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Al via un bando UE per le reti della società civile impegnate nella lotta alle diseguaglianze

Nell’ambito del programma DCI II – Organizzazioni della società civile e Autorità locali la Commissione UE ha pubblicato un bando per il supporto alle organizzazioni della società civile nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 10 (riduzione delle diseguaglianze) e 16 (promozione di società pacifiche e inclusive). Si tratta in particolare di sostenere le OSC attraverso reti già costituite nella lotta alle disuguaglianze agendo sulle cause, le conseguenze e le possibili soluzioni alle disparità economiche e sociali. I 14 milioni di euro disponibili sono suddivisi su 4 lotti che incrociano tematiche e aree geografiche specifiche, ogni proposta progettuale può riguardare un solo lotto. La scadenza per la presentazione dei concept note e della proposta completa è fissata per il 16 giugno 2020.

Lotti 1 – 3: Iniziative contro de disuguaglianze
I lotti 1, 2 e 3 differiscono per l’area geografica di riferimento; supportano le OSC nella preparazione di analisi e indagini tese a sviluppare la consapevolezza pubblica e la comprensione critica delle cause, delle conseguenze e delle possibili soluzioni delle disuguaglianze economiche; con il coinvolgimento delle autorità pubbliche mettono in atto misure tese a sostenere politiche pubbliche per ridurre le disparità di reddito e ricchezza.
Per questi lotti il bando intende contribuire ad affrontare i flussi finanziari illeciti, l’evasione fiscale e l’impatto dell’evasione fiscale sulla disuguaglianza di reddito e ricchezza.

Lotto 1: America latina e Caraibi
Paesi ammissibili: Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Venezuela, Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Isole Cayman, Isole Vergini e Stati membri UE.
Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:
– Messico: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate al genere, all’origine etnica e all’accesso scarsamente definito alle risorse naturali.
– Colombia: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza come contributo al processo di pace.

Lotto 2: Africa
Paesi ammissibili: Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Chad, Comore, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Egitto, Guinea Equatoriale, Eritrea, Eswatini, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Repubblica di Guinea, Guinea Bissau, Costa d’Avorio, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Marocco, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Senegal, Sierra Leona, Somalia, Sudafrica, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zambia, Zimbabwe e Stati membri UE.
Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:
– Sud Africa: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate ai diritti fondiari, compresa la riforma agraria, e l’accesso a risorse naturali come l’acqua per l’agricoltura.
– Kenya: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza connesse alla politica fiscale (compresi gli incentivi come le esenzioni fiscali).

Lotto 3: Asia-Pacifico
Paesi ammissibili: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Fiji, Cambogia, India, Indonesia, Kazakistan, Kirghizistan, Malesia, Mongolia, Myanmar, Nepal, Pachistan, Filippine, Sri Lanka, Tagikistan, Tailandia, Timor-Est, Turkmenistan, Vietnam e Stati membri UE.
Paesi prioritari (nei quali si dovrà realizzare il progetto) e obiettivi specifici delle proposte progettuali:
– Indonesia: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza legate al genere.
– India: contribuire ad affrontare le disparità di reddito e ricchezza affrontate dagli spazzini manuali (solo negli Stati del Maharashtra e del Madhya Pradesh).

Il contributo massimo può essere di 3.666.666 ciascuno e fino al 90% dei costi ammissibili. I progetti devono avere una durata prevista di 36 mesi.

Lotto 4: Prevenzione e contrasto dell’estremismo violento (P/C VE)
Questo lotto intende contribuire alla prevenzione e al contrasto dell’estremismo violento attraverso un coinvolgimento più strategico delle OSC, in particolare con l’istituzione di un hub OSC che fungerebbe da partner dell’UE in questo settore. In particolare l’hub intende:
1) fornire uno spazio in cui la società civile attiva nell’area prevenzione e contrasto dell’estremismo violento possa interagire in modo più sistematico e strategico, condividere le migliori pratiche e scambiare le lezioni apprese,
2) servire come strumento operativo dell’UE nel sostenere iniziative a livello locale nei paesi/regioni partner prioritari.

Il contributo massimo può essere di 3.000.000 ciascuno e fino al 90% dei costi ammissibili. I progetti devono avere una durata prevista compresa fra 36 e 48 mesi

Una proposta progettuale deve riguardare almeno uno dei seguenti settori: ricerca, istruzione, formazione, seminari a livello locale/regionale, aspetto religioso, responsabilizzazione dei giovani e delle donne, comunicazione preventiva, terroristi foreign fighters, disimpegno e reintegrazione; partnership con il settore privato (piattaforme/società online e social media) per progettare campagne efficaci contro l’estremismo violento.

Eleggibilità

Potranno essere Lead applicant solo le organizzazioni ombrello, regionale o globale, di OSC, firmatarie di un accordo quadro di partenariato (FPA) con la Commissione europea. Potranno essere invece Co-applicant le OSC stabilite nei paesi dove si svolge il progetto.

Modulistica e guidelines


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