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Prove tecniche di Sistema Italia, si parte dal Burkina

SistemaItalia – è una delle parole chiave emerse dal Forum Cooperazione, Riccardi l’ha lanciata come sfida della rinnovata cooperazione italiana, ormai è sulla bocca di tutti.

Ma come si fa sistema? Da dove si parte e con che strumenti?E in fondo a chi conviene?
La segreteria di Riccardi ha convocato a Roma una serie di attori che operano nel paese sub-sahariano o che hanno interessi nella regione. Un primo tavolo per avviare un possibile Programma Burkina su cui dovrebbe convergere il Sistema Italia. Tra questi diverse ONG, le loro federazioni e associazioni, gli enti locali, le Onlus e diversi uffici del MAE. Ma mettiamo in fila gli antefatti, da dove nasce questo rilancio italiano sul Burkina?

Le cronache del 2012 dicono che il Burkina, nello specifico il suo presidente Compaorè, abbia avuto un ruolo nella liberazione dei due ostaggi italiani Maria Sandra Mariani e Rossella

Urru, catturati da movimenti islamici legati ad Al Qaeda e rilasciati dopo il pagamento di un
riscatto. A quella liberazione è seguita una visita lampo del Ministro Riccardi nel paese a febbraio (corredata da aerei di aiuti – 32 tonnellate dal valore da 180 mila dollari composto da purificatori d’acqua, cibo, medicinali, coperte, tende per i campi profughi che accolgono i maliani in fuga dal loro paese. È una prima tranche di quei 3 milioni di euro di aiuti previsti nelle settimane successive) durante la quale si complimentava con Compaorè per la gestione della crisi maliana. A fine luglio parte la seconda visita italiana a Ouagà, questa volta in grande stile, non solo Riccardi, ma anche la Belloni, i funzionari dello sviluppo economico e un gruppo di imprenditori del bel paese alla ricerca dell’internazionalizzazione. A fine settembre la firma di un accordo formale Italia-Burkina e l’annuncio della riapertura di un ufficio dell’UTL nel paese, il 1 ottobre il “dittatore illuminato” Compaorè è ospite d’onore al Forum della Cooperazione. A ruota la Fondazione Cariplo e Acri lanciano un nuovo programma paese per il Burkina che si concretizzerà entro fine anno. Ultimo tassello di questo panorama è la nomina di Romano Prodi in qualità di inviato delle Nazioni Unite per il Sahel.
Insomma molte cose sono successe in questi mesi che rendono fertile il terreno per un ulteriore investimento italiano nel paese. Da qui si parte ma non è chiaro con quali strumenti e obiettivi, è questa la debolezza attuale del processo. Dal Ministero della Cooperazione non arrivano grandi indicazioni se non la spinta e la voglia di mettere in moto questo SistemaItalia. Non è chiara l’interazione/sinergia con la DGCS, l’allineamento tra i due Ministeri si muove sempre sulla lama di un rasoio. All’incontro ha partecipato anche la Dott.ssa Martinoli nominata responsabile del nuovo UTL di Ouagà che da fine dicembre prenderà l’incarico e conta entro fine marzo di avere una operatività nel paese. Una UTL che da un punto di vista tecnico dipenderà da quella di Dakar e amministrativamente da Abidjan, e avrà poi in Italia due interlocutori, il Ministero di Riccardi e la DGCS del MAE. Insomma un vero esperimento che per funzionare necessita davvero di tanta voglia di cooperare e fare sinergia.
Infine c’è l’interrogativa sui fondi disponibili. Il SistemaItalia si deve attivare con quali risorse? Il Ministero e la DGCS metteranno a disposizione risorse per far partire la macchina?

Alla riunione il presidente di Aoi Gianfranco Cattai ha supportato l’idea di mettere in moto l’impegno italiano in Burkina attraverso un programma paese di cui avrebbe già preparato una bozza censendo 70 delle oltre 300 realtà italiane che operano nel paese. E’ emersa quindi la necessità di procedere con una mappatura
Abbiamo pensato quindi di mettere a disposizione il blog per dare l’opportunità alle oltre 600 organizzazioni di vario genere che utilizzano BandiONG e fanno parte della commuity di far sapere quali sono le loro attività in Burkina ed essere quindi inclusi nella mappatura che poi il ministero utilizzerà per l’avvio del programma paese.

Chiediamo alle organizzazioni che lavorano in Burkina Faso di mandare una mail a info@bandiong.it contenente un paragrafo di massimo 20 righe così composto:

Nome Organizzazione:
Località di lavoro in Burkina:
Anni di esperienza:
Settori di intervento:
Titolo dei maggiori progetti in corso:
Impegno finanziario dei progetti in corso:
Finanziatori:
Referente dell’organizzazione per il Burkina:

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