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Al via l’Anno Europeo per lo Sviluppo 2015: in Italia tutto tace

L’Anno Europeo per lo Sviluppo 2015 (EYD)  è stato presentato alcuni giorni fa a Bruxelles con un evento per addetti ai lavori organizzato dalla Commissione Europe. E’ la prima volta dal 1983 che la UE designa un “anno europeo” a un tema così globale e trasversale. La proposta parte dalla Lettonia nel 2010 e proprio in Lettonia vedrà il lancio ufficiale fissato per l’8 gennaio prossimo in concomitanza con l’inizio del suo primo semestre di presidenza dell’Unione. La seconda metà dell’anno europeo si svolgerà sotto la presidenza lussemburghese. E quale anno migliore del 2015 per mettere al centro la cooperazione e lo sviluppo globale? Sarà l’anno di scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, del varo della nuova agenda di sviluppo post 2015, l’anno della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima  di Parigi. In Italia sarà anche l’anno dell’Expo, della nascita dell’Agenzia per la Cooperazione e degli sviluppi della nuova legge sulla cooperazione.

 

Non a caso da diversi mesi è iniziato un lavoro di consultazione a livello europeo per creare un’infrastruttura comune dello EYD. Si sono confrontati i rappresentanti della Commissione, degli Stati membri, esperti di comunicazione, rappresentanti delle ONG, autorità locali, e sindacati. L’obiettivo è quello di raggiungere un pubblico più ampio possibile, soprattutto quello dei giovani tra i 15 e 24 anni che dai sondaggi risultano indecisi o meglio indifferenti a questi temi. Ancora più difficile sarà raggiungere il pubblico nei nuovi Stati membri che fino ad ora non sono stati molto impegnati in attività di cooperazione allo sviluppo.

 

Lo EYD 2015 sarà strutturato per mesi tematici, ognuno si concentrerà su un tema specifico. Il mese di gennaio sarà dedicato al tema “L’Europa nel mondo”, febbraio si concentrerà su “Educazione”, marzo su “Donne e ragazze”, aprile su “Salute”, maggio su “Pace e sicurezza”, giugno “Crescita sostenibile, lavoro dignitoso e imprese “, luglio sul tema” Bambini ei giovani “, agosto su “Aiuti umanitario”, settembre “Demografia e migrazione “, ottobre “Sicurezza alimentare”, novembre “Sviluppo sostenibile “e dicembre su “diritti umani e governance”.

 

I primi eventi ufficiali dopo l’apertura in Lettonia sono già fissati, in Belgio per il 17 gennaio, il 2 marzo ancora in Lettonia per un evento sulle tematiche di genere, le Giornate europee dello sviluppo del 2-3 giugno, e la chiusura l’8 dicembre in Lussemburgo. Il Comitato delle regioni ha inoltre organizzato un evento, chiamato “Assise della cooperazione decentrata”, che si terrà il 1-2 giugno a Bruxelles, con oltre 1000 partecipanti, molti dei quali dovrebbero venire dai paesi partner.

 

Il bilancio complessivo disponibile per lo EYD 2015 è pari a 15 milioni di euro (di cui 6 milioni per gli Stati membri e 1 milione per le ONG, le azioni preparatorie e i materiale per la campagna promozionale). I 6 milioni saranno divisi in base alla popolazione totale dei paesi, il costo della vita, con particolare considerazione data ai paesi che hanno aderito alla UE dopo il 1 gennaio 2004 a causa della loro breve storia di coinvolgimento nella cooperazione

 

Ma veniamo all’Italia per capire a che punto siamo e cosa si sta facendo in preparazione dell’anno ormai alle porte. Per il nostro paese al tavolo di coordinamento europeo partecipa il MAECI attraverso l’ufficio IX della DGCS “Valutazione e Visibilità delle iniziative”.
Nessuna informazione ufficiale è stata veicolata ad oggi  se non che “Cogliendo l’occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e nella prospettiva di Expo 2015 e dell’Anno Europeo dello Sviluppo, la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo ha avviato un’attenta riflessione che trova nella Settimana scolastica della cooperazione internazionale la strategia di maggior impatto sul mondo giovanile”. Dal 2015 nelle scuole sarà realizzata la “Settimana scolastica della cooperazione internazionale allo sviluppo”, frutto della collaborazione fra la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI e la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. Durante la Settimana scolastica della cooperazione gli studenti saranno coinvolti in attività di informazione e sensibilizzazione sui temi dello sviluppo anche nell’ottica di un’educazione alla cittadinanza globale”. Fonti informali dicono che la settimana scolastica della cooperazione sarebbe stata già fissata per la  seconda metà di marzo, a partire quindi dal 2015.

 

Di certo sappiamo che l’Italia avrà una parte dei 6 milioni destinati agli Stati, e sempre da Bruxelles apprendiamo che li utilizzerà per le seguenti attività:
1. Campagna di comunicazione a livello nazionale attraverso un’agenzia di comunicazione contrattata (materiale audio-visivo, pubblicità sociale in tv e radio, dispositivi mobili Apps, pubblicità e altre azioni di comunicazione della carta stampata, la trasmissione periodica sulle reti televisive di breve notizie dedicate ai temi dello sviluppo).
2. Settimana della cooperazione allo sviluppo nelle scuole  italiane primarie e secondarie (siti web dedicati e piattaforma web per gli insegnanti, gli studenti e i genitori, partecipazione di esperti di cooperazione allo sviluppo in lezioni scolastiche, concorso nazionale, celebrazione di una Giornata nazionale della cooperazione allo sviluppo, la partecipazione degli studenti e insegnanti negli eventi organizzati dalla Cooperazione italiana allo Sviluppo durante EXPO 2015).
3. Workshop nelle università con il settore privato e le cooperative.

 

Dal MAECI assicurano che “Saranno realizzate opportune sinergie con i progetti di educazione allo sviluppo (INFOEAS) promossi dalla DGCS insieme alle ONG e con le attività realizzate ogni anno dal MAECI e dal MIUR in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Un’opportunità di particolare rilievo in vista di Expo Milano 2015 e in linea con gli obiettivi dell’Anno Europeo dello Sviluppo proclamato dall’UE per il 2015”.

 

Eppure fino ad oggi tutto tace. Anche gli ultimi due bandi per progetti Info/Eas del MAECI   non hanno fatto riferimento in nessun modo allo EYD  ne altre risorse sono state messe a disposizione. Insomma sembra che il MAECI farà tutto da solo per l’Anno Europeo per lo Sviluppo. L’unica collaborazione già avviata di cui si ha notizia, da fonti FAO, è che il Ministero co-organizzerà con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura un  grande concerto che vedrà la partecipazione di tante star della musica e dello spettacolo.

 

Sul fronte delle ONG non girano poi tante informazioni in più. Al Forum DEAR organizzato da Concord Italia a fine ottobre si è appreso che  Concord Europe ha sottoposto alla Commissione una proposta di azione per un progetto centralizzato della durata di 18 mesi dal titolo “Civil Society Alliance for 2015”. Il progetto dovrebbe portare le risorse a Concord Europe per le attività del EYD ma non è chiaro se e come verranno veicolate alle piattaforme nazionali.

 

Insomma le premesse non sono molto buone se è vero che tutti gli stake-holders della cooperazione avevano concordato sul fatto che lo EYD sarebbe stata  un’opportunità imperdibile per fare sinergia e portare il tema della cooperazione al grande pubblico.

Almeno in Italia di sinergia per ora non se n’è vista.  Ma oggi in fondo è solo l’11 di dicembre.

 


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