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Rajoy conferma lo smantellamento della cooperazione spagnola

Con la presentazione del bilancio 2013 é stata definitivamente confermata la volontá del governo iberico di smantellare le politiche pubbliche di cooperazione. Per il prossimo anno i  fondi pubblici destinati alla cooperazione allo sviluppo tornano ai livelli del 1981.Il tagliodal 2009 ad oggi é del 71%, cosa che permette di affermare che si stia rapidamente facendo sparire una politica pubblica sostenuta da oltre 30 anni.Eppure il presidente spagnolo Mariano Rajoy all’assemblea dell’ONU dichiara l’intenzione di mantenere l’impegno per i diritti umani, la sicurezza alimentare e lo sviluppo del Sahel, ma nei fatti si limita a tagliare i fondi

La rete dei coordinamenti autonomi delle ONG spagnole (ONGD) denuncia lo smantellamento della cooperazione durante il suo incontro annuale a Bilbao.

Ecco i punti su cui le ONG e la società civile puntano il dito:

  • Lo smantellamento delle politiche sociali e, in particolare, la politica di cooperazione internazionale.
  • La mancanza d’umanitá delle politiche neoliberiste che impongono un pensiero unico e interpretazione egemonica della realtà e delle vie d’uscita dalla crisi.
  • I tentativi da parte di alcune forze politiche di comparare la povertà nel paese con quella di altri paesi. La crisi non può essere una scusa per abbandonare la lotta alla povertà nel mondo.
Queste le richieste:
  • Il blocco dei tagli alle politiche di cooperazione e il pagamento del debito contratto con ong e altre entitá sociali.
  • Il rispetto dei Patti contro la Povertà.
  • Nuove misure di raccolta fondi come: la tassazione delle grandi ricchezze, la lotta contro l’evasione fiscale, la lotta alla corruzione, l’eliminazione di paradisi fiscali, la tassa sulle operazioni finanziarie.
  • Il rispetto democratico da parte dei governi delle organizzazioni sociali, dei processi di partecipazione della societá civile, degli spazi di dialogo.
Francesca Campana

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