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Bando 2023 per i fondi otto per mille a diretta gestione statale

Scadrà come ogni anno il 30 settembre il termine per sottoporre i progetti per accedere al contributo otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale. Sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi, una quota pari all’otto per mille del gettito IRPEF è destinata a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale per:

  • interventi straordinari per fame nel mondo;
  • calamità naturali;
  • assistenza ai rifugiati e ai minori non accompagnati;
  • conservazione di beni culturali;
  • interventi riguardanti immobili destinati all’istruzione scolastica. 

Si possono realizzare interventi all’interno delle seguenti categorie:

  • interventi di contrasto alla fame nel mondo, diretti alla realizzazione di progetti finalizzati all’obiettivo dell’autosufficienza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, nonché alla qualificazione di personale locale da destinare a compiti di contrasto delle situazioni di sottosviluppo e denutrizione ovvero di pandemie e di emergenze umanitarie che minacciano la sopravvivenza delle popolazioni ivi residenti;
  • interventi che si rendono necessari in caso di calamità naturali, diretti all’attività di realizzazione di opere, lavori, studi, monitoraggi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geomorfologici, idraulici, valanghivi, meteorologici, di incendi boschivi e sismici, nonché al ripristino di beni pubblici, ivi inclusi i beni culturali e gli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica, danneggiati o distrutti dalle medesime tipologie di fenomeni;
  • interventi di assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, diretti ad assicurare a coloro cui sono state riconosciute, secondo la normativa vigente, forme di protezione internazionale o umanitaria, l’accoglienza, la sistemazione, l’assistenza sanitaria e i sussidi previsti dalle disposizioni vigenti. Tale sistema di interventi è assicurato anche a coloro che hanno fatto richiesta di protezione internazionale, purché privi di mezzi di sussistenza e ospitalità in Italia;
  • interventi per la conservazione di beni culturali, rivolti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità da parte del pubblico di beni immobili – ivi inclusi quelli adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo edifici di culto – o mobili, anche immateriali, che presentano un particolare interesse, architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico e archivistico, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, per i quali sia intervenuta la verifica ovvero la dichiarazione dell’interesse culturale ai sensi dello stesso Codice. Fino alla quota Irpef anno 2028 le domande inerenti alla conservazione dei beni culturali sono destinate prioritariamente agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2 bis al decreto-legge n. 189 del 2016, per effetto dell’articolo 21-ter, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito dalla legge 7 aprile 2017, n. 45. Solo in subordine potranno essere finanziati altri progetti.
  • interventi per gli immobili adibiti all’istruzione scolastica consistenti nella ristrutturazione, nel miglioramento, nella messa in sicurezza, nell’adeguamento antisismico e nell’efficientamento energetico degli edifici. Per effetto dell’art. 1, c. 172 della l. n.107/2015, la procedura di assegnazione delle risorse relative a questa categoria, viene gestita direttamente dal Ministero dell’Istruzione.

Possono presentare domanda le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati.  Sono in ogni caso esclusi i soggetti aventi finalità di lucro. L’assegnazione dei contributi dell’otto per mille è effettuata da apposite commissioni tecniche di valutazione, una per ogni categoria di intervento, cui partecipano anche i rappresentanti dei ministeri direttamente interessati ai temi di cui alle categorie di intervento sopraindicate.

Nell’ambito della categoria per cui si presenta il progetto possono essere presentati e ammessi a finanziamento un numero massimo di 2 (due) progetti per singolo beneficiario e devono essere specificate le ragioni della duplice richiesta del beneficio.

I beneficiari che abbiano ancora in gestione un numero di progetti superiore a 3 (tre) possono presentare una sola domanda di finanziamento. Nell’istanza devono essere specificate le ragioni della nuova richiesta del beneficio. Nel caso di presentazione di un numero superiore di progetti, sarà valutato il solo progetto avente l’importo richiesto più basso.

La domanda di finanziamento per accedere ai contributi otto per mille gestiti direttamente dallo Stato deve essere presentata entro e non oltre il 30 settembre 2023 utilizzando i modelli allegati al DPR n.76 del 1998 e disponibili alla pagina “Otto per mille a diretta gestione statale: modulistica”.

Scarica la guida alla presentazione

 

AGGIORNAMENTO

Nel Decreto Giustizia recentemente licenziato dal Consiglio dei ministri è stata inserita la possibilità di destinare una parte della quota statale a interventi per il recupero dalle tossicodipendenze e altre dipendenze patologiche. Dal prossimo anno possibile la destinazione diretta da parte del cittadino. Cambia l’8 per mille, con l’aggiunta del “recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche” tra le finalità a cui si può destinare la quota del proprio Irpef. La novità è stata inserita nel Decreto Giustizia. Si prevede che: la quota parte di spettanza statale del gettito dell’otto per mille dell’Irpef, riferita a scelte non espresse dai contribuenti, oggetto di ripartizione nell’anno 2023, sia utilizzata prioritariamente per finanziare interventi straordinari per il recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche per la parte eventualmente rimanente, in proporzione alle scelte espresse. Inoltre, si specifica che le risorse a diretta gestione statale riferite a scelte non espresse dai contribuenti e oggetto di ripartizione negli anni dal 2024 al 2027 possono essere utilizzate anche per interventi volti al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. La medesima finalità del recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche entra a far parte a regime, dalla dichiarazione dei redditi per il 2023, delle scelte che possono essere compiute dai contribuenti nel destinare il proprio otto per mille allo Stato.

Già a partire da 15 settembre e fino al 31 ottobre 2023 potranno essere presentate le domande per accedere alla quota Irpef otto per mille destinata agli interventi di “recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”.

Possono essere ammessi al finanziamento gli interventi relativi al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche diretti alla realizzazione di azioni nell’ambito della cura e riabilitazione di soggetti tossicodipendenti o con altre dipendenze patologiche, nonché del loro inserimento e reinserimento sociale e lavorativo.

Tali interventi devono consistere in attività straordinarie e aggiuntive rispetto a quelle ordinarie già ricomprese nelle rette giornaliere regionali a carico del servizio sanitario nazionale. Saranno finanziabili anche gli interventi di tipo strutturale, fermo restando la cantierabilità delle opere da realizzare.

Modulistica dedicata


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  1. Se l’associazione è nazionale ma organizzata con Sezioni locali come Italia Nostra. Può una Sezione indipendentemente dalla sede madre chiedere fondi per conservazione e restauro locali? Per edifici scolastici si intende pure universitari? Come si puo fare? Grazie mille!!!

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