I paesi europei hanno visto arrivare oltre 3,8 milioni di persone richiedenti asilo nei propri territori tra il 2013 e il 2016. In risposta, l’Europa ha sviluppato diversi piani, accordi e quadri politici sulla migrazione. L’UE ha inoltre stabilito una serie di accordi di cooperazione con paesi terzi, sottolineando l’importanza di affrontare le cause alla base della migrazione irregolare verso paesi non UE. Sempre più i fondi destinati agli aiuti umanitari vengono spesi per gestire e contrastare i flussi migratori. La cooperazione allo sviluppo è sempre più percepita dai leader dell’UE come uno strumento per “controllare la migrazione”, “gestire la migrazione” o “affrontare le cause profonde della migrazione”. Perché? Quali sono i collegamenti tra le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni?
IL RAPPORTO
Con l’obiettivo di chiarire in che modo le agende europee sulla cooperazione e sulle migrazioni sono interconnesse nelle attuali politiche dell’UE, il nuovo rapporto di Concord Europe dal titolo “Aid and Migration: The externalisation of Europe’s responsibilities“ fornisce un commento sull’impatto di questi interconnessioni. La rapporto traccia inoltre una serie di raccomandazioni chiave e, più specificamente, identifica tre tendenze che descrivono in che modo gli aiuti UE sono in effetti utilizzati per frenare la migrazione.
- Inflazione
- Diversione
- Condizionalità
LE INFOGRAFICHE
Il rapporto è accompagnato da infografiche animate che descrivono questi fenomeni attraverso dati e riferimenti precisi.
Nell’attuale contesto della “crisi migratoria”, gli aiuti allo sviluppo vengono progressivamente utilizzati per scopi diversi dall’eliminazione della povertà e dallo sviluppo sostenibile. Il principio di solidarietà, su cui si basa l’aiuto, è messo in discussione a livello UE e nazionale. Gli aiuti sono “strumentalizzati” a favore di interessi UE e / o nazionali, come la sicurezza, i conflitti e la gestione delle migrazioni.
Forse bisognerebbe anche cominciare a studiare gli sforzi messi in atto da certi paesi africani per declinare al meglio l’uso degli aiuti allo sviluppo ricevuti.
Se ne potrebbero trarre dei buoni spunti, come nel caso del Rwanda, descritto in questo libro di un nostro volontario
https://alberwandesi.blogspot.it/2018/03/aiutiamoli-casa-loroil-modello-rwanda.html?m=1