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Dalla DGCS in arrivo il secondo bando MAE

E’ prevista per giovedì la riunione del Comitato Direzionale che dovrebbe approvare la delibera per la seconda edizione del bando MAE, quello che impegnerà i fondi disponibili per il 2014. La dotazione finanziaria dovrebbe attestarsi intorno ai 12-13 milioni di euro. Secondo questa tabella di marcia la DGCS potrebbe procedere alla pubblicazione del bando già entro la prossima settimana. Nell’ultimo mese i funzionari della DGCS hanno interloquito con le rappresentanze delle ONG all’interno del Tavolo procedure per apportare alcune correzioni al bando di giugno. Il lavoro è stato abbastanza rapido e in generale i risultati appaiono soddisfacenti, diversi problemi venuti in evidenza nella prima bozza sottoposta dalla DGCS sono stati risolti. Altre modifiche sono per lo più formali e non introducono modifiche sostanziali all’impianto della delibera 82.
Ma ci sono due nodi abbastanza rilevanti ancora da sciogliere. Il primo riguarda la suddivisione del bando in lotti e la seconda ha a che fare con l’interpretazione del co-finanziamento ai progetti da parte delle ONG.

 

Lunedì scorso si è svolto un incontro straordinario del Tavolo procedure DGCS/ONG nel quale si dovevano risolvere le questioni ancora pendenti, in particolare quelle legate alla definizione del concetto di “apporto” delle Ong ai progetti, nell’imminenza del Direzionale di domani.
Il MAE ha voluto ripristinare le distinzioni fra apporti delle Ong e apporti di “altri” previste nella delibera 73/06 che erano stati eliminati nella delibera 82/13 approvata ad aprile di quest’anno. Questa distinzione, assente nelle regole europee e presso tutti gli altri finanziatori istituzionali, era stata eliminata perché la sua indeterminatezza era fonte d’interpretazioni le più svariate e quindi foriera di inutili contenziosi.

Sembrerebbe che l’incontro non abbia consentito di sciogliere definitivamente il nodo del co-finanziamento da parte delle ONG e si è rimandato a un successivo scambio di proposte scritte da effettuarsi successivamente all’approvazione della delibera. Si rischia quindi di avere un bando che non è in grado di descrivere chiaramente i requirements in tema di co-finanziamenti e si fatica a capire perché non ci si riesca ad allinearsi al modello europeo che sembra da sempre chiaro e trasparente per tutti.

 

Infine c’è il tema dei lotti che la DGCS sembra intenzionata a identificare in autonomia. La faccenda dei lotti è di fatto sostanziale soprattutto in assenza della revisione delle linee guida della Cooperazione e questo è apparso chiaro anche a seguito della valutazione del bando di giugno scorso. Il meccanismo dei lotti e delle graduatorie per lotto ha di fatto penalizzato diverse proposte e non sembra avere un senso reale soprattutto in un bando che avrà una dotazione di risorse più che dimezzata rispetto al precedente.
Sarebbe più ragionevole lavorare su una graduatoria unica ed eventualmente indicare delle primalità tematiche piuttosto che frammentare in lotti un bando che potrebbe approvare al massimo una ventina di nuovi progetti.

 

Leggi la lettera inviata dalla ONG al Viceministro Pistelli sul bando e i lotti.

 

 


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