Dopo la recente sfida calcistica a Euro2016 arriva quella diplomatica tra Italia e Svezia. Saranno questi due paesi insieme all’Olanda a contendersi domani i due seggi disponibili per il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riservate ai membri non permanenti (area Europa occidentale) per il periodo 2017-2019. Al voto fissato per domani a New York, è proprio la Svezia il concorrente più pericoloso per l’Italia che dal 2008 l’Italia non occupa un seggio non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda le altre zone del pianeta gli Stati che al momento attuale hanno presentato la loro candidatura sono Kenya e Etiopia per l’Africa e Kazakistan e Tailandia per l’Asia. Nelle votazioni in Assemblea Generale, il voto del più piccolo stato-isola del Pacifico conta quanto il voto della Cina o degli Stati Uniti. Infatti, in questi ultimi mesi l’Italia è stata ancora più attiva nella sua strategia diplomatica fatta di incontri e proposte di collaborazione con i cosiddetti “micro stati”, con cui l’Italia ha una consolidata tradizione di aiuti.
Secondo gli analisti del mondo diplomatico l’Italia ha buone probabilità di spuntarla, dalla sua una serie di elementi che nel contesto attuale potrebbero pesare positivamente:
- La sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, in prossimità di numerosi conflitti e di fronte all’emergenza migrazioni;
- Il contributo significativo dell’Italia nelle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite;
- La grande influenza su micro-stati.
Da oltre 12 mesi tutta la diplomazia italiana è compattamente impegnata su questa candidatura e lo stesso premier Renzi ci ha messo la faccia dando risalto alla dimensione internazionale dell’Italia e sfruttando il più possibile tutte le occasioni internazionali che si sono presentate nell’ultimo anno. L’Italia ha messo in campo anche la moral suasion organizzando eventi mirati a New York in ambito diplomatico per “prendere per la gola” i diplomatici e funzionari del Palazzo di vetro. Dopo aver offerto ai diplomatici il caffè Lavazza, nella “Delegates Lounge”, la grande sala al secondo piano del Palazzo di Vetro, martedì scorso è stata la seconda volta del “Free tasting Italian gelato”.
A rappresentare il governo italiano in questi eventi delle ultime settimane c’erano due sottosegretari agli Esteri, Mario Giro e Vincenzo Amendola, inviati dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per dare l’ultima spinta all’Italia prima del voto di domani. In questi giorni si sono tenuti decine di incontri, per confermare gli accordi presi dall’Italia cercando di assicurare più voti possibili in Assemblea Generale.
AGGIORNAMENTO 29 giugno 2016
Italia-Olanda, all’ONU una poltrona per due
Dopo un lungo braccio di ferro all’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Italia e Olanda raggiungono un compromesso: i due Paesi propongono di dividersi un anno per uno il seggio come membro non permanente in Consiglio di Sicurezza Onu per il biennio 2017-2018.
Mentre la Svezia è passata al primo turno per l’altro seggio assegnato quest’anno all’Europa Occidentale, l’accordo politico tra i due Paesi è stato raggiunto dopo cinque fumate nere, e ad annunciarlo sono stati i ministri degli esteri olandese e italiano Bert Koenders e Paolo Gentiloni.
I due si sono riuniti con le rispettive delegazioni nell’ufficio del presidente dell’Assemblea Generale, Mogens Lykketoft, e hanno messo a punto la proposta: l’Italia siederà per prima nell’organo Onu, a partire dal prossimo primo gennaio e collaborerà con l’Olanda l’anno successivo.
“Con questa proposta vogliamo inviare un messaggio di unità di due Nazioni europee, e abbiamo preso spunto da questa parità perfetta, 95 a 95, nell’ultimo voto”, ha detto il titolare della Farnesina. “Ognuno aveva aspettative diverse, ma alla fine è una buona conclusione”, ha precisato. “L’Assemblea Generale ha inviato un chiaro segnale, ossia che approva allo stesso modo Italia e Olanda”, ha affermato da parte sua il ministro degli esteri olandese Koenders.
Una nuova riunione dell’Assemblea generale è in programma per mercoledì alle 10 locali (le 16 a Roma) per formalizzare la proposta di Italia e Olanda. Il seggio in Consiglio di Sicurezza diviso tra due paesi è un evento rarissimo, ed è successo la prima volta nel 1955 con Yugoslavia e Filippine e pochissime altre volte.
Il risultato per Roma è comunque al di sotto delle aspettative della vigilia. Da più parti l’Italia era data infatti come favorita, soprattutto in ragione della sua posizione geografica nel cuore del Mediterraneo, e dunque per il suo ruolo soprattutto nella crisi dei migranti e nella crisi libica.
Gli altri membri eletti per il biennio 2017-2018 sono la Bolivia, passata con 183 voti per l’America Latina e Caraibi, l’Etiopia con 185 per l’Africa, e il Kazakistan, eletto con 138 voti per l’area Asia-Pacifico.