“L’emergenza coronavirus è arrivata come uno tsunami sulle attività della cooperazione italiana, sui tanti progetti che portiamo avanti con i Governi locali e con le Organizzazioni internazionali e con quelli condotti da Organizzazioni della società civile, Università, Enti locali”. E’ questo l’incipit di un intervento inviatoci da Emilio Ciarlo – responsabile Relazioni istituzionali e comunicazione dell’AICS – che promette a breve la ripresa del tavolo emergenza Covid-19 per identificare con gli attori della cooperazione le proposte più utili ed efficaci da proporre agli organi decisionali politici della cooperazione. Ecco di seguito il suo messaggio che prospetta alcune delle soluzioni allo studio presso l’Agenzia.
“L’Agenzia ha risposto con prontezza, perseguendo con convinzione la volontà di non interrompere le attività. Il Tavolo di emergenza, costituito con Osc ed Enti locali, ha rapidamente deciso e condiviso le modalità per concedere proroghe di 4 mesi, allungare le scadenze per il bando enti locali e profit in corso, semplificare le procedure di rendicontazione, rendere più flessibili le regole sulle varianti non onerose e ammettere eccezionalmente alcuni dei costi sopravvenuti e relativi all’emergenza Covid 19.
Anche molte dei suggerimenti che vedo proposti nel dibattito sono in verità già stati accolti: non ci sono più rendiconti giacenti presso la sede Aics che rallentino l’erogazione delle risorse, le call di cui si attendeva la fase finale di decisione e assegnazione sono state concluse e abbiamo già provveduto a monitorare, presso le nostre sedi locali, i bandi di emergenza che potranno partire nelle prossime settimane.
Resta ora da affrontare un doppio tema:
- valutare se e come destinare nuove risorse ai progetti in corso in modo da assicurare, per quanto possibile, il raggiungimento degli obiettivi per i beneficiari;
- pensare a forme di sostegno generale al settore della solidarietà internazionale, costruendo o partecipando a strumenti finanziari che consentano di superare la prevista riduzione di risorse private a dono.
Si tratta di temi molto politici in cui il confronto con il Governo e il Parlamento, trattandosi di riorientamento di fondi, riprogrammazione e a volte di vere e propri nuovi strumenti di azione, è il presupposto per l’azione.
Nella prossima settimana, con un quadro finalmente più definito sul numero e il tipo di varianti non onerose proposte dalle Osc per i progetti in corso, sull’evoluzione della epidemia nei diversi continenti e sulla operatività delle sedi, nonchè sulle scelte governative di fondo, saremo in grado di riunire il Tavolo emergenza Covid 19 e aiutare a identificare le proposte più utili ed efficaci da proporre agli organi decisionali politici della cooperazione”.