Nel nuovo Consenso europeo sullo sviluppo e nella strategia globale per la politica estera e di sicurezza della UE, l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno affermato il loro impegno a lavorare meglio insieme. L’obiettivo è rafforzare il contributo dell’UE all’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile attraverso un maggiore coordinamento e coerenza. Negli ultimi anni attraverso il Joint Programming gli aiuti dell’UE e degli Stati membri si sono armonizzati di più lavorando verso obiettivi concordati e adottando approcci strategici concordati. L’OCSE nel 2018 ha riconosciuto nella Peer Review dell’aiuto europeo gli aspetti positivi di questo esercizio di programmazione congiunta dell’UE in termini di risultati e di coerenza delle politiche.
Il Covid 19 ha facilitato un ulteriore passo in avanti nell’impegno dei paesi UE a lavorare meglio insieme (working better togheter) sul fronte della cooperazione internazionale. Impegni rinnovati in questo senso sono stati assunti nell’ambito del nuovo approccio Team Europe messo in campo dal Consiglio e dalla Commissione per strutturare la risposta globale dell’UE alla COVID-19. Il concetto di lavorare meglio insieme enfatizza l’opportunità di una maggiore influenza e impatto collaborando in modo più sistematico e strategico. Oltre a una maggiore attenzione al lavoro in contesti fragili e colpiti da conflitti, questa collaborazione si estende oltre le aree tradizionali della cooperazione allo sviluppo per includere sicurezza, diritti umani, azione per il clima, migrazione, finanza, commercio e investimenti.
Team Europe è un approccio inizialmente nato come risposta dell’UE al COVID-19 per sostenere i Paesi Partner e rispondere alla pandemia in modo coordinato tra l’Unione Europea e gli Stati membri. Successivamente, l’approccio del Team Europe è continuato oltre la pandemia e attualmente mira a dare una risposta europea collettiva a un panorama geopolitico sempre più mutevole sia a livello internazionale che nazionale. Con questo approccio, l’Unione Europea persegue diversi obiettivi:
- avere un ruolo di primo piano sulla scena mondiale, proteggere gli interessi dell’UE e promuovere i valori dell’Unione Europea;
- aumentare la visibilità della cooperazione dell’UE con un marchio comune;
- aumentare coerenza e coordinamento tra gli attori, in linea con gli impegni nei confronti dei principi di efficacia di Busan e del lavoro del partenariato globale per un’efficace cooperazione allo sviluppo.
Successivamente, l’approccio Team Europe si concretizza maggiormente diventando Team Europe Initiatives (TEI): le iniziative, realizzate a livello regionale, nazionale e –in prospettiva- a livello globale, si collegano alle priorità fissate nei Programmi Indicativi Pluriennali (MIPs) che si collegano alle priorità fissate dall’Unione Europea. L’approccio Team Europe sarà un principio guida per i Programmi Pluriennali, come affermato nelle linee guida per la programmazione europea e la realizzazione delle TEI sono finanziate dalla stessa Unione Europea.
Qual è la differenza tra la Joint programming e l’approccio di Team Europe?
Secondo l’Unione Europea, l’approccio Team Europe aggiunge un approccio politico più ampio che rafforza gli sforzi di coordinamento globale dell’UE e dei suoi Stati membri per la programmazione congiunta. Le iniziative europee sono emanate nell’ambito del principio “Lavorare meglio insieme”.
In alcuni Paesi, la programmazione congiunta e l’approccio Team Europe/TEI non trovano differenze. In altri Paesi in cui non esiste ancora una strategia di programmazione congiunta, le iniziative Team Europe potrebbero essere viste come un punto di partenza per avviare una discussione e una collaborazione tra l’Unione Europea e gli Stati membri.
Quanti TEI sono state lanciate finora?
Durante gli esercizi di pre-programmazione e programmazione dell’UE lo scorso anno e all’inizio di quest’anno 2021, guidati dalle delegazioni dell’UE, sono stati sviluppati circa 100 TEI nelle discussioni tra questi attori, in particolare a livello nazionale. Per l’esattezza ad oggi sono 98 le Team Europe Initiatives approvate, 45 sono in paesi dell’Africa Subsahariana, 33 in America Latina/Caraibi e 20 sono in Asia, Pacifico e Medio Oriente. Gli Stati membri hanno mostrato diversi livelli di interesse, con un forte coinvolgimento di Germania (74% delle TEI), Francia hanno mostrato interesse del 71% nelle iniziative, mentre Paesi Bassi e Spagna nel 53%. L’Italia è al quarto posto con l’adesione a circa il 30% delle iniziative (29 TEI). Tuttavia, al di fuori dello strumento NDICI-Global Europe (bilancio dell’Unione Europea), non c’è ancora chiarezza sulle implicazioni degli Stati membri in termini di contributo di bilancio. Fanno parte delle TEI anche le istituzioni finanziarie: la Banca Europea partecipa agli Investimenti in oltre l’88% delle TEI, l’AFD nel 55%, l’FMO olandese nel 43% delle Iniziative e la Cassa Depositi e Prestiti italiana solo all’11%.
In termini di allineamento con le 5 priorità generali della Commissione, la stragrande maggioranza delle TEI è allineato con il Green Deal, seguito da Crescita e Lavoro (Growth and Job). Inoltre, anche lo Sviluppo Umano (Human Development) è una priorità trasversale per la Commissione.
Come vengono finanziati le Team Europe Initiatives?
In questa fase i contributi di bilancio degli Stati membri non sono ancora del tutto chiari. Le TEI possono essere finanziate da varie fonti, tra cui il Finanziamento NDICI-Global Europe, i contributi bilaterali degli Stati membri, i contributi di altri partecipanti (ad es. Stati membri non UE che partecipano a una TEI e contribuiscono con i propri bilanci). Le informazioni finora raccolte indicano che le TEI assorbiranno cospicui importi dei fondi stanziati attraverso l’NDICI-Global Europe nei MIP (a livello di paese) e un massimo del 50% della dotazione necessaria per le TEI regionali, tuttavia nel regolamento NDICI-Global Europe non ci sono obiettivi specifici riguardo alle TEI. Resta poi una domanda aperta sulla gestione dei fondi: il contributo di uno Stato membro in una TEI finanziata da Global Europe/NDICI seguirà le stesse regole dell’NDICI?
Chi sono gli stakeholder coinvolti?
I partecipanti alle iniziative di Team Europe includono enti pubblici dell’UE, ovvero la Commissione dell’UE (ad es. DG INTPA, DG NEAR), gli Stati membri dell’UE attraverso le loro agenzie di sviluppo degli Stati membri (ad es. AICS, AECID, ENABEL) e le banche di sviluppo (ad es. KfW), nonché la Banca europea per gli investimenti (BEI) e Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).
Qual sarà il ruolo della società civile?
La società civile è considerata un partner dei TEI, sebbene l’UE stia ancora discutendo su come “integrare” il coinvolgimento della società civile nella loro attuazione. Il team della Commissione europea responsabile della programmazione ha confermato che bandi e grant saranno utilizzate come modalità all’interno dei TEI, ma non è ancora noto fino a che punto.
In merito la rete europeo delle ONG CONCORD ha evidenziato l’importanza del ruolo della società civile nello sviluppo dei TEI durante tutto il processo di programmazione, poiché le organizzazioni della società civile non sono solo beneficiarie delle sovvenzioni. Fino ad ora il processo di consultazione è stato spesso affrettato e ha fornito opportunità limitate per il contributo della società civile (in molti paesi). Ciò è stato comunicato alle organizzazioni della società civile e alle unità di programmazione della DG INTPA ed è stato riconosciuto dal Commissario. CONCORD continuerà a spingere per consultazioni più significative in futuro. Fino ad ora solo in alcuni paesi le OSC sono state invitate a consultazioni sui MIP, comprese le TEI, a livello nazionale e regionale.