Sanità di Frontiera Onlus sta selezionando un/a Medico per Unità Mobile da inserire nella sua operatività in Italia. Durata 6 mesi rinnovabili. Scadenza candidature 02/08/2021
Medico per Unità Mobile – Italia
Sanità di Frontiere Onlus ricerca, per il potenziamento delle attività di tutela della salute in ambiti di particolare vulnerabilità, un medico per l’Unità Mobile “Salute e Inclusione”.
L’Unità Mobile è attiva sul territorio di Roma presso mense su strada, campi rom e occupazioni informali.
Funzioni e responsabilità
Il medico si occuperà, in coordinamento con il Responsabile di Progetto, di implementare le seguenti azioni:
a) 5 uscite a settimana con l’Unità Mobile effettuando:
− visite mediche di base;
− orientamento socio-sanitario ai servizi ed ai percorsi del territorio per persone che vivono in contesti di fragilità sociale;
− azioni di informazione ed educazione sanitaria a supporto della campagna di vaccinazione anti Covid-19 promossa dalle ASL per le persone hard- to-reach;
b) partecipazione alle riunioni settimanali, bisettimanali e mensili con i diversi Tavoli di Coordinamento formali e informali di cui Sanità di Frontiera fa parte, al fine di:
– condividere aggiornamenti relativi alle proprie attività settimanali per un efficace raccordo con le altre realtà attive in campo sanitario sul territorio;
– realizzare e promuovere eventuali iniziative di advocacy congiunte;
– mantenere i rapporti con le istituzioni pubbliche (ASL; Municipi, ecc.) sui temi di interesse comune, nell’ambito di Protocolli di Intesa stipulati o da stipulare;
c) supporto in altre attività dell’Associazione che richiedono una competenza specifica medica (stesura progetti in ambito medico- sanitario; supporto alla redazione di articoli e news per i canali social e di ricerca di SDF; partecipazione a webinar, eventuale attività di formazione ecc.)
Requisiti ed esperienze:
•laurea in medicina e chirurgia;
•esperienza in medicina delle migrazioni e /o lavoro in contesti di fragilità;
•ottima conoscenza del SSN e del SSR, nonché delle reti e delle associazioni attive nel settore;
•flessibilità e capacità di lavorare anche in autonomia;
•team working.
Costituiscono titolo preferenziale:
•conoscenza della lingua inglese, francese;
•motivazione a lavorare nel terzo settore in ambito di tutela dei soggetti vulnerabili.