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Ecco il testo degli accordi Italia-Niger

Era il 26 settembre 2017 quando il governo Gentiloni firmò un trattato militare con Niamey per la gestione dei flussi migratori e della sicurezza. Un testo segretato che da alcuni giorni è stato reso noto grazie a un accesso civico agli atti sottoposto da alcune organizzazioni della società civile. L’accordo militare Italia-Niger è un documento poco specifico, poco trasparente e presenta diversi vulnus legali: sono queste in sintesi le accuse di Asgi, Cild) e Rete disarmo all’indomani della pubblicazione.

Il primo punto di criticità dell’accordo sollevato dai legali riguarda la forma. Il fatto che il governo aveva scelto di adottare un accordo in forma semplificata “ha permesso l’attuazione prima che arrivasse il via libera del parlamento”. L’accordo quindi, ad oggi, non è ancora formalmente entrato in vigore. Secondo l’avvocato di Rete Disarmo, “ciò ha comportato l’invio in Niger di circa 20 militari italiani sui 470 previsti prima che le Camere lo approvassero, o semplicemente conoscessero la natura della missione”. Per gli esperti, è stato così aggirato l’articolo 80 della Costituzione che per gli accordi internazionali prevede l’approvazione del parlamento.

Il testo, costituito da appena otto pagine, è molto generico e contiene vistosi copia-incolla di trattati precedenti. A dimostrazione di ciò, vengono segnalati diversi errori e incongruità. Tra queste, la menzione di «visite di navi» tra le forme di cooperazione tra Italia e Niger, Paese che invece non ha accesso al mare.

«Inoltre – evidenziano i legali delle associazioni – l’intesa con il Niger ha promosso i prodotti della difesa: sembra che si voglia aprire una cooperazione industriale sfruttando un accordo nato invece per la gestione dei flussi migratori e della sicurezza. Questo si concretizza con la donazione di sistemi d’arma dall’Italia al Niger». E il loro ragione va oltre: «Essendo l’Italia un acquirente di armi dalle aziende private, ci sembra che col pretesto delle missioni all’estero per contenere le migrazioni, si voglia favorire il business delle aziende produttrici di armi».

Ma i veri accordi militari, le richieste di uno e dell’altro Stato che permetterebbero di comprendere la natura della missione militare italiana in Niger, sarebbero conservati in alcune lettere, il cui contenuto è ovviamente segreto. «Esistono due lettere – afferma Giulia Crescini, avvocato dell’Asgi – inviate dal governo del Niger a quello italiano, a novembre 2017 e a gennaio 2018, che sono fondamentali per comprendere sia la base giuridica della missione, sia per conoscere il contenuto delle richieste all’Italia e quindi il contenuto della missione militare italiana in Niger».

Grazie a un accesso civico quindi, Asgi e Cild hanno presentato istanza al Tar del Lazio non solo per conoscere il contenuto del trattato in questione, ma anche delle due lettere inviate dal governo del Niger all’Italia. Sul primo, le organizzazioni hanno ottenuto ragione dal Tar, che ha disposto che il ministero degli Esteri consegni il documento. Quanto alle lettere, il Tribunale ha opposto un rifiuto, sostenendo che non ci fossero gli estremi per accogliere l’istanza.

Scarica l’accordo Italia Niger
Scarica la sentenza del TAR

 


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