governance interna e delle strutture di gestione delle ONG finanziate;
  • Formulare raccomandazioni alle istituzioni dell’UE e alle ONG su come migliorare la trasparenza e la responsabilità dei finanziamenti dell’UE.
  • Formulare raccomandazioni al Parlamento europeo su come il PE, in quanto legislatore e autorità di bilancio, possa dare un seguito migliore a questo tema e attraverso quali azioni legislative e parlamentari di controllo.

Ecco i principali punti emersi dall’analisi che dovrebbero essere presi in considerazione per mettere in campo soluzioni efficaci:

  • Le norme sulla trasparenza del finanziamento delle sovvenzioni dell’UE sono specificate nei regolamenti dei singoli programmi. Sono generalmente limitate e estremamente specifiche e non obbligano la UE e/o i beneficiari delle sovvenzioni a massimizzare la trasparenza pubblica.
  • Il sistema eGrants è il sistema unico centralizzato della UE per la gestione delle sovvenzioni in regime di gestione diretta. La Commissione pubblica i dettagli delle sovvenzioni concesse alle ONG nell’FTS. Il sistema eGrants sostituisce altri sistemi autonomi di gestione delle sovvenzioni utilizzati in precedenza da diversi dipartimenti all’interno della UE, questo sta migliorando progressivamente la qualità e l’uniformità dei dati sulla gestione dei grant.
  • Il database FTS non fornisce ancora dettagli sulle sovvenzioni concesse alle ONG da organismi intermedi in regime di gestione indiretta. i Direzioni diverse della CE gestiscono banche dati e portali autonomi dei progetti. Le informazioni sono frammentate e presentate in modo incoerente, il che rende difficile conciliare le informazioni provenienti da fonti diverse.
  • La trasparenza dei finanziamenti dell’UE trova supporto nei siti web dei progetti e nelle informazioni disponibili sui siti web delle ONG. Sebbene sia riconosciuto il sostegno dell’UE e di altro tipo, vi sono pochi dettagli sull’importo e sullo scopo dei finanziamenti ricevuti.
  • Le ONG lavorano con approcci di governance e gestione diversi dalle aziende e dalla pubblica amministrazione È quindi difficile definire o stabilire il rispetto di un insieme fermo di “norme minime” per la governance e la gestione delle ONG, data la diversità degli scopi organizzativi, della storia e della cultura della società civile negli vari Stati membri dell’UE.
  • La UE a differenza di altri grandi donatori si impegna direttamente con migliaia di ONG e fornisce grant anche di medie e piccole dimensioni dando una forte enfasi alla responsabilità finanziaria. Altri importanti organismi di concessione di sovvenzioni tendono a concentrarsi maggiormente sull’impatto e sulla sostenibilità.
  • La terminologia utilizzata per descrivere le organizzazioni della società civile in un paese a volte non ha una traduzione adeguata in un’altra lingua, o termini molto simili hanno significati molto diversi dal punto di vista giuridico o nella percezione pubblica. L’attuale attenzione alla forma giuridica al momento della registrazione nazionale non riesce pertanto a cogliere la natura variegata delle ONG. La UE ha proposto la seguente definizione di “ONG”: un’organizzazione volontaria, indipendente dal governo, senza scopo di lucro, che non è un partito politico o un sindacato.

Il rapporto identifica una serie di raccomandazioni e azioni concrete che dovrebbero essere sviluppate in modo collaborativo tra la Commissione e le ONG e successivamente monitorate e aggiornate periodicamente. Alcune sono già elencate nel rapporto:

  • Obbligo generale da parte della UE e delle ONG finanziate dall’UE di massimizzare la trasparenza pubblica.
  • Inclusione nel FTS dei dettagli delle sovvenzioni dell’UE concesse alle ONG in regime di gestione indiretta.
  • Ridurre il tempo che intercorre tra la concessione delle sovvenzioni e la pubblicazione nell’FTS.
  • Pubblicazione sistematica da parte delle ONG finanziate dall’UE di dettagli sui finanziamenti ricevuti dall’UE e da altre fonti per un periodo di cinque anni.
  • Adottare una definizione comune dell’UE di “ONG” che dovrebbe concentrarsi meno sulla forma giuridica di una ONG al momento della registrazione nazionale e più su ciò che fa e sulle sue interazioni con l’UE. Ciò dovrebbe includere uno status formalizzato indipendente dalla registrazione nazionale per riflettere i crescenti livelli di attività transfrontaliere delle ONG.
  • Prevedere verifiche indipendente da parte di terzi della conformità della gestione dei grant e un sistema di mediazione a livello dell’UE per la gestione delle denunce.

Scarica il rapporto competo


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