EuropeAid ha recentemente pubblicato un bando volto all’attuazione del Programma di Roma (Processo di Rabat) sulla migrazione nel quadro dello strumento DCI II. Il bando, dotato di 15 milioni di budget, vuole promuovere una governance efficace della migrazione e della mobilità e una migliore gestione dei flussi migratori in tutti i loro aspetti. Le proposte progettuali dovranno anche contribuire a migliorare l’impatto positivo sullo sviluppo economico, sociale ed ambientale della crescente migrazione e della mobilità regionale e globale delle persone. I Paesi destinatari del bando sono: Benin, Burkina Faso, Camerun, Capo Verde, Repubblica centrafricana, Chad, Congo, Repubblica democratica del Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Liberia, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria, Sao Tome e Principe, Senegal, Sierra Leone, Togo e Tunisia. Scadenza perla presentazione dei concept note 2 marzo 2016.
Chi può sottoporre una proposta progettuale
Il bando è suddiviso in due lotti, che si distinguono per la tipologia di soggetti proponenti. Possono essere proponenti del Lotto 1 le Autorità pubbliche o agenzie governative semipubbliche stabilite nell’UE. Il Lotto 2 è riservato a ONG, associazioni di datori di lavoro o di lavoratori, università o altre strutture di istruzione superiore o altri importanti attori non statali stabilite nell’UE o in uno dei Paesi destinatari del bando.
Temi del bando
1. Organizzare la mobilità e la migrazione legale, in special modo sostenendo la mobilità regionale e facilitando gli scambi tra i vari attori coinvolti, integrando considerazioni sulla migrazione nelle politiche relative all’istruzione e all’occupazione e assicurando il rispetto dei diritti dei migranti.
Sarà data priorità alle azioni che prevedono di coinvolgere le agenzie per l’occupazione, i partner sociali e i datori di lavoro nei Paesi d’origine e di destinazione nel supportare la mobilità e la migrazione del lavoro, nel rafforzare la capacità dei paesi partner di metter in relazione la migrazione, l’occupazione e la formazione professionale, così come lo sviluppo e l’attuazione delle politiche per l’integrazione dei migranti e per la lotta contro la xenofobia e la discriminazione.
Attività ammissibili (elenco non esaustivo):
Sviluppo di strategie di migrazione del lavoro nazionali e di politiche per le risorse umane che tengano conto degli effetti attuali e previsti dell’emigrazione sui mercati del lavoro domestici;
Valutazione delle competenze e dell’esperienza professionale acquisita all’estero e progettazione di moduli di formazione professionale su misura;
Sviluppo di programmi per coinvolgere il settore privato nella promozione della mobilità regionale;
Adozione di misure per facilitare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche acquisite all’estero;
Capacity building e sostegno alle autorità nazionali nell’elaborazione delle strategie nazionali per la migrazione e dei profili migratori, migliorando i sistemi informativi sulla migrazione e i quadri legislativi correlati.
Capacity building in materia di anagrafe ed emissione di documenti di viaggio nel quadro della gestione dei flussi migratori
2. Migliorare la gestione delle frontiere e la lotta contro l’immigrazione irregolare, compresa la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, in particolare sostenendo i paesi di origine, di transito e di destinazione nell’affrontare l’immigrazione irregolare, rafforzando la cooperazione operativa in materia di gestione delle frontiere, rimpatri e riammissione, lotta contro le reti criminali, tratta di esseri umani e traffico di migranti.
Sarà data priorità alle azioni che prevedono di sostenere l’elaborazione e l’applicazione di appropriati quadri legislativi e politici per la lotta contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, la gestione integrata delle frontiere, il rafforzamento della cooperazione operativa tra gli Stati limitrofi che adottano un approccio ai migranti alle frontiere rispettoso dei loro diritti umani, fornendo assistenza ai migranti vulnerabili e alle vittime di tratta, assicurando la sostenibilità del rimpatrio e la reintegrazione dei migranti.
Attività ammissibili (elenco non esaustivo):
Capacity building e sostegno allo sviluppo di strategie nazionali e regionali che portano alla gestione integrata delle frontiere, rafforzando la cooperazione operativa per migliorare la gestione delle frontiere;
Capacity building per garantire la sicurezza dei documenti di viaggio e la lotta contro i documenti fraudolenti
Capacity building per rafforzare la cooperazione operativa tesa a una migliore gestione delle frontiere, compresi i pattugliamenti e i posti comuni, oltre a servizi specializzati nel controllo dei reati transfrontalieri, la formazione del personale responsabile per l’individuazione e il perseguimento delle reti criminali collegate alla migrazione irregolare;
Capacity building per la creazione di quadri legislativi e politici contro la tratta degli esseri umani e il contrabbando di migranti;
Affrontare la tratta collegata a Internet, in particolare il reclutamento delle vittime e la facilitazione della tratta degli esseri umani;
Creazione di procedure operative standard per il rinvio delle vittime a livello nazionale e transfrontaliero, o per estendere la portata di meccanismi di rinvio dal livello nazionale a quello transnazionale;
Sostegno ai programmi di formazione per guardie di frontiera, comprendenti anche i diritti umani;
Formazione sull’analisi del rischio per valutare i trend migratori e le loro conseguenze;
Sviluppo di capacità volte a sostenere le autorità competenti e le organizzazioni della società civile nella gestione dei processo di ritorno, anche per fornire assistenza ai rimpatriati e contribuire alla sostenibilità del loro rimpatrio e della loro reintegrazione.
3. Rafforzare le sinergie tra migrazione e sviluppo, in particolare incoraggiando il potenziale positivo della migrazione e della diaspora e affrontando le sfide legate migrazione come il degrado ambientale, l’instabilità politica, la sicurezza alimentare e la povertà.
Sarà data priorità alle azioni che prevedono di rafforzare le capacità e lo spirito imprenditoriale dei membri della diaspora in vista del loro coinvolgimento in investimenti nel settore produttivo nei loro paesi d’origine, sostenere l’educazione finanziaria e l’inclusione dei migranti, delle loro famiglie e comunità d’origine e promuovere strumenti finanziari innovativi per incanalare le rimesse a fini di sviluppo.
Attività ammissibili (elenco non esaustivo):
Sviluppo di sistemi di assicurazione volontari come i fondi di previdenza contributiva per fronteggiare le emergenze nel paese di destinazione (invalidità, assicurazione sanitaria, rimpatrio, ecc.), compreso il credito per vari scopi e il sostegno all’istruzione e alla formazione;
Sviluppo di strumenti per raccogliere dati sulla diaspora e formare gli attori coinvolti nell’utilizzo di tali strumenti in una prospettiva di sviluppo;
Sviluppo di metodi innovativi per rendere le rimesse più economiche, rapide e sicure;
Promuovere l’integrazione delle conseguenze del degrado ambientale nelle strategie nazionali di gestione dell’immigrazione.
4. Promuovere la Protezione Internazionale, in particolare attraverso il rafforzamento dei quadri giuridici, politici e operativi relativi alla protezione internazionale a livello nazionale e regionale e sviluppando le capacità di accoglienza, di determinazione dello status, la gestione dei movimenti secondari e l’implementazione di soluzioni durature.
Sarà data priorità alle azioni che prevedono di rafforzare le capacità delle istituzioni nazionali responsabili per la determinazione dello status e l’accoglienza e sviluppare opportunità di sostentamento per i rifugiati e gli sfollati interni.
Attività ammissibili (elenco non esaustivo):
Implementazione dei programmi per l’integrazione dei rifugiati (istruzione, lingua, corsi di formazione professionale, etc.);
Sviluppo di opportunità di sostentamento per i rifugiati e gli sfollati interni;
Capacity building e supporto alle autorità nazionali nell’elaborazione di quadri giuridici, politici e operativi per la protezione internazionale;
Sviluppo di capacità per la ricezione, la determinazione dello status e la gestione dei movimenti secondari;
Fornitura di programmi di informazione, sensibilizzazione e consulenza per i rifugiati sulle opportunità di lavoro nel paese ospitante;
Attuazione di misure di rafforzamento della fiducia tra le comunità ospitanti e le popolazioni dei rifugiati.
Co-finanziamento
Il contributo comunitario potrà arrivare fino a un massimo di 2.000.000 di euro. Non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a € 500.000. Inoltre il contributo può coprire fino all’80% delle spese ammissibili per il lotto 1 e fino al 90% per il lotto 2.
Termine per la presentazione dei Concept Note: 2 marzo 2016