Internet non solo ha aumentato largamente la mole e la varietà di notizie fruibili dai cittadini, ma ha anche profondamente modificato l’accesso a tali contenuti. Le nuove tecnologie, tuttavia, possono anche essere utilizzate per diffondere disinformazione. Le dimensioni di questo fenomeno hanno suscitato preoccupazione e consapevolezza nella società civile e nelle istituzioni fino al livello internazionale. La cattiva informazione interferisce con l’azione politica, deviando l’opinione pubblica e manipolando dibattiti su argomenti importanti, come i cambiamenti climatici, l’immigrazione, la pubblica sicurezza, la salute e la finanza. Difficile non pensare alle campagne di disformazione che negli ultimi anni hanno spopolato nel nostro paese su temi come la migrazione, il ruolo delle ONG nelle attività di salvataggio in mare o rispetto al tema dei vaccini.
Nell’aprile 2018 la Commissione Europea ha analizzato il fenomeno della disinformazione online e ha delineato una strategia per limitarne l’impatto, rispettando la libertà di pensiero e tutti gli altri diritti fondamentali. Da qui un Piano d’Azione Contro la Disinformazione e la creazione di un Osservatorio Europeo dei Media Digitali (EDMO) che supporta le attività delle commissioni multidisciplinari, fornisce costantemente statistiche e valutazioni alle autorità incaricate di tali politiche ai sensi del Codice di Condotta sulla disinformazione e, non per ultimo, risulta essere un valido strumento per l’alfabetizzazione mediatica.
L’obiettivo del bando “Pilot Project- EU grants for small-scale online media: supporting high-quality news products and tackling fake news” è contrastare la disinformazione e integrare le attività di EDMO, fornendo finanziamenti a specifici progetti di ricerca sulla disinformazione. Ogni progetto, di durata compresa tra i 12 e i 15 mesi, potrà ricevere un contributo UE non superiore ad € 315.000. In totale la dotazione finanziaria del bando è pari a 2,2 milioni di euro con i quali la Commissione si aspetta di finanziare almeno 7 proposte progettuali.
Attività che rientrano nel progetto:
- Analisi e individuazione di campagne di disinformazione dannose a livello nazionale/regionale e il loro impatto sulla società e sulla democrazia.
- Attività di alfabetizzazione mediatica a livello nazionale/regionale.
I progetti candidati contribuiranno attivamente all’attività dell’EDMO. Analizzeranno il livello di propagazione e gli ambiti presi di mira da campagne di disinformazione. Ogni progetto avrà la possibilità di accedere alla piattaforma tecnologica di EDMO alle condizioni stabilite dal consiglio di amministrazione.
Dovrebbero, inoltre, essere in grado di supportare esperti in settori facilmente bersaglio di campagne di disinformazione come ad esempio Salute, Ambiente, Immigrazione, Politiche europee, focalizzando le indagini e le attività di ricerca sulle emergenti vulnerabilità delle nuove tecnologie e sulle campagne di disinformazione del territorio in cui operano.
Sono soggetti eleggibili le OSC (comprese le ONG), le università, le istituzioni educative, i centri di ricerca e le società di media online di piccole dimensioni.
Possono essere richiesti fondi per le seguenti tipologie di attività:
- conferenze, seminari, eventi;
- attività di formazione;
- azioni di messa a conoscenza e diffusione;
- azioni finalizzate alla creazione e al miglioramento di network e scambi di buone pratiche;
- progetti di studio, analisi e mappatura;
- attività di fast-cecking e ricerca.
Le candidature devono essere presentate entro il 30 novembre 2020, seguendo le modalità indicate nel bando.