E’ un bilancio amaro quello del bando che il Ministero dell’Ambiente aveva lanciato a maggio scorso per supportare l’attuazione in Italia della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS). Un percorso che dovrebbe mobilitare trasversalmente la politica, le istituzioni e la società civile da qui al 2030. Per capire come è messo il nostro paese in materia basta guardare la grandissima mobilitazione della società civile (Asvis ed Enrico Giovannini in primis) e poi dare un’occhiata all’esito di questo bando che metteva a dispostone la cifra simbolica di 400.000 euro per supportare attività e iniziative finalizzate alla divulgazione e alla sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile e/o dell’economia circolare.
Ebbene, alla scadenza dello scorso 30 giugno associazioni, cooperative e imprese avevano sottoposto al Ministero dell’Ambiente ben 359 idee di progetto per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Solo i primi 14 progetti valutati positivamente in graduatoria sono stati finanziati con contributi inferiori a 35.000 euro per progetto.
E’ incredibile che non si trovino le risorse adeguate per supportare un percorso così centrale su cui il nostro paese è già in ritardo (si veda l’ultimo rapporto Asvis sull’attuazione dell’agenda 2030). Così come è imbarazzante pensare che al Ministero dell’Ambiente qualcuno sia stato impegnato a valutare 359 proposte progettuali con al consapevolezza di poterne supportare un manciata con pochi spiccioli. Insomma la solita iniziativa simbolica destinata a non portare alcun impatto tangibile.
Scarica la graduatoria dei progetti
Vorrei precisare che l’attribuzione del finanziamento è stato concesso secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e non in base ad una valutazione di merito, un criterio che certo non premia efficienza e innovatività. Però era specificato nel bando, così come l’ammontare totale dei fondi disponibili