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5 per mille 2015, tutto cambia con la “buona scuola”

Il 14 maggio l’agenzia delle Entrate pubblicherà gli elenchi provvisori degli enti del volontariato e dello sport  dilettantistico iscritti al beneficio del 5×1000. Via libera alle iscrizioni per il 2015. Il canale telematico è  aperto da pochi giorni e fino al 7 maggio. In palio, ci sono i 500 milioni stanziati dalla legge di stabilità 2015  (legge 190/2014, articolo 1, comma 154), che ha anche reso stabile il contributo destinato ogni anno con le  dichiarazioni dei redditi agli enti non profit, alle università, agli enti della ricerca scientifica e sanitaria,  alle attività sociali dei Comuni, alle associazioni sportive dilettantistiche. L’opzione per il cinque per mille  potrà essere esercitata anche dai contribuenti che accettano il 730 “precompilato” che si potrà scaricare dal 15 aprile dal sito dell’agenzia delle Entrate.

 

Le scadenze
Il 14 maggio l’agenzia delle Entrate pubblicherà gli elenchi provvisori degli enti del volontariato e dello sport  dilettantistico iscritti al beneficio. Entro il 20 maggio gli enti potranno segnalare eventuali errori, e il 25  maggio saranno pubblicati gli elenchi aggiornati. Resta il termine del 30 giugno per inviare la dichiarazione  sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesta la permanenza dei requisiti per accedere al beneficio ed è  condizione necessaria per essere ammessi alla ripartizione del cinque per mille.

 

Dall’anno prossimo arriva il 5×1000 alla scuola
Il Consiglio dei Ministri del 12 marzo ha fissato le linee guida della riforma della scuola. Tra i punti approvati  c’è il possibile utilizzo del 5×1000 a sostegno della scuola. Se così fosse si allargherebbe a dismisura la platea  dei beneficiari (per il 2015 sono previsti circa 50mila enti). Aggiungere le 46mila scuole statali significherebbe  di fatto raddoppiare il numero degli aventi diritto.
Per il terzo settore sarebbe di certo una bella beffa, di fatto si arriverebbe a una situazione che vedrà contrapporre scuola e Terzo settore con i contribuenti che dovranno scegliere se sostenere ONG, Onlus e  associazioni oppure destinare il loro 5×1000 a contrastare il degrado delle scuole italiane.

 

La stessa cosa è già successa nel 2014 con l’otto per mille e la ripartizione della quota destinata allo stato. Alle quattro categorie di progetti finanziabili (fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali) si è aggiunta quella della riqualificazione edilizia delle scuole.

 

Dura la reazione delle rappresentanze del terzo settore. L’obiettivo è quello di poter incidere sulle nuove norme  durante l’iter parlamentare. “dobbiamo evitare che si inneschi una sorta di guerra tra poveri per la corsa al  5×1000″, così ha dichiarato il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri.

 


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  1. Il 5xmille è nato per il Terzo Settore e non per enti pubblici come la scuola; a parer mio il Governo Renzi sta esercitando un abuso.

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