L’Agenzia per la Cooperazione allo sviluppo sta lavorando alla revisione del suo Codice etico e di comportamento per renderlo più coerente con i recenti pronunciamenti internazionali sul tema del rispetto dei diritti umani e del contrasto allo sfruttamento e agli abusi sessuali a cui l’Italia ha aderito, segnatamente la dichiarazione G7 di Whistler del 2 giugno 2018; la dichiarazione Tidewater, in ambito DAC, del 5 giugno 2018; la Dichiarazione dei Donatori adottata al Safeguarding Summit di Londra del 18 ottobre 2018 e la DAC Recommendation on Ending Sexual Exploitation, Abuse, and Harassment in Development Co-operation and Humanitarian Assistance: Key Pillars of Prevention and Response adottata dal Consiglio dell’OCSE il 12 luglio 2019.
E’ stata recentemente pubblicata sul sito AICS la bozza del nuovo Codice etico e di comportamento (disponibile QUI) oltre che il Codice di condotta per la prevenzione e il contrasto di molestie, abusi e sfruttamento sessuali per la tutela della dignità dei beneficiari degli interventi di cooperazione allo sviluppo e delle persone che lavorano e operano nelle strutture dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e con l’Agenzia stessa (Codice PSEAH – Protection from Sexual Exploitation, Abuse and Harassment – disponibile QUI).
Entrambe i documenti sono statii sottoposti a una procedura di consultazione aperta che prevede l’acquisizione di eventuali proposte ed osservazioni sulla bozza del nuovo Codice etico e di comportamento dell’AICS e del Codice PSEAH: Avviso del 12/09/2019.
Le proposte ed osservazioni in merito alle suddette bozze di codici possono essere inviate entro e non oltre il 24 settembre 2019 compilando on-line gli appositi moduli:
Alla consultazione possono partecipare cittadini, utenti in servizio all’Agenzia, esponenti di organizzazioni sindacali, enti pubblici, associazioni, etc. L’elaborazione di questi due documenti è rilevante anche per i soggetti senza finalità di lucro attivi nella cooperazione internazionale perché saranno punto di riferimento per i rispettivi codici etici e di comportamento.
Circa un anno fa infatti il Comitato Congiunto ha approvato una modifica alle Linee Guida per l’iscrizione all’elenco dei soggetti senza finalità di lucro ai sensi dell’art. 26, commi 2 e 3, della legge 125/2014 che prevede:
- la pubblicazione da parte delle OSC dei rispettivi Codici etici sui propri siti;
- la presenza nei suddetti Codici di riferimenti puntuali al rispetto di determinati principi e regole di comportamento a salvaguardia e protezione dei diritti umani delle fasce deboli, fragili e vulnerabili (minori, disabili, donne, etc.);
- la presenza di misure necessarie per prevenire o far cessare e sanzionare ogni comportamento che vìoli i principi suddetti;
- la cancellazione dall’elenco OSC per l’inosservanza di quanto sopra.