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The world we want: Aperta la consultazione dell’ONU sull’ECM

Nel 2000, i leader mondiali hanno promesso di dimezzare la povertà estrema entro il 2015 con un piano globale chiamato gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM). Grazie a milioni di persone e uno sforzo massiccio a livello mondiale, molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare.
Dobbiamo spingere i nostri governi ad ascoltare e ad agire sulle criticità che a livello mondiale ci troviamo ad affrontare, ma dobbiamo anche educare ed educarci a un modello di vita differente.
E’ con questo spirito che le Nazioni Unite hanno realizzato il sito “Il mondo che vogliamo”, sito che aspira a raccogliere le priorità indicate da persone in ogni angolo del mondo. L’obbiettivo è contribuire a costruire una visione collettiva, che verrà utilizzato direttamente dall’ONU e dalle organizzazioni mondiali per pianificare una nuova agenda di sviluppo da lanciare nel 2015, basata sulle aspirazioni di tutti i cittadini.La consultazione globale si svolgerà interamente on-line dal 23 gennaio al 6 febbraio.


Uno dei temi che sono stati identificati come una questione di particolare importanza è proprio l’educazione, sulla scia della campagna Education First lanciata a settembre 2012 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. In particolare, in questo momento è in corso la consultazione mondiale dedicata a Global Citizenship, Jobs & Skills. Tutti noi possiamo contribuire a partire da un documento di indirizzo che individua alcune caratteristiche portanti dell’Educazione alla Cittadinanza Mondiale e che vale la pena di leggere testualmente:

“Il mondo deve affrontare sfide globali, che richiedono soluzioni globali. La globalizzazione ha aumentato l’interdipendenza, la connettività e l’integrazione a livello globale, con riferimento ai settori sociale, culturale, politico, tecnologico, economico e ambientale. La cittadinanza globale è un “cappello” sotto il quale stanno le azioni sociali, politiche, ambientali o economiche delle persone con apertura mentale alla globalizzazione e le comunità che su scala mondiale danno forma al futuro del pianeta.
Non è sufficiente per l’educazione creare individui che sanno leggere, scrivere e contare. L’educazione alla cittadinanza globale potenzia le capacità e le possibilità delle persone, specialmente dei giovani di tutto il mondo, fornendo loro le conoscenze e le competenze necessarie e aumentando la loro consapevolezza, dotandoli così degli strumenti necessari per diventare cittadini responsabili globali che possono agire congiuntamente. L’istruzione deve essere trasformativa e rivitalizzare valori condivisi. Soluzioni tecnologiche, regolamentazione politica o strumenti finanziari da soli non possono conseguire uno sviluppo sostenibile. È necessario trasformare il modo di pensare e di agire. L’educazione deve assumere pienamente il suo ruolo centrale nell’aiutare le persone a creare società più giuste, in pace, tolleranti e inclusive. In pratica, l’educazione alla cittadinanza globale è un’educazione di qualità e pertinente, grazie al suo approccio olistico, che coinvolge tutti i soggetti interessati.”

Il sito mette anche a disposizione documentazione informativa utile, quali gli obiettivi della campagna Education for all e, naturalmente, gli Obiettivi del Millennio dedicati all’educazione.
La consultazione globale si svolgerà interamente on line dal 23 gennaio al 6 febbraio ed è stata convocata unitamente da UNESCO e UNICEF.

Ogni settimana prevede delle domande specifiche cui i partecipanti alla discussione sono chiamati a rispondere. Questa settimana, per esempio, ci si è concentrati su strategie e politiche di successo, criticità emerse Paese per Paese, gli apprendimenti necessari alla promozione della cittadinanza mondiale e il ruolo delle nuove tecnologie.

Per inviare i vostri contributi e partecipare, cliccate qui. Facciamo sentire la nostra voce.   
(Christian Elevati)


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