Da anni il ritornello delle ONG italiane è stato quello di chiedere al governo di turno più fondi e il rispetto del famoso 0,7% del PIL per supportare le attività di cooperazione internazionale. Quasi sempre il settore della cooperazione e le sue rappresentanze si sono fatte sentire con forza non appena un taglio si è prospettato all’orizzonte per proteggere il già esile impegno italiano nella lotta contro la povertà.
Questo leitmotiv per la verità non è stato solo italiano, lo testimonia la lunga campagna di star come Bono e Geldof che a livello globale hanno preso di mira i vertici internazionali. E’ di poche settimane fa l’autocritica di diversi esponenti delle ONG britanniche che ammettono di aver dedicato troppi sforzi ad una battaglia sterile per il rispetto degli impegni dei grandi e aver trascurato una battaglia più strutturale sulla nuova agenda dello sviluppo in vista del 2015. Sarà che, come sostiene anche il nostro Ministro Riccardi, alla cooperazione italiana in crisi d’identità serve oggi un rilancio non solo finanziario, ma il risultato del sondaggio appena concluso su questo blog mostra un decisa richiesta degli operatori e dei volontari del settore di spazi per dialogare e discutere le politiche più che la richiesta di fondi per realizzare progetti.
Abbiamo chiesto circa un mese fa agli utenti di BandiONG di stilare la wish-list da sottoporre al Presidente Monti in vista del Forum cooperazione, quale impegno chiedere a Monti per favorire il lavoro delle ONG? Vi abbiamo chiesto di scegliere tra otto opzioni e 306 di voi hanno risposto individuando come priorità l’avvio di un sistema di dialogo strutturato tra ONG e istituzioni (37,91%).
Quasi il 15% chiedono di rivedere al ribasso il regime IVA per l’acquisto di beni e servizi, proposta peraltro già discussa in sede di Parlamento Europeo e ora allo studio della Commissione Europea. Il 14% chiede di riscrivere la legge sulla ripartizione dell’8×1000 dell’Irpef a diretta gestione statale garantendo una quota fissa per la cooperazione internazionale. Il 12% si accontenta invece di avere rassicurazioni sulla stabilizzazione del 5×1000 eliminando il tetto dei 400 milioni. Infine il 9% ritiene decisivo un rafforzamento del servizio civile internazionale e il 5% chiede più spazi televisivi per raccontare la cooperazione agli italiani.
Teniamo a mente questi risultati e vediamo cosa proferirà il Presidente Monti durante il suo discorso al Forum Cooperazione il prossimo 1 ottobre a Milano.
Spero davvero che Monti risponda agli input di questo sondaggio, non solo quello che ha ottenuto più voti che pure mi sembra molto importante. Rivedere l'8×1000 sarebbe importantissimo anche perchè le attuali tematiche e linee guida sono datate e inadeguate. Avete inoltrato i risultati alla segreteria del premier? saluti Annalisa G.