È la storia del momento, tutti ne parlano, 100 milioni di utenti registrati nei primi 2 mesi, record assoluto di qualunque piattaforma (Instagram ci ha messo due anni per arrivare a quei livelli), tutti quelli che lo provano restano a bocca aperta. Promette di rivoluzionare il mondo, come molte altre auto-proclamate rivoluzioni tecnologiche; vi ricordate della blockchain? Tuttavia questa volta la promessa sembra destinata ad essere mantenuta. Stiamo parlando di ChatGPT, un software lanciato da Open.AI, una società americana il cui scopo ufficiale è fare in modo che l’intelligenza artificiale possa rendere benefici a tutto il genere umano.
Non è la prima volta che si parla di Intelligenza Artificiale in generale e non è la prima volta che il mondo dello sviluppo si interroga sulle possibilità di utilizzo di queste tecnologie per raggiungere obiettivi di bene collettivo. Questa volta, però, qualcosa sembra essere diverso. Cos’è quindi ChatGPT e in che modo è davvero diverso da qualunque altra cosa sia stata presentata in passato? E, soprattutto, perché tutto questo dovrebbe riguardare il mondo della cooperazione?
Vediamo innanzitutto di cosa si tratta. ChatGPT è un tipo di software particolare, più precisamente è un modello di linguaggio che utilizza l’intelligenza artificiale per generare testo in modo autonomo. In pratica è possibile letteralmente fare delle domande al software usando il linguaggio naturale e il software risponderà usando il proprio modello. Le risposte sono risposte testuali che cercano di tenere in considerazione tutte le richieste formulate dall’utente, ad esempio in termini di lunghezza della risposta desiderata, ma anche dello stile o del tono da utilizzare. Per utilizzare ChatGPT è sufficiente andare sul sito https://chat.openai.com/ e registrarsi gratuitamente (in questi giorni viene lanciata anche una versione a pagamento). Una volta entrati, si possono fare delle richieste al software.
Immedesimandoci in un operatore della cooperazione internazionale abbiamo fatto alcune prove che possono dare qualche spunto su come e quanto questo software possa essere utilizzabile nel lavoro quotidiano. Trovate di seguito i primi esempi. Il resto è contenuto in un tutorial che potete scaricare gratuitamente dal link in fondo a questo post.
Ad esempio è possibile chiedere:
Non male. Tutto in 95 parole, come richiesto. È possibile anche scegliere uno stile diverso della risposta:
Vediamo come se la cava ChatGPT con il rap:
Questo non è solo un giochetto divertente, ma la possibilità di elaborare testi complessi dal punto di vista linguistico e di contenuti, con sfumature che fino a poco tempo fa si pensavano prerogativa unicamente degli umani.
Proviamo ora un utilizzo del software per accelerare il lavoro di corrispondenza che normalmente gestiamo anche in più lingue. Supponiamo di dover richiamare un partner poco collaborativo che non manda mai in tempo i report. Sappiamo che nella realtà non esistono tali casi ma come esercizio teorico possiamo immaginarne uno. Vogliamo mandare una mail al partner, ma ogni volta siamo o troppo arrabbiati, oppure ci dilunghiamo in troppi dettagli. Vogliamo un aiuto a scrivere una comunicazione bilanciata ma chiara e ferma. Chiediamo a ChatGPT?
In modo simile possiamo pensare ad esempio di dover ringraziare un’istituzione locale per il sostegno apportato al progetto durante una formazione. È un gesto formale, ma che ci permette di costruire delle buone relazioni. Non siamo forti con il francese e sappiamo che chi riceve starà attento alla correttezza della forma. Anche in questo caso, possiamo chiedere aiuto a ChatGPT:
Impeccabile. Con giusto qualche intervento che possa personalizzare il testo, il lavoro è fatto in pochi secondi.
E se volessimo presentare in fretta e furia la nostra candidatura per una vacancy in scadenza come project manager in Mozambico? ChatGPT può accelerare di molto la scrittura della nostra lettera di motivazione.
Alcuni commenti su questi primi semplici esempi. Innanzitutto vediamo che ChatGPT non produce testi copiati e incollati da qualche sito già esistente. Quindi l’esperienza di ricavare informazioni da ChatGPT è completamente diversa da quella di usare un motore di ricerca. Il testo prodotto è una sintesi originale, creata parola dopo parola dall’intelligenza artificiale di ChatGPT, tenendo in considerazione lingua, stile, spazio disponibile. E a maggior conferma, in fondo ad ogni risposta è presente un bottone che dice “Genera una nuova risposta”: nel caso non fossimo soddisfatti del risultato il sistema può produrre delle varianti, nel tentativo di avvicinarsi maggiormente alle aspettative dell’utente.
Al tempo stesso, dagli esempi sopra si possono intuire già alcuni limiti dello strumento. Nella risposta generata per richiamare il partner è evidente che dovrebbe essere maggiormente personalizzata per essere più efficace, anche se il testo è molto fedele all’istruzione ricevuta. È chiaro quindi uno dei punti più importanti per l’utilizzo del software: le risposte prodotte devono essere interpretate come tracce, come un punto di partenza. Come vedremo nel tutorial, spesso sono un ottimo punto di partenza per diverse possibili applicazioni, ma è bene sempre ricordare che si tratta di testi generati automaticamente e quindi da utilizzare per ulteriori elaborazioni o comunque per una valutazione umana che possa eventualmente limarle, adattarle o, alcune volte, correggerle. ChatGPT è potente ma non è perfetto. Diciamolo, davanti a queste prestazioni, qualche limite in fondo ci consola e, anzi, rende il tutto forse ancora più vero. Potremmo dire: più umano. (Articolo di Paolo Palmerini – Gnucoop)
Scarica il tutorial ChatGPT per le ONG
La IA, se alimentata con informazioni (assessment, ricerche, esempi passati) e’ anche capace di scrivere proposte di progetto (nella mia esperienza alcune sono state anche selezionate dai donatori). Non ultimo la stiamo testando per fare scouting di bandi e opporunita’ di finanziamento. Pur essendo ancora all’inizio e’ gia’ piuttosto potente come strumento.