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La gente si fida delle ONG, ma sempre meno

Sono stati pubblicati alcune settimane fa i risultati del “Trust Barometer 2015″, indagine annuale, giunta alla quindicesima edizione, condotta in 27 nazioni, Italia inclusa, su un campione di 33mila rispondenti di età compresa tra i 25 ed i 64 anni, tesa ad identificare il livello di fiducia nei confronti di organizzazioni non governative, aziende, media e governi. L’Italia si colloca tra i “distrusters”, tra quelle nazioni in cui è maggiore la percentuale di coloro che non hanno fiducia, posizionandosi al top con il 48% [era il 43% l’anno precedente]. La domanda principale sottoposta agli intervistati è: “Di quali istituzioni hai più fiducia? Quali stimi maggiormente?” Delle 15 categorie di istituzioni ed entri presi in esame i Media risultano essere quelli con la minor fiducia. All’ultimo posto persino dopo le banche, grandi imputate degli ultimi anni.

 

Le ONG svettano al primo posto seppur con un consenso in calo rispetto all’edizione 2014. Nonostante le ONG siano ancora al primo posto in tutto il mondo, il loro consenso è in rapida caduta in tutto il globo, con alcune importanti eccezioni tra cui Stati Uniti e Italia. Rispetto alle ONG solo in 8 paesi su 27 la fiducia dei cittadini è in aumento; l’incremento maggiore si registra in Polonia (+11%, da 47 a 58) e Brasile (+8%), mentre in Italia si passa dal 60 al 64 e negli USA dal 61 al 65. Drammatico il calo di fiducia in Gran Bretagna (-16%), Hong Kong (-17%) e Cina (-12%).

 

Non che le altre istituzioni se la cavino meglio. In generale nel mondo, dal 2014 al 2015 la fiducia è cambiata come segue:
fiducia nelle ONG: -3% (da 66 a 63 punti percentuali), fiducia nei media: – 2% (da 53 a 51), fiducia nelle aziende: – 2% (da 59 a 57), fiducia nei governi: + 3% (da 45 a 48).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In Italia invece nell’ultimo anno la fiducia è cresciuta nei confronti di tutti: governo (dal 24 al 28%), imprese (dal 45 al 53%), media (dal 40 al 48%) e ONG (dal 62 al 64%). Certo si tratta di percentuali molto basse in assoluto, soprattutto quella nei confronti del governo, ma il trend non lascia dubbi. Quanto alle imprese, è sorprendente la forbice che si registra in Italia fra la credibilità della aziende statali (al 35%) rispetto a quella delle grandi imprese (52%) e a quelle familiari (71%), soprattutto se comparata alle media mondiale: 50% le statati, 57% le grandi, 68% le familiari.

 

Per la prima volta i media tradizionali perdono la leadership nei confronti dei motori di ricerca come fonti di informazione per le notizie, con una fiducia rispettivamente al 62% contro il 64%, a livello globale. Valori ancora più accentuati in Italia: 57% dei media tradizionali contro il 69%.

 

Leggi i risultati del rapporto 

 


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