La settimana scorso l’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa – AGRA, ha presentato il suo rapporto annuale sullo stato dell’agricoltura nel continente africano. Il rapporto, elaborato con i ricercatori della Cornell University, si concentra sulla trasformazione dei sistemi alimentari e ha identificato i megatrend che attualmente modellano lo sviluppo dei sistemi agroalimentari. Tendenze che i governi e i donatori internazionali dovrebbero anticipare in modo proattivo per orientare le loro politiche in ambito demografico, economico, ambientale e sociale.
- Crescita della popolazione rurale e crescente scarsità di terra
La popolazione africana sta crescendo rapidamente. Tra il 2017 e il 2050 la popolazione rurale dell’Africa subsahariana dovrebbe aumentare del 53%. Inoltre, il continente ha anche una classe media crescente di africani urbani a reddito medio-alto interessati all’agricoltura commerciale. Secondo il rapporto, questi due fattori porteranno a un aumento della domanda di terreni agricoli e alla scarsità di terreni, che a loro volta aumenteranno i valori dei terreni stessi. La pressione sui terreni agricoli comporterà anche un calo delle dimensioni della maggior parte delle piccole aziende agricole e un aumento della coltivazione continua che porterà al degrado del suolo.
- Aumento della popolazione urbana e crescente domanda di cibo
Man mano che la popolazione urbana dell’Africa e il suo reddito crescono, si verificherà anche una “crescita esplosiva della domanda alimentare”. Se il continente non riesce ad aumentare i raccolti in modo proporzionato, potrebbe essere costretto a convertire le sue foreste e praterie naturali rimanenti in terreni agricoli – con costi elevati per l’ambiente del continente – o diventare molto più dipendente dalle importazioni per le sue forniture alimentari.
- Trasformazione economica
Il rapporto afferma che lo sviluppo economico, compreso l’aumento dei redditi, creerà sia sfide che opportunità per i sistemi alimentari africani. La crescente classe media porterà a un rapido spostamento della forza lavoro dall’agricoltura a lavori “non agricoli”, il che potrebbe incoraggiare il passaggio a tecnologie e pratiche agricole che risparmiano manodopera. L’aumento dei salari attiverà anche cambiamenti nelle diete che portano a un aumento della domanda di carne, pesce, alimenti trasformati, olio da cucina e cibi preparati fuori casa. Ciò dovrebbe alimentare gli investimenti privati e la crescita nei settori dei cereali e dei semi oleosi, nonché nell’industria di trasformazione e nell’alimentazione umana in generale.
- Cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi
Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change, il continente africano molto probabilmente sperimenterà tassi di aumento della temperatura superficiale più rapidi rispetto ad altre regioni del mondo. Inoltre, è probabile che il continente sperimenterà anche una maggiore frequenza e intensità di eventi piovosi estremi tra cui siccità, forti piogge e inondazioni. Secondo il rapporto, tali eventi, combinati con una spesa pubblica cronicamente bassa per la ricerca, lo sviluppo e l’estensione dell’agricoltura – o sistemi di RD&E – stanno già rallentando il ritmo dell’innovazione tecnica agricola e della crescita della produttività agricola nel continente. Ciò può guidare l’espansione agraria nelle aree naturali con conseguente perdita di habitat e servizi ecosistemici. Il cambiamento climatico sta alimentando inoltre conflitti per terreni produttivi, acqua e pascoli sempre più scarsi.
- Crisi sanitarie globali, conflitti civili e sconvolgimenti economici
La rapida globalizzazione, soprattutto negli ultimi quattro decenni, ha aumentato la vulnerabilità dei paesi africani agli shock regionali e globali. La pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina hanno evidenziato i rischi associati alla dipendenza dell’Africa dalle catene di approvvigionamento globali di prodotti agricoli come grano, mais e olio da cucina per soddisfare i bisogni della popolazione.
- Accelerazione dell’innovazione tecnica nell’agricoltura digitale
Sebbene il ritmo dell’innovazione tecnica lungo la catena del valore agroalimentare sia inferiore in Africa rispetto ad altre regioni, il rapporto rileva che la rapida adozione dei telefoni cellulari e della connettività Internet hanno accelerato la diffusione dei servizi agricoli per gli agricoltori. Ma il continente può realizzare il pieno potenziale di una rivoluzione agricola digitale solo attraverso maggiori investimenti nelle infrastrutture di comunicazione nelle aree rurali.
Raccomandazioni
Il rapporto raccomanda ai decisori politici di promuovere l’istruzione per consentire ai giovani delle zone rurali di intraprendere carriere non agricole e di migliorare i sistemi agricoli di ricerca e sviluppo per migliorare la produttività sui terreni agricoli esistenti. Servono anche maggiori finanziamenti per tali sistemi e per aiutare i piccoli agricoltori a espandere la loro produttività e l’uso di tecnologie innovative.
I politici dovrebbero mettere in primo piano lo sviluppo di un sistema alimentare più resiliente e sostenibile “dando priorità agli investimenti nei mercati locali e aprendo nuovi corridoi commerciali collegati alle principali fonti di materie prime”.
Il rapporto stima che i governi dovrebbero investire tra i 40 ei 77 miliardi di dollari all’anno, con un massimo di 180 miliardi di dollari in finanziamenti del settore privato, per innescare e sostenere la trasformazione agroalimentare nel continente. Numeri che possono sembrare grandissimi ma che secondo gli estensori del rapporto possono garantire ritorni consistenti in termini di investimento e garantirebbero il raggiungimento degli obiettivi del continente in materia id sicurezza alimentare.
Recentemente anche AGRA stessa, alleanza nata dalla mobilitazione di grandi fondazioni come Gates e Rockefeller, è stata però messa sotto accusa da una rete di organizzazioni della società civile africana per non aver mantenuto le promesse e aver fallito nel raggiungimento dei sui obiettivi, in primis quello principale di aumentare i redditi e la sicurezza alimentare per 9 milioni di piccoli produttori. Un recente studio di valutazione ha infatti dimostrato che i 15 anni di investimenti di AGRA nella promozione dello sviluppo agricolo guidato dal mercato basato sull’uso esteso di sementi e fertilizzanti commerciali non ha di fatto migliorato i raccolti, i redditi o la sicurezza alimentare degli agricoltori.