Sono quasi 700 i voti che avete espresso in queste due settimane di sondaggio sui nuovi bandi che la DGCS del MAE dovrà elaborare e lanciare nel 2013 per l’erogazione di risorse alle ONG. Un forte interesse soprattutto degli operatori di ONG e associazioni che quotidianamente si misurano con la progettazione e la realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale. Ma quello delle risorse è decisamente un tasto sensibile per una serie di motivi che sotto diverse forme sono emersi dai risultati del sondaggio.
In secondo luogo c’è l’inadeguatezza e la complicazione delle norme fino ad oggi vigenti che hanno reso la vita difficile a chiunque si sia dovuto cimentare a metterle in pratica mettendo spesso a repentaglio anche il buon esito delle iniziative finanziate.
Insomma un tema delicato su cui la DGCS avrà gli occhi puntati di tutti gli operatori del settore. Con spirito di collaborazione e servizio abbiamo lanciato un sondaggio che possa far emergere le caratteristiche principali che gli operatori vorrebbero vedere nei nuovi bandi.
I risultati li lasciamo commentare a voi lettori, quello che sembra chiaro è che ci sia una forte preferenza per modalità già in uso nelle procedure europee di EuropeAid.
Ecco le risposte degli oltre 300 votanti ordinate per numero di voti ricevuti:
E poi ci sono i commenti e i suggerimenti ulteriori che molti di voi hanno lasciato nel sondaggio, ecco una selezione delle più interessanti:
- Le procedure dovrebbero garantire la trasparenza in tutte le fasi dei procedimenti fino alla chiusura, mostrando i risultati ottenuti.
- I bandi dovrebbero essere introdotti da guidelines chiare e complete.
- Per proposte innovative italiane, dovrebbero prevedere il completo finanziamento.
- Dovrebbero avere lo stile UE con qualche margine di dialogo in più.
- Dovrebbero garantire il rispetto degli ambiti d’intervento prioritario dei tavoli paese.
- Dovrebbero prevedere come requisito la rappresentanza stabile e documentabile dell’ong nel paese in questione.
- Le ONG operanti su uno stesso paese dovrebbero fare rete.
- Dovrebbero essere aperti anche agli enti locali.
- Dovrebbero implicare con modalità dinamiche i diversi soggetti dei territori nella direzione della cooperazione decentrata.
- Dovrebbero avere un’istruttoria non superiore ai 50 giorni dalla data di presentazione del full proposal.
Quale membro del comitato ristretto di Ong che discute con la DGCS delle nuove procedure ringrazio bandiong per aver effettuato questo sondaggio. L'alto numero di risposte ricevute dimostra il grande interesse che persiste nelle Ong italiane per questo argomento e la voglia comunque di partecipare. L'AOI e la Piattaforma Ong idonee di cui sono portavoce intende promuovere una vasta consultazione PRIMA della conclusione dell'iter dell'istruttoria che al momento è ancora lontana dall'essere conclusa e definita.
Cercherò comunque di tener conto di queste risposte anche se non mi è molto chiaro il significato di questi risultati.
Un esempio per tutti: che vuol dire il 19,71% vorrebbe il concept note e quindi due fasi di istruttoria? E gli altri 80,29 %? Sono contrari, non si sono espressi?
Giancarlo Malavolti
Ciao Giancarlo,
il meccanismo di voto del sondaggio non prevedeva voti contrari. Abbiamo proposto 11 opzioni e ognuno poteva selezionarne quante ne riteneva opportune. Quindi nel caso del sottoponi significa che quella opzione ha ottenuto 140 voti (il 19,71 % dei 700 voti totali). Considerando che hanno votato circa 300 persone (esprimendo più preferenze) vuol dire che quasi la metà dei votanti ha scelto l'opzione sul concept note. Ciao Elias